«Basta con la sinistra catastrof ìsta»
«Basta con la sinistra catastrof ìsta» IL PREMIER CONTRO L'ULIVO: LANCIA ALLARMI ESAGERATI SULL'ECONOMIA «Basta con la sinistra catastrof ìsta» Berlusconi: le solite reazioni agrodolci al mio discorso ROMA Lo aveva detto durante la consueta conferenza stampa di fine anno, lunedì, e lo ha ribadito il giorno dopo durante una passeggiata per il centro di Roma, in via dei Coronari. Silvio Berlusconi continua ad essere ottimista sul futuro del paese e da pragmatico - abituato a verificare le sue teorie nel contatto con la gente l'altro giorno ne ha parlato con i negozianti della famosa via romana degli antiquari, dove è solito andare in cerca di oggetti preziosi. «Parlo con i commercianti ha detto il presidente del Consiglio il 31 dicembre - e tutti mi t'icono che le dichiarazioni della sinistra sull'andamento dell'economia sono irresponsabili. Sono dichiarazioni che inducono pes¬ simismo e catastrofismo». Ai giomahsti il premier ha anche offerto un'altra anticipazione. A chi gli chiedeva se il 2003 sarà anche l'anno delle privatizzazioni, ha risposto: «Sì, compatibilmente con l'andamento dei mercati finanziari, noi continueremo come stiano come stiamo facendo nel processi di privatizzazioni». Berlusconi ha ricordato che il processo di dismissioni è già stato avviato nel 2002: «Abbiamo avviato le procedure per l'ente tabacchi italiani, abbiamo appena ceduto quello che restava di Telecom in mano allo Stato, abbiamo privatizzato molti immobili e continueremo in questa direzione». Nel Dpef 2003-2006 si prevede l'incasso di 20 mihardi di euro attraverso la dismissione delle partecipazioni pubbliche in Tele¬ com Italia (già effettuata), Seat, Eti, Enel, Mediocredito Friuli Venezia Giulia, Coopercredito, Tirrenia, Fincantieri, Tema, Grtn e Alitalia. Per tutte, tranne che per Enel, Tema, Grtn e Alitalia nelle quali il Tesoro vuole mantenere ima quota non al di sotto del 300Zo, è ipotizzata una riduzione dell'intera partecipazione detenuta. Conversando con i giornalisti, Berlusconi si è anche soffermato sulla conferenza stampa. «I commenti che ho letto sui giornali?», ha detto il presidente del Consigho, «... come al solito reazioni agrodolci». In realtà, quelli più «agri» sono venuti soltanto ieri dai sindacati, che vedono con preoccupazione l'ipotesi di una riforma delle pensioni avanzata dal Cavaliere, mentre divergono sulle paro¬ le che il premier ha dedicato, in tono autocritico, alle polemiche nate intomo all'articolo 18. Deciso l'altolà alla riforma delle pensioni da parte della Cgil. In una nota del segretario confederale Giuseppe Casadio, si dice esplicitamente: «Berlusconi, usando ancora una volta strumentalmente l'Europa, non pensi ad una nuova riforma delle pensioni. Sarebbe del tutto impraticabile». Segue un consigho al governo: se proprio vuole intervenire in materia, «si cancelli dalla delega la norma sulla decontribuzione, quella sì una norma che mina il sistema previdenziale pubbhco, che invece nei prossimi anni, con le riforme già fatte, è perfettamente in grado di autofinanziarsi e sostenersi». Analoga la reazione della Uil, con il segretario generale Luigi Angeletti che commenta: «Berlusconi - dichiara il leader Uil - descrive un sistema pubbhco previdenziale non sostenibile nel lungo periodo, ma non è così. In Italia abbiamo già fatto una riforma che ha reso il nostro sistema uno dei più equilibrati che ci sono in Europa». Anche Angeletti dice no all'ipotesi di disincentivo per le pensioni di anzianità. Quanto all'articolo 18, i sindacati divergono: se la Uil e la Cisl apprezzano Berlusconi - con Savino Pezzotta che si dice convinto di aver depotenziato l'attacco del governo firmano il Patto per l'Italia - la Cgil invece sostiene che «forse Berlusconi ha capito di aver commesso un errore» nel tentativo del governo di «voler manomettere» le norme sui licenziamenti, [r. i.] Silvio Berlusconi durante la conferenza stampa di fine anno a Villa Madama
Luoghi citati: Coopercredito, Europa, Friuli, Italia, Roma, Venezia Giulia
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