Giulia, prima ligure del 2003

Giulia, prima ligure del 2003 L'ASSESSORE LEVAGGI VISITA LE NEOMAMME. OSPEDALI, 45 MILIARDI PER IL S. MARTINO Giulia, prima ligure del 2003 Fiocco rosa a La Spezia. A Genova Martina e Luigi Paolo Lingua GENOVA Fervorino di buoni propositi, «promenade» con un pizzico di propaganda per il Capodanno dell'assessore regionale alla sanità, Roberto Levaggi, che ha confermato la sua fama di supesportivo (calcio e ciclismo), balzando dagli ospedali di San Martino di Genova a quelli della Spezia e di Lavagna. Tra visite ai reparti accompagnato da medici e amministratori e congratulazioni alla mamme che hanno dato alla luce i primi bimbi liguri del 2003. Levaggi ha trovato il tempo per confermare ulteriormente il prossimo finanziamento di 45 miliardi di vecchie lire al pronto soccorso di San Martino, discettare sulle problematiche del settore dell'emergenza e a sferrare un attacco contro la clonazione degli esseri umani. Giornata piena, insomma, di Levaggi che, come si dice in teatro, ha tenuto il pacoscenico per tutta la giornata. L'assessore, in mattinata, seguito da un festoso codazzo del quale facevano parte il direttore sanitario Paolo Elia Capra, il direttore della traumatologia di urgenza. Federico Santolini, dal direttore amministrativo Giacomo Guerra e da molti medici, ha visitato appunto il Dea (Dipartimento Emergenza Accettazione)di San Martino, struttura di cui ha sottolineato l'importanza e il ruolo «pubblico», mentre, sempre secondo il pensiero di Levaggi, «per altri tipi di patologie più complesse possono esservi accreditamenti con privati». Che cosa significa: che per certi reparti si potrebbe dar vita a un sistema di sponsorizzazioni? La questione sarà chiarita quando sarà dispiegato nella sua completezza il piano regionale ospedaliero. L'assessore, dopo aver dato conferma della disponibilità e della «immediata spendibilità» dei 45 miliardi per il pronto soccorso e in particolare per il potenziamento del Dea. Per le prospettive dell'emergenza, però, non mancano nubi all'orizzonte, perchè, nella conversazione con medici e dirigenti amministrativi di San Martino, Levaggi ha avuto conferma della tiepida disponibilità dei giovani laureati e specializzati a lavorare appunto per tale settore. «Si dovrà superare la bar¬ riera della regionalizzazione e reclutare personale altrove, come del resto è già avvenuto per gli anestesisti che sono stati fatti arrivare a Genova dalla Sardegna» ha commentato, asciutto, l'assessore. Nel corso della sua infaticabile giornata, Levaggi ha visitato anche, sempre a Genova, la casa dì riposo «Doria», poi s'è spostato a Lavagna e ha concluso all'ospedale della Spezia. Qui ha consegnato un mazzo di fiori e un piattino d'argento (un «pensierino» del presidente della Regione Sandro Biasotti) alla pìccola Giulia Lotti, venuta alla luce a mezzanotte e 25 minuti: è la prima nata in Liguria. Ha «bruciato» nettamente gli altri pochi nati - a conferma del calo demografico della nostra regione: Martina Palmisano, nata alle 3,03 all'ospedale Evangelico di Genova; lecuadoriano Luigi, che ha vagito al Galliera alle 6,10; Eleonora De Andreis, venuta alla luce al San Paolo di Savona alle 10,12. Nessun nato a Imperia. Meglio pochi, ma non clonati, frutto dì «sette marziane deUranti». questo il commento conclusivo di Roberto Levaggi.