Euro+15% sul dollaro in un anno

Euro+15% sul dollaro in un anno Al MASSIMI DA FINE '99 Euro+15% sul dollaro in un anno à o n i i e i o r l l' o 0 i l' 2 ] Vanni Cornerò Con uri picco a quota 1,05 sul dollaro l'euro ha chiuso alla grandeil 3|lio primo anno come moneta circolante e ha toccato il rècord degli ultimi tre anni. Per la precisione era dal 4 novembre 1999 che la valuta ùnica non raggiungeva livelli così alti e, anche se con alcune fluttuazioni il cambio è sceso a 1,0456 per poi recuperare rimontando a 1,0480 dopo la chiusura di New York, i risultati nell'ultimo giorno del 2002. hanno confermato il trend ultrapositivo della divisa europea. J r Una marcia trionfale che gli analisti prevedono continuerà, complice la preoccupazione degli investitori per un quadro dell'economia Usa che vede disoccupazione a livelli di guardia^ consumi in frenata, profitti a rischio per la Corporate America ed un elevato deficit di bilancio. A tutto ciò, poi, si aggiungono i rischi di una guerra contro l'Iraq ed un peggiorare della crisi con la Corea del Nord. Ansie confermate dal crollo della fiducia dei consumatori statunitensi in dicembre, con l'indice precipitato a 80,3 contro il precedente 84,9 e molto al di sotto delle previsioni che mettevano in conto un recupero a quota 86. E' stato proprio quest'ultimo dato che, nella seduta del 31 dicembre, ha messo definitivamente al tappeto il dollaro, chiudendo un bilancio annuale in cui il biglietto verde ha perso il 150Zo del suo valore rispetto all'euro, ma che sottolinea anche una perdita del 9,80Zo sullo yen e un costante progresso del franco svizzero nei confronti della moneta di Washington. E per dar meglio l'idea di come il 2002 abbia fatto registrare un vero e proprio collasso del dollaro c'è da aggiungere che, solo nell'ultimo mese la valuta Usa ha perduto il 5,30Zo sull'euro, ovvero il terzo calo mensile più consistente in assoluto, mentre nei tre anni precedenti il biglietto verde si era complessivamente apprezzato del 3107o sulla moneta europea. Va però considerato che la forza dell'euro è principalmente il riflesso della crisi del dollaro, visto che l'economia europea non appare in condizioni migliori di quella Usa. Riguardo a quest'ultima oggi è atteso il dato di dicembre dell'indice Ism che fa il punto sull'attività del comparto industriale: le stime della vigilia, cautamente ottimiste, pronosticavano una risalita dell'indicatore a quota 50,0. Un livello importante, perché rappresenta il confine fra contrazione ed espansione del ciclo. Se l'economia Usa riprendesse forza e i venti di guerra si calmassero l'euro si troverebbe a ripiegare dai livelli attuali, ma, al momento, le schiarite sul fronte economico e della politica estera sembrano ben lontane. A vedere il 2003 come un anno ancora pesante per il dollaro sono gli stessi grandi trader del mercato valutario, come. Goldman Sachs, che indica l'euro, per la fine dell'anno appena iniziato, a quota 1,12 dollari. Il biglietto verde, inoltre, scenderebbe con gli stessi tempi fino a 115 yen. Non tutti, però, la pensano così, infatti secondo un sondaggio condotto da Bloorriberg News tra gli operatori del settore, il 5107o degli addetti ai lavori vede a fine 2003 il dollaro a 124,24 yen e l'euro a 1,02 dollari.

Luoghi citati: America, Corea Del Nord, Iraq, New York, Usa, Washington