Anche Brandt sarà forse interrogato per lo scandalo del deputato Steiner di Tito Sansa
Anche Brandt sarà forse interrogato per lo scandalo del deputato Steiner Uovo marcio contro il Cancelliere Il Cancelliere di fronte alla Commissione d'inchiesta? Anche Brandt sarà forse interrogato per lo scandalo del deputato Steiner L'opposizione democristiana è riuscita ad addensare sospetti di corruzione sul governo - Julius Steiner, spia della Germania Est e delPUrss, è accusato di aver venduto per sessanta milioni ai socialdemocratici il suo voto che salvò 1'"Ostpolitik" (Dal nostro corrispondente) Bonn, 10 giugno. Il cancelliere Willy Brandt (in visita ufficiale in Israele) sarà probabilmente costretto al suo ritorno a 3onn a deporre dinanzi alla commissione di inchiesta parlamentare che, da venerdì prossimo, cercherà di far luce sullo scanda¬ lo del «deputato-spia» Julius Steiner, accusato di avere venduto il proprio voto ai socialdemocratici per salvare il governo da una sicura sconfitta. L'opposizione democristiana e i giornali che l'appoggiano sono riusciti a raggiungere l'obiettivo che si prefiggeva- no: ad addensare sospetti di corruzione sul governo, che (stando al ministero della Difesa) diede ordine di mettere un bireattore militare a disposizione del segretario parlamentare socialdemocratico Karl Wienand affinché raggiungesse nel Baden-Wuert temberg il «triplo-giochista» Steiner. In luogo sicuro, Wienand avrebbe comperato il suo voto, decisivo per la salvezza del Cancelliere e della Ostpolitik. A Willy Brandt gli inquisitori democristiani intendono porre due domande precise: sapeva che il 29 marzo dell'anno scorso il «factotum» del partito Karl Wienand era andato con un aereo militare a comperare il voto di Julius Steiner? Sapeva che altri deputati della coalizione di governo (socialdemocratici e liberali) avevano svolto una attività frenetica per convincere con mezzi illeciti alcuni colleghi dell'opposizione a negare il voto al loro capo Rainer Barzel? Secondo diversi deputati dell'opposizione, «una testimonianza del Cancelliere è inevitabile». Egli stesso, in un'intervista del 25 settembre dell'anno scorso, alla domanda se il passaggio di alcuni deputati socialdemocratici e liberali all'opposizione democristiana fosse connesso con corruzione, aveva risposto: «Per me non vi è dubbio», pertanto i democristiani, che allora tacquero, salvo qualche accenno a «insinuazioni calunniose», chiederanno ora a Willy Brandt ragione delle sue accuse autunnali, all'insegna di «fuori i nomi». Finora, in quello che i giornali e i settimanali tedeschi chiamano eufemisticamente « sumpf » (acquitrino) di Bonn, di nomi ne sono venuti a galla una dozzina. Capeggia la lista quello di Karl Wienand, il quale ha avuto l'onore della copertina del settimanale Der Spiegel. Ormai non si parla più di «scandalo Steiner» ma di «scandalo Wienand». E, automaticamente, vengono alla ribalta, i nomi del tesoriere del partito socialdemocratico Alfred Nau (accusato di avere fornito a Wienand circa 60 milioni di lire necessari per comperare il voto di Steiner) e quello del capo del gruppo parlamentare socialdemocratico Herbert Wehner, che, contro il parere della base, si ostina ad appoggiare Wienand, perché questi ha favorito (in cambio di 35 milioni) la società aerea «Paninternational», benché questa non fosse ancora pronta a volare, come ha dimostrato una sciagura aerea nella quale hanno perduto la vita 22 persone. Tito Sansa Gerusalemme. Il cancelliere federale Brandt, ospite di Israele, ha visitato ieri i luoghi sacri di Gerusalemme. Vi è stata una piccola ma violenta manifestazione antitedesca da parte di giovani. Per poco un uovo non ha colpito il Cancelliere
Luoghi citati: Baden-wuert, Bonn, Germania Est, Gerusalemme, Israele
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