«In Medio Oriente la seconda Intifada è già costata 2807 vittime»

«In Medio Oriente la seconda Intifada è già costata 2807 vittime» «In Medio Oriente la seconda Intifada è già costata 2807 vittime» TEL AVIV Sono proseguite senza sosta anche nel primo giorno dell'anno le attività militari israeliane nei Territori: ieri tre palestinesi sono stati uccisi mentre tentavano di introdursi - stando a quanto riferito da fonti dell'Esercito di Israele nell'insediamento ebraico di Alei Sinai, nel Nord della Striscia di Gaza. Nove palestinesi sono stati arrestati in varie località della Cisgiordania, dove sono state pure demohte due case di attivisti di organizzazioni militanti. L'ultimo giorno del 2002 due palestinesi sono stati uccisi dal fuoco dei soldati a Gaza e in Cisgiordania. Un bollettino dì morte, quello del conflitto israelo-palestinese, che oggi il quotidiano francese «Le Monde» ha messo in prima pagina facendo il bUancio delle ostilità dall'inizio della seconda Intifada, nel settembre 2000: la cifra è di 2807 morti, la maggior parte palestinesi. Ieri sono continuate le retate e le demolizioni dì case: un portavoce militare israeliano ha detto che le truppe hanno distrutto nel villaggio di Madama, a Sud di Nablus la casa di Imad Mahmud Abu Ziyada, membro di Al Fatah, che lo scorso giugno aveva messo una bomba a Herzliya, nel centro di Israele, causando la morte di una persona. ,A Khan Yunes, nella striscia di Gaza, è stata demolita la casa di Yassin Al-Raa, membro del movimento islamico Hamas, ucciso il mese scorso. Nella notte dì Capodanno nove attivisti palestinesi sono stati arrestati in retate condotte in villaggi vicino a Ramallah, Betlemme e Dura (Hebron). In quest'ultima località sono scoppiati tafferugli e due palestinesi sono stati feriti in scontri con' i soldati. A Khan Yunes una pallottola sparata da soldati di guardia a un vicino insediamento ha colpito a morte il palestinese Hassan Abu Said. Sull' uccisione di un altro palestinese, il diciottenne Amram Abu Hamadìye, inserviente in una stazione di benzina a Hebron, un portavoce militare ha detto che è in corso un'inchiesta: secondo alcuni testimoni, infatti, sarebbe stato percosso a morte dai soldati. Vivaci polemiche ha poi suscitato in Israele la decisione della Commissione centrale elettorale di escludere il partito arabo «BaIhd» e il suo leader, il deputato Azmi Bishara, dalle elezioni politiche del 28 gennaio. La decisione è stata presa dalla maggioranza dei membri della commissione elettorale, controllata dalla destra nazionalista del premier Ariel Sharon. Il deputato arabo e il suo partito sono accusati di opporsi all'esistenza di Israele come stato ebraico e di appoggiare nemici dello stato. Il giorno prima la stessa commissione aveva squalificato anche un altro deputato arabo, Ahmed Tibi - accusato di sostenere «organizzazioni terroristiche» - che in passato era stato consighere del presidente palestinese Yasser Arafat per le questioni israeliane. Bishara ha denunciato la mossa come «discriminatoria». «C'è sempre più gente in questo paese - ha detto - che non accetta più di avere arabi nel Parlamento israeliano. È una tappa vèrso la segregazione politica». L'ex ministro degli Esteri laburista Shimon Peres ha affermato che l'esclusione dì Tibi, Bishara e Balad è un errore e accentuerà la spaccatura tra arabi ed ebrei nel Paese. [e. st.)

Luoghi citati: Betlemme, Cisgiordania, Gaza, Israele, Medio Oriente, Striscia Di Gaza