Dagli archivi segreti dei Vaticano la verità su Pio XII di Marco Tosatti

Dagli archivi segreti dei Vaticano la verità su Pio XII t documenti disponibili riguardano gli anni 1922-1939, quando monsignor pagelli era nunzio in Germania e poi segretario di stato Dagli archivi segreti dei Vaticano la verità su Pio XII Sul suo pontificato pesa l'accusa di silenzio nei confronti del nazismo e della tragedia degli ebrei documento Marco Tosatti CITTÀ DEL VATIOVNO SI aprono gli archivi vaticani su uno dei periodi più difficili e drammatici della storia, quello che va dal 1922 al 1939, fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Un gesto annunciato, che si reaUzzerà a partire dal 15 febbraio prossimo, come ha dichiarato il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Joaquin Navarro Valls. Un gesto che rientra nella campagna quarantennale dì polemiche contro il presunto «silenzio» di Pio XII nei confronti del nazismo, che ha conosciuto di recente una recrudescenza, al limite, e spesso al di là, della realtà dei fatti. Non che nei Palazzi Pontifici si speri che l'apertura di alcune serie di documenti serva a tacitare i pervicaci critici di Papa Pacelli; ma se non altro questa dimostrazione di buona volontà può togliere una qualche acredine a una polemica che a molti studiosi non prevenuti appare se non altro ingenerosa. Navarro ha annunciato che «il prossimo 15 febbraio 2003 saranno rese accessibih agli studiosi talune serie di documenti archivistici relativi ai rapporti fra la Santa Sede e la Germania dal 1922 al 1939 (ossia, durante il pontificato di Papa Pio XI). La consultazione dei documenti avverrà unicamente nelle Sale di studio dell'Archivio segreto vaticano. Anche per i nuovi fondi che si renderanno disponibili valgono le norme apphcate dall'Archivio segreto vaticano per l'ammissione degli studiosi. l'orario di apertura, le varie richieste, le consultazioni e le fotoriproduzioni». Vale a dire che potranno attingere a queste nuove fonti di ricerca i «professionisti» della storia: ricercatori, studiosi, professori. Dall'elenco si capisce che l'obiettivo è quello di offrire la possibilità di documentarsi sull' attività di quello che sarebbe diventato Pio XII durante la sua carriera precedente l'elezione; quando cioè era Nunzio in Baviera, incarico che lasciò prima dell'avvento al potere di Hitler, e del lavoro svolto come «braccio destro» di Pio XI, in particolare per ciò che riguardava la politica estera. Fra l'altro, sarà possibile consultare l'Archivio della Nunziatura apostolica di Berlino (1922-1^30). Com'è noto, quest'ultimo fondo archivistico subì gravi distruzioni nel 1945 a causa del bombardamento della capitale tedesca e dell'incendio del pa¬ lazzo della Nunziatura apostolica. Per tale motivo, i documenti relativi agli anni 1931-1934 andarono quasi completamente distrutti o dispersi. Sempre nell'ottica dì gettare più luce possìbile sull'atteggiamento della Santa Sede e dei suoi uomini, ha aggiunto Navarro,- «saranno rese accessibili anche le serie di documenti relativi al nazionalsocialismo e alla condanna del razzismo giacenti presso l'Archivio della Congregazione per la dottrina della fede». Fino al 1963, quando un'opera teatrale e non storica, «Il Vicario» di Hochhuth, un autore tedesco di sinistra, in precedenza membro della Hitlerjugend, diede il via alle accuse, l'operato di Pio XII aveva conosciuto solo elogi. Il primo ministro israeliano Golda Meir espresse personalmente il ringraziamento dello Stato di Israele a Papa Pacelli per la sua opera svolta durante il conflitto; il rabbino capo di Roma, Israel Zolli, quando si convertì al cattolicesimo assunse il nome di Eugenio in segno di ringraziamento per Papa Pacelli; e Pinchas Lapide, diplomatico israeliano, gli attribuisce il merito di aver salvato circa ottocentomila ebrei. Nel 1955 l'Orchestra Filarmonica di Israele si recò a Roma per una settimana, per offrire in Vaticano un'esecuzione speciale della Settima sinfonia di Beethoven, in segno di gratitudine dello Stato di Israele verso Pio XII. Ma dal 1963, senza che apparisse nessun elemento nuovo rispetto alla realtà conosciuta, «Il Vicario» diede il via a una campagna che dura fino a oggi; anche se - come nel caso ael pamphlet «Il Papa di Hitler» - il Vaticano ha preso ufficialmente posizione, accusando l'autore, o storico inglese John Cornwell, dì «propalare menzogne» e sostenendo che lo scrittore aveva manomesso documenti originali pur dì dimostrare la sua «infamante tesi». La decisione presa da Karol Wojtyla per contrastare le polemiche sull'operato del Pontefice durante l'Olocausto rilanciate dallo storico inglese John Cornwell Alcuni dossier provano la condanna del razzismo da parte della Chiesa Il caso scoppiò dopo il 1963, con un'opera teatrale tedesca che innescò una campagna durissima Fino ad allora c'erano stati soltanto elogi, anche dal primo ministro israeliano GoldaMeir e dal fàbbinO CapO di Roma Pio XII, da anni al centro di polemiche sul suo ruolo negli anni dell'Olocausto

Luoghi citati: Baviera, Berlino, Germania, Israele, Roma