Bondi: «Discutiamo, ma basta attribuirci terribili intenzioni»

Bondi: «Discutiamo, ma basta attribuirci terribili intenzioni» IL PORTAVOCE DI FORZA rTALIA^ Bondi: «Discutiamo, ma basta attribuirci terribili intenzioni» intervista ROMA SANDRO Bondi, portavoce di Forza Italia, è l'estensore di un documento (sottoscritto da 70 parlamentari di vari gruppi) che invita i partiti a superare la radicalizzazione della polemica politica. Una «colomba» della Casa delle libertà in sintonia, quindi, con l'appello del capo dello Stato. «Questo esasperata contesa sfibra la nostra democrazia, non giova al governo ma nemmeno all'opposizione. Alla fine i cittadini si convincono che la politica sia solo puro scontro». Tuttavia Bondi dice di non potere accettare l'atteggiamento di un centrosinistra che carica ogni gesto, ogni provvedimento del governo di «cattive e terribili intenzioni». Insomma, «è arrivato il tempo di disarmare gli eserciti e dialogare». L'Ulivo vi accusa di blindare i provvedimenti che arrivano ift Parlamento é vi chiede di mettere da parte devolution e presidenzialismo. Farete voi il primo passo? «Intanto non è affatto vero che i nostri provvedimenti sono blindati. Vuole qualche esempio? La Finanziaria, per dire il più recente. La stessa legge sul conflitto di interessi e la "Bossi-Fini" sull'immigrazione sono arrivati in un modo in Parlamento e poi hanno subito profonde modifiche apportate sia dalla stessa maggioranza che dall'opposizione. Come si fa a non ammettere che le cose sono andate in questo modo? Se poi al governo si vuole impedire di applicare il proprio programma, bè, allora il discorso è chiuso. Ma io penso invece che oggi sia aperto più che mai, in particolare sulle riforme istituzionali, ad una condizione: la sinistra deve smetterla con questa opera di delegittimazione costante di chi ha avuto la fiducia degli elettori per governare. Insomma, non è accettabile che ogni provvedimento sia motivo di scontri ideologici dirompenti». Onorevole, una risposta chiara: se il confronto si dovesse avvitare nel solito muro contro muro, il centrodestra farà le riforme a colpi di maggioranza? «Come ha fatto il centrosinistra negli ultimi giorni utili della scorsa legislatura quando ha varato, con soli 4 voti di maggioranza, la riforma federale?». Che fa, risponde con una domanda? «No, le rispondo subito e chiaramente, ma mi permetta di ricordare questo fatto, perché mai era successo che una riforma costituzionale venisse approvata contro l'allora opposizione. Così come vorrei ricordare l'autocritica che hanno fatto Mancino e D'Alema. Ciò rende loro onore: è una fatto molto positivo. Detto questo le rispondo che noi non faremo lo stesso errore. Abbiamo intenzione di presentarci in Parlamento con proposte aperte, con la volontà di trovare un'intesa, una mediazione...». Mettendo da parte devolution e presidenzialismo? «Ma l'Ulivo si rende conto che queste due riforme fanno parte del programma con cui ci siamo presentati al giudizio degli elettori? Noi abbiamo il dovere, oltre che il diritto di onorare l'impegno preso in campagna elettorale». Allora siamo alla casella di partenza? «No. Il presidente Berlusconi non ha formulato una proposta definitiva. Ripeto: la discussione è aperta, l'Ulivo non faccia cadere nel vuoto l'appello del capo dello Stato. L'importante è fare delle riforme che rispettino due capisaldi: garantire la stabilità di governo, attribuendo al premier i necessari poteri, e assicurare il principio dell'alternanza». [a. 1. m.] |ajL^ Non possiamo "™ mettere da parte devolLrtion e presidenzialismo L'Ulivo si rende conto che queste due riforme fanno parte del programma presentato agli elettori? Noi abbiamo il dovere di onorare l'impegno preso Q^ Sandro Sondi (Forza Italia)

Persone citate: Berlusconi, Bondi, D'alema, Mancino

Luoghi citati: Roma