Il lavoro pesante parla straniero di Giampiero Maggio

Il lavoro pesante parla straniero GLI IMMIGRATI DISPOSTI A FARE PROFESSIONI FATICOSE CHE GLI ITALIANI NON VOGLIONO PIÙ' ESERCITARE Il lavoro pesante parla straniero Aumentano gli extracomunitari nelle aziende Giampiero Maggio IVREA Aumentano gli extracomunitari nelle aziende di meccanica pesante mentre c'è una diminuzione di presenze di personale locale. Gli italiani, in sostanza, sembrano più allergici alle professioni cosiddette pesanti. L'allarme lanciato da sindacati ed Assindustria è giustificato da un altro esempio che, però, non ha nulla a che fare con il mondo delle tute blu, quello dell'assistenza domiciliare sempre più pertinenza di personale straniero. Cinesi, rumeni, cittadini nordafricani. L'ultimo caso è emblematico, quello di Zohu Guang Ce, ha 48 anni, diventato sindacalista all'interno dell' azienda meccanica «Massucco» di Cuorgnè: «Gli italiani non vogliono più lavorare in settori pesanti come il mio - dice - è per questo che sono aumentate le presenze di cinesi ed extracomunitari in aziende come la Massucco». Ma è vero? «Beh un'inversione di tendenza c'è stata spiega Loris Rossi della Cgil di Ivrea e Canavese -, spesso però il cittadino che viene da noi e cerca lavoro è disposto ad accettare condizioni che ad un italiano non andrebbero bene». E spiega: «Questo significa che il cittadino straniero è più facilmente ricattabile, mentre gli italiani, forse più smaliziati, rivendicano maggiormente e con più decisione i loro diritti di lavoratori». Incalza Fabrizio Bellino, Fiom Cgil: «Abbiamo notato un incremento di persone extracomunitarie nelle fabbriche dello stampaggio, ma c'è un altro dato relativo alle assistenze domiciliari. In questo caso non ci sono più italiani disposti a sobbarcarsi la fatica di seguire per ore ed ore al giorno un anziano in difficoltà». Paolo Billia, direttore dell'Assindustria spiega che «il cambiamento è fisiologico, oggi chi arriva dall'estero ha maggiori necessità di un cittadino italiano». E aggiunge: «Nelle scuole di orientamento professionale ci accorgiamo che gli studenti scelgono mestieri apparentemente più affascinanti nonostante la meccanica resti un punto di forza del nostro territorio». Il tasso di disoccupazione in Canavese secondo i dati in mano all'Assindustria è del 7-8 per cento, ciò significa che ci sono ancora persone senza lavoro eppure non vengono accetta- te professioni pesanti: «Ci accoriamo - prosegue Billia - che il avoro di produzione, quello del manufacturing attira meno rispetto al passato e gli italiani cercano altri mestieri nonostante in quel settore le aziende sono in continua ricerca». Discorso diverso - e in questo caso c'è stata un'inversione di tendenza rispetto agli anni passati - per quanto riguarda la meccanica di precisione. L'avvento del Politecnico a Ivrea, ma anche gli istituti superiori legati a questo tipo di professioni hanno indirizzato gli studenti verso questo settore: «La carenza che si riscontrava un tempo nelle aziende - conclude Billia è andata via via scemando. Oggi possiamo dire che molti studenti sono orientati verso la nuova meccanica». I lavoratori extracomunitari sono In aumento nelle aziende di stampaggio

Persone citate: Billia, Fabrizio Bellino, Loris Rossi, Massucco, Paolo Billia

Luoghi citati: Canavese, Cuorgnè, Ivrea