La "lepre" Rodriguez beffa gli sprintare

La "lepre" Rodriguez beffa gli sprintare Giro: il colombiano è il primo non europeo a vincere una tappa La "lepre" Rodriguez beffa gli sprintare Scattato a 3 km dal traguardo di Forte dei Marmi per stroncare i rivali del compagno di squadra Basso, il corridore della Bianchi ha tenuto sino al traguardo - Allo stesso Marino Basso la volata del gruppo, arrivato compatto (Dal nostro inviato speciale) Forte dei Marmi, 3 giugno. Martin Rodriguez, ex campione del mondo dell'inseguimento dilettanti, ha giocato una beffa atroce ai «re» dello sprint. I velocisti del Giro d'Italia attendevano il rettilineo d'arrivo di Forte dei Marmi — un nastro d'asfalto largo dodici metri e lungo più di due chilometri — per scatenarsi in una battaglia in cui contava soprattutto la potenza: su quell'interminabile striscia di strada che rasentava il mare, le astuzie, le alchimie tattiche, contavano poco, aveva valore soprattutto la freschezza dei muscoli, su un arrivo del genere, il favorito numero uno era soprattutto Patrick Sercu. Un veltro che predilige appunto le volate di pura forza, senza complicazioni tattiche. Martin Rodriguez, invece, ha giocato tutti d'anticipo. Il colombiano, specialista dell'inseguimento e pertanto capace di sviluppare il massimo della velocità su una distanza relativamente breve, è scattato dal gruppo compatto a poco più di tre chilometri dall'arrivo, quando già si intravedeva, dal lato opposto del lungomare di Forte dei Marmi, lo striscione del traguardo. Il gioco della «BianchiCampagnolo», la sqiuidra del sudamericano, era abbastanza intuibile: per impedire un'affermazione a sorpresa di Martin, Sercu, Van Lìnden, De Vlaeminck, Karstens ed i rispettivi gregari avrebbero dovuto impegnarsi in un serrato inseguimento, mentre Marino Basso, il campione del mondo, avrebbe potuto starsene tranquillo ad approfittare del plavoro altrui, limitandosi a sfruttare, eventualmente, la ruota buona Il colombiano, scattato dal gruppo nel ruolo di «lepre» per favorire un'eventuale rimonta da parte del compagno di squadra Marino Basso, è invece riuscito a resistere, pedalando a cinquanta all'ora, fino al traguardo, rendendosi protagonista della prima vittoria di un corridore extra-europeo al Giro d'Italia. Basso, che molto contava sull'arrivo a Forte dei Marmi per rompere il suo ormai troppo lungo digiuno, non è stato logicamente molto soddisfatto dell'epilogo della tappa, ma un successo che resta comunque in famiglia contribuisce egualmente a lenire l'insoddisfazione personale. Per gli altri velocisti, i Sercu, i Van Linden, t Karstens, i De Vlaeminck, la «beffa» invece è perfettamente riuscita. Una giornata positiva, insomma, se non per un corridore italiano, almeno per una squadra dai colori prettamente italiani, come quella della Bianchi-Campagnolo. Marino Basso, controllando abilmente il comportamento dei rivali, è riuscito infatti a precedere, nella volata per il secondo posto, a tre secondi da Martin Rodriguez, i diretti rivali De Vlaeminck, Sercu e Van Linden, mentre tutto il gruppo si è classificato nello stesso tempo del vincitore. Senza che si debbano annotare apprezzabili distacchi nella fila dei 119 corridori giunti fin qui. Il Giro d'Italia, approdando a Forte dei Marmi, è cosi arrivato alla vigilia di un altro episodio decisivo. Domani, su quello che viene definito il «circuito della Versilia» si disputa l'unica «cronometro» individuale della corsa: 37 chilometri, sui quali l'insidia maggiore non è costituita soltanto da difficoltà altìmetrìche, che praticamente non esistono, ma dalla possibile influenza del vento sui due lunghissimi rettilinei che uniscono Forte dei Marmi a Viareggio. Il valore della competizione va diviso in tre settori: 1) Merckx e la maglia rosa — E' opinione generale che il fuoriclasse belga, comunque debba risolversi per lui la lotta contro il tempo, riuscirà a rafforzare sensibilmente il suo primato in classifica. 2) La vittoria di tappa — Mercks non punta su se stesso. Ma resta sempre il favorito, anche se il suo compagno di squadra Roger Swerts, il danese Ritter ed il nostro Gimondl partono con la convinzione di potergli contendere il successo. 3) La lotta per il secondo posto — Battaglln, stando all'esperienza dilettantistica, è appena in grado di difendersi onorevolmente nelle prove contro il tempo e tutto lascia credere quindi che domani sera, al termine del «circuito della Versilia», sarà Felice Gimondi il primo dopo il grande Merckx. Dopo la «cronometro», che scatterà alle 12,15, il Giro si concederà una seconda giornata di sosta, a Forte dei Marmi. La marcia riprenderà mercoledì, con la Forte dei Marmi-Verona, ultima tappa di avvicinamento alle Dolomiti. Gianni Pignata