Mille in strada contro la guerra

Mille in strada contro la guerra POLITICI, ESPONENTI DEL VOLONTARIATO. GENTE COMUNE HANNO DETTO NO ALL'UTILIZZO DELLE ARMI Mille in strada contro la guerra Grande partecipazione alla marcia della pace ALESSANDRIA «Ogni guerra, anche se può apparire come un monumento di verità, resta l'ora del Principe delle Tenebre, perché è il risultato di una somma di peccati e l'occasione di grandi delitti». A ricordare questa frase che Paul Gauthier scrisse in un dossier sul conflitto arabo-israeliano è stato il vescovo Fernando Charrier nell'aprire a San Silvestro la «marcia della pace». Vi ha partecipato un migliaio e forse più di cittadini che hanno camminato per le vie del centro nel segno della pace, per dimostrare «che siamo contrari alla guerra, che la si deve prevenire e non si deve neppure parlare di guerra preventiva» come ha sottolineato il sindaco Mara Scagni presente con il vice Agostino Pietrasanta, la giunta al completo e alcuni consiglieri, anche di minoranza. C'erano pure amministratori casalesi, il viceprefetto Francesco Paolo Castaldo mescolati fra religiose, alcuni sacerdoti, intere famiglie, giovani, disabili, rappresentanti di associazioni e gruppi che s'identificano in varie sigle. A esprimere la volontà di pace della Provincia è stato il vicepresidente Daniele Borioli; a ricordare ai potenti che da piccoli «facevano la pace subito dopo avere litigato» sono stati alcuni bambini che hanno parlato al teatro Amoldi dove il giornalista Enrico Sozzetti ha parlato delle guerre dimenticate (27 milioni di morti, 35 di rifugiati solo dal 1990 al 2000), Maria Teresa Gavazza è intervenuta a nome di Rete Lilliput («non c'è pace senza giustizia, occorre costruire una pace permanente da contrapporre alla guerra infinita che significa prima di tutto proclamare l'illegalità della povertà»), dell'imam Ahmed Chadli («serve una decisa presa di distanza dal terrorismo, che si combatte con la giustizia»). Nelle tappe intermedie (piazza Marconi e piazzetta della Lega) Maria Graziana Astori ha descritto la vita difficile e precaria in un campo profughi palestinese, mentre il missionario comboniano Alex Zanotelli ha proposto un nuovo Natale, che «può esistere se non ci saranno guerre e viofenze in un mondo dove ogni due secondi un bambino muore di fame». [e. e] Un momento della marcia della pace e sotto l'imam Ahmed Chadli che ha invitato tutti a una decisa presa di distanza dal terrorismo «che si combatte con la giustizia.)

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