Il rientro dal "ponte"
Il rientro dal "ponte" Il rientro dal "ponte" Ancora un altro rientro, dopo l'ennesimo « ponte ». Tormentati per quattro giorni (ovunque si siano diretti) da rovesci di pioggia, i gitanti sono rientrati in una città su cui, verso sera, cadevano gocce di pioggia. Molti sono arrivati dopo ore di viaggio in piedi in vecchi vagoni, aggiunti come « rinforzo » dell'ultima ora dai compartimenti ferroviari. L'annuncio dello sciopero dei benzinai, lanciato mercoledì sera dalla radio, aveva consigliato a molti il treno. Si sono trovati tutti assieme giovedì mattina sulle banchine di Porta Nuova. Una sorpresa per i dirigenti della stazione. Qualche treno è partito con vistosi ritardi, dopo l'aggancio in tutta fretta di carrozze decrepite, tenute in deposito per i casi « di emergenza ». Quando finalmente i convogli si sono mossi, coloro che erano accampati nei corridoi hanno potuto vedere ( dove le linee ferroviarie fiancheggiano le strade) che in realtà i distributori di benzina erano regolarmente aperti. I benzinai di Piemonte, Liguria e Lombardia, infatti, aderiscono in maggioranza a un sindacato che si è dissociato dall'agitazione. Un equivoco, dunque, che ha però risparmiato ai bene informati le lunghe code all'ingresso della città. Dai caselli di tutte e quattro le autostrade che confluiscono su Torino, unanime il commento degli addetti: « Traffico sostenuto, ma non eccezionale ».
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