«Il Capodanno più triste della nostra vita»

«Il Capodanno più triste della nostra vita» «Il Capodanno più triste della nostra vita» Gli sfollati a Lipari: un brutto sogno, ma ci sveglieremo presto Nicola Savoca LIPARI Lontano da Stromboli per trascorrere il più mesto e inaspettato inizio d'anno. Costretti a lasciare l'isola per ragioni di sicurezza, centinaia di residenti hanno trovato riparo a Lipari da parenti e amici dove hanno trascorso la nòtte di San Silvestro e il primo giorno dell'anno. «E' stato il capodanno più triste della mia vita»,commenta senza falsi ottimismi Gianluca Giuffrè, il giovane commerciante di Ginestra che ha lasciato Stromboli per stare assieme alla madre e altri familiari l'ultimo giorno dell'aimo. «Non ho atteso nemmeno la mezzanotte - osserva ho preferito andare a letto prima». Nella insolita condizione di sfollati, altre centinaia di persone hanno preferito tenere acceso il televisore per non perdere le ultime notizie sulla situazione dell'isola. «E' successo tutto così all'improvviso - commenta un' anziana subite dopo essere scesa dal traghette che l'ha portata lontana dal pericolo - che ci sembra un cattivo sogno dal quale presto ci risveglieremo», I pochi rimasti nell'isola dopo il maremoto di lunedì scorso, una cinquantina di persone comparse il sindaco Mariano Bruno, si seno stretti attorno al vulcano e hanno brindato alla speranza che l'emergenza finisca presto. «Dobbiamo guardare con serenità al futuro - ha sottolineato il sindaco di Stromboli - senza abbatterci». A fare da guardia al vulcano sono rimasto quattro uomini: nell'iseletta di Ginestra, minuscola frazione di Stromboli, seno rimasti solo due residenti, la guida Mario Bruiti e l'ex psicologo tedesco Ulrich Stulgies, assieme a due turisti conoscitori della zona ( un torinese e un milanese ) a presidiare la «montagna», pronti a dare l'allarme se, come è successo lunedì scorso, dovessero verificarsi onde anomale provocate dal crollo della struttura vulcanica. Le «sentinelle» umane hanno avuto l'incarico dai responsabili della protezione civile. Sull'isola, per tutta la giornata di ieri, ha soffiato un vento fortissimo con una velocità di oltre 50 nodi. Vento e mare messo hanno creato non poche difficoltà ai tecnici della Protezione civile che, a più riprese, hanno dovuto trasportare materiale tecnico e scientifico che servirà a monitorare l'area eruttiva. Sul vulcano la situazione è stazionaria. A bordo di un eheottero, il capo della Protezione civile Guido Bertolaso ha sorvolato l'area interessata all'eruzione. «L'eruzione nella Sciara del , fuoco continua - ha spiegato Bertolaso - c'è una emissione sostenuta della frattura con fenomeni di ingrottamento. La lava scende giù molto rapidamente a mare. Non ci sono* sostanziah variazioni, almeno visive, del fenomeno eruttivo rimane il rischio di crolli nella Sciara del fuoco». Niente esclude, cioè, che le scenario devastante provocato dalla maxi-onda il 30 dicembre scorso possa ripetersi. Secondo un stima fatta dai tecnici dell' Istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia, il volume complessivo di lava staccatosi dello Stromboli lunedì scorse, all'origine dell'onda anomala, è di 2 milioni di metri cubi. Una quantità enorme paragonabile ad un palazzo di 30 piani. Appena le condizioni del tempo lo permetteranno, nel tratto di mare deve 3 giorni fa si è levata l'onda gigante sarà sistemata una boa batimetrica, una sorta di misuratore del livello dell'acqua che segnalerà le variazioni significative del mare. Prima che la boa venga piazzata, a controllare la situazione penseranno i 4 «guardiani» del vulcano.

Persone citate: Bertolaso, Gianluca Giuffrè, Guido Bertolaso, Mariano Bruno, Nicola Savoca, Ulrich Stulgies, Vento

Luoghi citati: Ginestra, Lipari