Castagnetti: «Pronti al dialogo se non blindano i provvedimenti» di Amedeo La Mattina

Castagnetti: «Pronti al dialogo se non blindano i provvedimenti» li. CA1»OGtKJPPO Dp.tA lyiA^HEWl» ALLACAM^è Castagnetti: «Pronti al dialogo se non blindano i provvedimenti» intervista Amedeo La Mattina ROMA UN discorso pohtico quello pronunciato dal Capo dello Stato, per Pierluigi Casta- ' gnetti, pur coi limiti delle sue prerogative. Soprattutto un «discorso preoccupato, molto preoccupato» delle divisioni che danneggiano l'immagine del Paese, «come mai si era sentito da un Presidente delle Repubblica». Ma il capogruppo della Margherita alla Camera si chiede: «Come possiamo dialogare con una destra che privatizza la legislazione, che si presenta in Parlamento con provvedimenti blindati, con una mazza di ferro in mano e ci dice: o votate quello che decidiamo noi o noi le riforme ce le facciamo da soli». Per la verità Ciampi ha anche precisato che il governo ha il diritto di realizzare il suo programma. Inoltre le sue preoccupazioni per la radicalizzazione dello scontro politico riguarda anche a voi. Cosa sta facendo il centrosinistra per venire incontro alle sollecitazioni del Capo dello Stato? «Non c'è dubbio che il presidente Ciampi parla ad entrambi gli schieramenti politici, ma finora noi siamo .di fronte ad una destra che dichiara l'intenzione di non aprire un dialogo con l'opposizione, che attribuisce al centrosinistra l'origine di tutti i mah d'Italia. Berlusconi ha detto che l'euro ci protegge, ma non riconosce che questo straordinario risultato è merito del governo Prodi». Non ha notato nessun cambiamento, almeno nei toni, da parte del premier? «A dire la verità nelle parole dell'ultimo Berlusconi, quello della conferenza di fine anno, traspare una certa preoccupazione per l'immagine di divisione che la società italiana trasmette all'estero. La stessa che anche il commissario Monti, un moderato vero, ha fatto presente quando ha detto che la prima riforma di cui l'Italia ha bisogno è quella della coesione. Io credo che l'immagine di divisione che proietta il nostro Paese all'estero mette a rischio Roma come sede in cui firmare la nuova "Costituzione europea"». Allora «l'ultimo Berlusconi» fa sperare in una nuova fase di confronto per le riforme istituzionali? «Occorre far segmre i fatti alle parole. Cosa significa che il primo passo deve farlo l'opposizione? E' Berlusconi che impone l'agenda dei lavori parlamentari, è lui che dispone di una vasta maggioranza. Cosa dovremmo fare, chinare la testa e approvare tutto quello che vuole il governo? Noi siamo pronti al dialogo sui temi dell'Europa, sulla politica estera, sulle riforme istituzionaU. Ho apprezzato la disponibilità espressa dal ministro La Loggia, ma bisogna sgombrare il tavolo della devolution di Bossi e del presidenzialismo di An». Ma così, dettando le condizioni, il dialogo non partirà mai. «Finora le condizioni "prendere o lasciare" sono venute dalla maggioranza. Le riforme devono avere una loro organicità, non si può dire "intanto facciamo la devolution e il presidenzialismo e poi discutiamo". Di cosa? Degli uscieri? Noi invece diciamo: intanto votiamo insieme il ddl La Loggia per applicare il titolo V della Costituzione, poi discutiamo delle proposte per l'istituzione della Camera delle Regioni. Occorre inoltre una nuova legge per il riordino del sistema radiotelevisivo che non può essere quel provvedimento blindato di Gasparri. Ecco, il nodo vero, quello dell'informazione che è il cuore dei problemi in una società moderna. Quando Ciampi parla di completare la riforma maggioritaria indica le nuove prerogative di cui deve essere dotato il governo, ma anche le garanzie per l'opposizione che deve avere un effettivo potere di controllo sull'esecutivo». ^^ Occorre mettere "" mano ad una nuova legge per il riordino del sistema radiotelevisivo che non può essere quella proposta da Gasparri Il nodo dell'informazione è il cuore dei problemi di una società moderna VQ Pierluigi Castagneti (Margherita)

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