Tre giovani feriti alte gambe in oscuri regolamenti di tonfi

Tre giovani feriti alte gambe in oscuri regolamenti di tonfi Tre giovani feriti alte gambe in oscuri regolamenti di tonfi Due sono siciliani, dello stesso paese - I loro racconti sono incredibili, indagini della polizia - Un legame fra i tre fatti? Due uomini sono stati aggrediti e colpiti a rivoltellate da alcuni sconosciuti. Il primo s'è presentato in ospedale la notte fra sabato e domenica (sarebbe stato ferito — secondo il suo racconto — a Milano). Il secondo è stato ricoverato al Maria Vittoria nel pomeriggio di ieri (dice di essere stato sequestrato da due giovani e portato in una zona isolata nei pressi di Settimo). Hanno ferite alle gambe, guariranno entrambi in poche settimane. Degli episodi che li vedono protagonisti forniscono versioni fantasiose e inverosimili. Sono stati perciò arrestati. Ieri, intanto, lo stesso provvedimento è stato deciso nei confronti di Matteo Patanè, 27 anni, che risiede a Catania in Villaggio Sant'Agata. Costui, come si ricorderà, fu ferito a un ginocchio a rivoltellate l'altra notte in corso Regina Margherita durante una lite — si disse — scoppiata fra contrabbandieri. I tre episodi presentano — secondo la polizia — analogie sconcertanti. E' stata aperta un'inchiesta. Si ritiene che le sparatorie costituiscano una «catena di regolamenti», forse maturati nel mondo del contrabbandieri e legati tra loro da una logica che per 11 momento non è possibile cogliere. Sono le 2,35 di domenica, pronto soccorso delle Molinette. Al medico di turno si presenta Vincenzo Micci, 26 anni, residente — come Matteo Patané — in Villaggio Sant'Agata di Catania. Ha due ferite alla gamba sinistra, prodotte da una rivoltella. Medicato, la prognosi è di trenta giorni. Al dottor Picciolini della « Mobile », Micci fa un racconto incredibile: « Ero a Milano, ho passato tutta la giornata là. A sera mi sono incontrato con degli amici. Mentre partivo per Torino alcuni sconosciuti mi hanno sparato. Ho preso ugualmente il treno e sono venuto fin qua ». La polizia non crede a questo racconto: sembra impossibile che un uomo nelle condizioni in cui si trovava il Micci al momento del ricovero abbia avuto la forza di sopportare un viaggio in treno cosi faticoso. C'è inoltre un episodio che parzialmente contrasterebbe con la versione del giovane. Venerdì sera Vincenzo Micci, che era ricercato, fu riconosciuto da alcuni agenti in una pizzeria di via Berthollet. Riuscì a fuggire. La polizia ritiene che sabato abbia trovato ospitalità presso qualche amico e che poi sia sopravvenuta la lite. Il secondo ferimento, poco prima delle 15. Mezz'ora dopo al Maria Vittoria si presenta Rocco Mariello, 29 anni, via Verolengo 109. Anche lui ha ferite alle gambe. Racconta: « Ho incontrato due giovani in corso Giulio Cesare. MI hanno chiesto se volevo andare con loro. Siamo saliti su una « Mini Minor ». Siamo andati in una casa da gioco. Al ritorno si sono fermati a Settimo, net pressi del cimitero. Mi ìianno costretto a togliermi la giacca, mi hanno portato via il portafogli. Poi mi hanno sparato ». Anche questa versione — secondo la polizia — sarebbe lacunosa, incredibile e parzialmente contraddetta dalle testimonianze. | Rocco Mariello, 29 anni e Vincenzo Micci, 26 anni

Luoghi citati: Catania, Milano, Sant'agata, Torino