Una ballata sul sesso debole vince la sagra dei cantastorie

Una ballata sul sesso debole vince la sagra dei cantastorie Autrice una donna di Castelfranco Emilia Una ballata sul sesso debole vince la sagra dei cantastorie Premi speciali ad una coppia di Pavia (che ha rievocato la tragedia dell'agente Marino) e a un cantautore di Moncalieri - La manifestazione in piazza Maggiore (Dal nostro corrispondente) Bologna, 24 giugno. (g. r.) Battono le piazze nei giorni di fiera, si fermano nei quartieri in periferia, viaggiando tutto l'anno per esercitare un mestiere vecchio come il mondo, ma che ormai sembra perdere sempre più terreno. Sono forse gli ultimi superstiti di una schiatta, da cui discendono cantanti folk e cantautori, che ha avuto avi illustri come i trovatori. Ogni anno si prendono una grossa rivincita coll'aiuto di una Bologna che non vuol essere soltanto la capitale dei tortellini (come ha detto il presidente dell'Ente del turismo, che con il Comune e la Provincia ha organizzato la manifestazione) e che presta loro un palcoscenico ed un teatro eccezionali: piazza Maggiore. Ha vinto una donna con una «ballata» sul sesso debole: con «La riscossa delle donne», Dina Boldrini di Castelfranco Emilia (Modena) si è I aggiudicata il titolo di «Tro¬ vatore d'Italia 1973», vincendo così VII* Sagra dei cantastorie cui hanno concorso 25 complessi di ogni parte d'Italia. La Boldrini ha cantato, accompagnandosi sulla fisarmonica, gli eterni contrasti uomo-donna, per chiudere, strizzando l'occhio, con la constatazione che, discuti, discuti, di fatto poi sono le mogli che tengono il mestolo per il manico. Le due scuole, quella del Nord e del Sud, cimentatesi entrambe su uno dei cavalli di battaglia dei cantastorie, il racconto cantato e commentato (e a volte illustrato) di fatti di cronaca per lo più drammatici, hanno avuto uguale riconoscimento. I coniugi Cavallini di Pavia con «In una strada di Milano il 12 aprile» (che rievoca l'uccisione dell'agente Marino) e Nino Giuffrida di Gravina (Catania) con un desolato ritratto della valle del Belice cinque anni dopo il terremoto, hanno vinto rispettivamente il Nettuno di bronzo del Comu¬ ne di Bologna e una targa messa in palio dall'amministrazione provinciale. Un'altra donna, Mirella Bargagli di Marina di Grosseto ha avuto un riconoscimento dell'Ente del turismo con «Angelica», la storia presa dalla cronaca di un tentativo di violenza subito da una ragazza. Altri premi sono andati a Mario Molinari di Moncalieri, che ha cantato la tragedia di Pasolini e Saarinen, e a Matteo Musumeci di Paterno, per alcuni simpatici ritratti di vita siciliana. La beneficiata comprendeva anche una nutrita serie di premi speciali: a Orazio Strano di Riposto (Catania) messo fuori concorso dalla giuria, presieduta da Daniele d'Anza, e consacrato nello stesso tempo «Gran maestro dei cantantastorie»; a Turiddu Bella di Catania, autore di «fatti» di grande successo affidati ai cantastorie della sua Sicilia; al presentatore della sagra, Adriano Callegari; a Franco Trincale, più volte «trovatore d'Italia».