Ferrari 1° e 2° : trionfo al Nurburgring di Michele Fenu

Ferrari 1° e 2° : trionfo al Nurburgring Ickx-Redman e Merzario-Pace dominano nella "1000 chilometri,, Ferrari 1° e 2° : trionfo al Nurburgring Le due macchine italiane arrivano sul traguardo appaiate - Cedono le Matra Simca e le Alfa Romeo - Media-record: quasi 179 chilometri orari - Maranello si rafforza nella classifica mondiale (Dal nostro inviato speciale) Adcnau. 27 maggio. Imperioso ritorno della Ferrari nel campionato mondiale marche. La nostra Casa ha ottenuto nella «Mille chilometri» del Nuerhurgring, un altro splendido «doppietto» vincente, con Ickx-Redman e Merzario-Pace, mentre le due Matra-Simca e le due Alfa Romeo si sono ritirate nelle fasi iniziali della corsa, tanto che questa si sarebbe trascinata nella monotonia se Arturo Merzario non avesse agitato gli animi ingaggiando per qualche giro un duello da cardiopalma con Ickx. L'episodio, di cui riferiamo a parte, susciterà certamente polemiche. Adesso, comunque, non deve avvelenare la gioia per questo successo della Ferrari, che ci riporta all'analogo «doppietto» di Monza e, soprattutto, ricrea quell'atmosfera festosa cui il clan di Maranello era abituato nella scorsa stagione. «Sono felice per Enzo Ferrari — ha detto Ickx — avevamo veramente bisogno di una affermazione come Questa». La débàcle della Matra Simca ha permesso alla nostra marca di aumentare il suo vantaggio nel campionato mondiale, di cui la «Mille chilometri» del Nuerburgring costituiva il settimo episodio, alla vigilia di quella «24 ore» di Le Mans che rappresenta il momento più prestigioso della stagione. La Ferrari ha ora 95 punti contro i 64 della Casa parigina: una differenza che comincia a pesare: mentre al secondo posto nella graduatoria — a quota 72 — si è inserita la Porsche grazie ad una «908-3» privata che oggi si è piazzata quarta con Haldi e Chenevière. Il successo della Ferrari è stato limpido e lineare, ancorché propiziato dai ritiri della Matra Simca e dell'Alfa Romeo. Ma se la «voiture bleu» di Cevert e Beltoise finché è stata in corsa ha tenuto il comando sui tortuosi saliscendi del Nuerburgring, la Casa milanese ha subito visto che le sue quasi esordienti «33 TT 12» non reggevano il passo delle «312-P» di Maranello. Le prove, evidentemente, sono un fatto assai diverso dalla gara, anche perché talvolta certi tempi si ottengono con i serbatoi di carburante semivuoti o con pneumatici di tipo speciale. Proprio l'iniziale fase di supremazia della Matra Simca non deve indurre a commenti a a o l o a e n l o s a l o d o a a a F o rli— o ro ognod ltroppo entusiastici. I tecnici di Maranello non possiedono una bacchetta magica e non sono capaci di trasformare in una notte una vettura. La «312 P», sia nella versione originale che in quella aggiornata, che era nelle mani di Merzario e di Pace, ha conservato anche oggi quei difetti di comportamento che ne limitano le prestazioni assolute, pur se l'estro di Giacomo Cabri, un vero esperto in tema di aerodinamica, ha permesso ai piloti di controllare meglio le rosse tre litri. La vera carta vincente è consistita nella preparazione delle macchine, sempre accuratissima, nella bravura dei meccanici al box, velocissimi nelle operazioni di rifornimento, che hanno acquistato una importanza rilevante con il progressivo avvicinarsi delle gare di durata a quelle dei grandi premi di Formula Uno, e nella affidabilità; ossia nella tenuta alla distanza di ogni organo. Ickx, Redman, Merzario e Pace si sono fermati soltanto per il «pieno» di benzina e per sostituire i pneumatici. Ickx ha commentato la situazione con parole assai sagge. « E' bello — ha affermato il belga che non aveva mai vinto una mille chilometri del Nuerburgring — essere i più veloci, tuttavia in queste corse l'importante è arrivare in fondo». La Ferrari ci è arrivata, e bene, gli altri no. Il succo, molto semplice, della gara di oggi è tutto qui. La Matra Simca ha visto verificarsi quanto paventava ieri. Georges Martin ci aveva addirittura detto: «Scommetto che sulla vettura di Pescarolo-Larrousse si romperà un pistone». Ha sbagliato, ma di poco: Pescarolo è stato costretto nel primo giro, dopo appena cinque chilometri, a ritirarsi per la rottura di una biella, e stessa sorte ha avuto 11 dodici cilindri della MS 670 di Cevert-Beltoise al tredicesimo passaggio, malgrado si trattasse di un'unità più «fresca». I francesi hanno incassato la sconfitta con una certa signorilità e il direttore sportivo della Matra Simca, Gerard Ducarouge, è andato a congratularsi con Caliri. «Meno male — ha detto — che non avete vinto anche la Targa Florio, altrimenti per noi la situazione sarebbe adesso catastrofica. Eravamo preparati a quanto è accaduto oggi. Il nostro è stato un tentativo poco fortunato. La sfida ora si deciderà a Le Mans». Le due Alfa Romeo 33 TT 12 hanno resistito più o meno, come la Matra Simca, e cioè poco, ma bisogna considerare che si tratta di vetture «giovani», all'esordio, in pratica, e dunque non bisogna essere troppo severi. Durante il secondo passaggio Regazzoni è stato bloccato dal cedimento del propulsore (forse una valvola) e all'undicesimo De Adamich è entrato al box con il dodici cilindri della sua macchina in brutte condizioni. Inutile l'affannarsi dei meccanici. Carlo Chiti ha spiegato: «Si è rotto il paraolio fra cambio e motore e il lubrificante è defluito imbrattando candele, trombette di aspirazione e altre parti. Per di più, l'olio è finito sulle ruote posteriori, rendendo scarsissima l'aderenza. Impossibile ogni riparazione: proseguire in queste circostanze sarebbe stato pericoloso e inutile. Pazienza, d'altra parte volevamo un collaudo, una verifica e l'abbiamo avuta». Con le rivali francese e milanese K.O. il compito, per le «regolarissime» Ferrari si è semplificato. Al momento del ritiro di Beltoise, Ickx aveva un vantaggio di 52 secondi su Pace. Inutile rischiare lotte intestine, col pericolo di non portare al traguardo nessuna delle due macchine, e poiché il belga si trovava in quel momento al comando, a lui è toccato il lieto incarico di vincere, episodio Merzario a parte. Ferrari sugli scudi, dunque, a dimostrare l'eterna giovinezza di Maranello. Si va a Le Mans con maggiore fiducia. Michele Fenu MAfnP pilota Ferrari Arturo Merzario

Luoghi citati: Maranello, Monza