La Fracci trionfa fra i fiori

La Fracci trionfa fra i fiori "Maggio fiorentino" La Fracci trionfa fra i fiori (Nostro servizio particolare) Firenze, 20 maggio. Alla Pergola, secondo spettacolo del trentaseiesimo « Maggio Fiorentino » ed ennesimo trionfo di Carla Fracci. L'avvenimento assume una particolare importanza per le polemiche che accompagnano la manifestazione (definita « casuale » dagli avversari: « economica » dagli amici) e contestata fra l'altro la sera dell'apertura con il «Mose» di Rossini da numerosi ed espliciti cartelli. La serata si è aperta con una corretta esecuzione de « La sentenza », opera in un atto di Giacomo Manzoni, diretta da Mario Gusella, il quale è rimasto assai bene sul podio anche per il balletto, intitolato «Hommages romantiques», soggetto di Beppe Menegatti e coreografia di Milorad Miskovithc. L'idea era di riunire estratti di tre creazioni del periodo romantico («La silfide», «Il diavolo zoppo », « Giselle ») e di un'opera («La muta di Portici»), legati a quattro «stelle» del secolo scorso: la Taglioni, la Essler, la Cerrito e la Grisi, che ad esse sposarono il proprio nome. Un omaggio appunto ad un quartetto famoso ed alle sue interpretazioni fatte rivivere dalla Fracci, ma sciupato dall'aver voluto porre ad ogni costo l'accento sull'identificazione sua con le leggendarie « dive » e di Bortoluzzi con i vari « partners » da loro avuti. Il tutto riassunto in un siparietto ove la Taglioni, la Essler, la Cerrito e la Grisi apparivano assunte in cielo, mentre Paolo Taglioni, Mazilier, Saint-Leon e Lucien Petipa (ossia i loro «partners») rimanevano ben saldi per terra. L'operazione, discutibile in partenza, avrebbe avuto bisogno di ben altra coreografia, non di una modesta riproduzione del lavoro altrui, potato a casaccio, con i pezzi incollati alla meno peggio. Il superamento di questi ostacoli, avvenuto all'insegna della più squisita eleganza tecnica da parte di Paolo Bortoluzzi e dell'arte espressiva, ora birichina ora davvero sofferta da parte della Fracci, valorizza al massimo la loro prova. In « Giselle » la Fracci ha trasmesso brividi ed emozioni nuovi e diversi pure a chi nel capolavoro di Adam l'aveva vista già molte volte, imponendo un'attenzione talmente silenziosa da far percepire in fondo alla sala il proprio respiro. A suggellare \ il trionfo un tappeto di fiori ha coperto alla fine il palco- ; scenico durante ovazioni prò-1 e inlifitrgpdllvalqaegimmrlncsmvcincrggnsp«lungatesi per venti minuti. Attilio Baldi

Luoghi citati: Adam, Firenze, Portici