Cinque mamme dell'anno

Cinque mamme dell'anno La cerimonia si è svolta al Circolo della Stampa di Milano Cinque mamme dell'anno Tra queste anche la madre dell'agente Marino, ucciso dai neofascisti - Riconoscimento alla moglie del nuovo ambasciatore americano in Italia, John Volpe - Una bolognese ha "adottato" 45 ragazze (Dal nostro corrispondente) Milano, 13 maggio. Con due cerimonie contemporanee, svoltesi nella sede del «Centro orientamento immigrati», Milano ha ricordato la giornata che da quindici anni viene dedicata alla mamma. Al «Coi» sono state consegnate a cinque madri, provenienti da diverse parti del mondo, le «stelle della solidarietà internazionale» mentre nel corso dell'altra manifestazione sono stati assegnati i premi alla «mamma dell'anno» e alla «mamma di chi non ha mamma». Le cinque donne premiate dal presidente del centro, onorevole Verga, sono state scelte in modo da rappresentare idealmente «tutti i componenti della famiglia umana — come è stato detto nel corso della cerimonia — indipendentemente dalla stirpe, dalla civiltà, dalla religione alle quali appartengono». Agnese MaTino, madre dell'agente di pubblica sicurezza ucciso il 12 aprile scorso a Milano dai neofascisti ha ricevuto il premio dedicato «a una mamma del figlio del Sud». La donna — accompagnata dal marito Piero e dagli altri due figli maschi (entrambi vivono lontano da lei: uno è carabiniere, l'altro vigile urbano in Liguria) ha ricevuto il premio dallo stesso presidente del centro. Vestita di nero, con uno scialle traforato sul capo, l'anziana donna è apparsa commossa e non ha saputo trattenere le lacrime. «Mamma Agnese — è detto tra l'altro nella motivazione del suo premio — accanto al caro consorte Piero, ha dovuto con santa cristianità rassegnarsi a staccarsi dall'affetto più caro dei propri figli e trovare conforto nella preghiera». Gli altri quattro premi sono stati consegnati per l'Irlanda a suor Piera Maher, madre superiora di un lebbrosario, per aver manifestato «l'affetto, la comprensione, l'unione tra esseri di ogni nazione e colore»; per l'Africa del Nord a Maria Dà Gradace, emigrata in Italia per lavorare, e che ha «saputo affrontare tutto e tutti pur di non abbandonare la propria creatura di 18 mesi». Per la Cina Wu Kwo Hsiang, giunta da Shanghai a Milano con quattro bambini in tenera età e senza lavoro e casa, che «con grandi sacrifici — è detto nella motivazione — ha dedicato la sua vita per l'amore dei figli rinunciando ai propri affetti lasciati in Cina»; per gli Stati Uniti a Jennie Volpe, moglie dell'ambasciatore John Volpe, «che ha dedicato la sua esistenza ai propri figli e ai figli degli immigrati italiani». Il premio, a causa di un'indisposizione della signora Volpe, è stato ritirato da un rappresentante del con¬ solato statunitense a Milano. La seconda cerimonia, che in Italia non ha ancora grandi tradizioni, si è svolta al Circolo della stampa. «Mamma dell'anno» per il 1973 è stata nominata Ester Sonzogni Locatelli, una arzilla settantunenne di Zogno, un paese della Val Brembana. La donna da quasi quarant'anni consegna telegrammi ed espressi nei paesi della zona, senza mai trascurare la casa e i figli. Ad Aldina Balboni di 41 anni, bolognese, ex operaia, è stato invece dato il premio «Mamma di chi non ha mamma». Da quando aveva 22 anni la donna si occupa di ragazze sole. Oggi le «ragazze dell'Aldina» sono 45 (ma sono state persino 90), tutte alloggiate in appartamenti autonomi, g. m.

Persone citate: Agnese Matino, Balboni, Ester Sonzogni Locatelli, Jennie Volpe, John Volpe, Mamma Agnese, Piera Maher, Verga, Volpe