Il distretto tessile si risolleva con meno tasse e più incentivi di Paola Guabello

Il distretto tessile si risolleva con meno tasse e più incentivi DOPO IL FLOP NELLA CLASSIFICA DE «IL SOLE 24 ORE» GLI IMPRENDITORI RIFLETTONO SUL DIFFICILE MOMENTO Il distretto tessile si risolleva con meno tasse e più incentivi Paola Guabello BIELLA Ermanno Rondi Se il distretto biellese ha fatto flop nel 2002 (nella classifica de «Il Sole 24 ore» ha perso ben 34 posizioni in graduatoria per qualità di vita), l'anno appena iniziato non promette, almeno nei primi sei mesi, grandi recuperi. Il tessile perde terreno, inutile negarlo, anche se gli imprenditori non vogliono arrendersi e si dichiarano pronti a lottare per risollevare le sorti della provincia laniera. «Stiamo lavorando da tempo con il nostro governo e con l'Europa perché il comparto venga considerato in modo più appropriato spiega Ermanno Rondi, presidente dell'Unione industriale -. Gennaio è un momento di bilanci e purtroppo dobbiamo constatare ancora una volta che le tasse, l'Irap in particolare, sono quelle che più ci penalizzano. Ma non solo. A parte in Usa dove esiste una reciprocità, in molti altri Paesi i dazi sono sbilanciati, così l'Italia per esportare la sua merce è costretta, in alcuni casi, a ricaricare del 50 e alcune volte anche del 60 per cento, mentre gli stessi Paesi, Cina e India per citarne alcuni, hanno ima tassazione sulle esportazioni del 7, 8 per cento. E' l'incompletezza lampante della globalizzazione». A parole ci sarebbe sensibilità su questi temi, annosi ormai per gli operatori del comparto, ma i fatti concreti non si sono ancora visti anche se il tèssile, per l'Italia, rappresenta un settore strategico, con una bilancia dei pagamenti in attivo e con «attori» instancabUi, pronti a cercare nuove soluzioni, «Occorrono forme di promozione a livello mondiale per salva. guardare il made in Biella e pure il made in Italy. Dobbiamo superare le forme di provincialismo appellandoci, se occorre, anche al potere politico» ammonisce Luciano Barbera dell'omonimo lanificio di Callabiana. «Si deve puntare sulla qualità, sul marchio di prestigio, sulla fantasia, sulle nostre indiscusse capacità tecniche. Nel giro di pochi anni la Cina potrebbe fagocitarci tutti» fa eco Luciano Donatelli, manager della Ermenegildo Zegna. Un discorso complesso che però va a icontrarsi con la* dura realtà. La classifica de «il sole 24 Giovanni Pozzi ore» si è limitata, del resto, a confermare una situazione già evidente da mesi. Nell'indagine congiunturale del terzo trimestre 2002 si erano infatti raggiunti minimi storici. «Al tessile nessuno ha mai dato fino ad oggi incentivi, neppure l'Unione Europèa - aggiunge Giovanni Pozzi, presidente della Camera di Commercio -. Noi possiamo fare degli sforzi, promuovere il territorio oltre confine, far sapere anche all'estero chi siamo, che esiste un polo d'eccellenza insediato in un contesto che è anche ricco di attrattive turistiche, con una cultura e una tradizione notevoli. Ma questo lavoro va supportato da infrastrutture adeguate, da una burocrazia più snella e da un'intervento di detassazione che consenta èlle aziende di prodv&re restando'comipetitive». E intanto si attende lo «sblocco» della legge 46 che sembra essere stat^v dimenticata, in un cassetto.'^fe^ntrasse ini Vi^òr'é' con un c(èìèffit(J'attuativò; nel Biellese -pcrtìFebbe arriv'aipe "una pioggia di incentivi (tassi agevolati e fondi a perdere) per finanziare la realjzzazione dei campionari. «Pernii nostro-.distretto si tratterèpie di milioni di euro conclud&'Èrmannp Rpndtìi - ma sembra qù,asiche;il nuòvo prò we-, dimento Sia statp messo in naftalina». Il presidente dell'Uib Ermanno Rondi: «Stiamo lavorando da tempo con il nostro governo e con l'Europa perché il comparto venga considerato in modo appropriato» Ermanno Rondi Giovanni Pozzi

Persone citate: Ermanno Rondi, Ermenegildo Zegna, Giovanni Pozzi, Luciano Barbera, Luciano Donatelli