Sagra del "non gioco" all'Olimpico tra squadre bloccate dalla paura di Giulio Accatino

Sagra del "non gioco" all'Olimpico tra squadre bloccate dalla paura Sagra del "non gioco" all'Olimpico tra squadre bloccate dalla paura Un gol di Galuppi annullato crea polemiche - Gravi errori degli allenatori Tretaiciani e Puricelli Roma 0 L. R. Vicenza 0 ROMA: Ginulfi 6; Peccenini 5, Scaratti 7; Salvori 6, Bel 6, Santarini 7; Morini 5, Franzot 7, Mujesan 5, Spadoni 5 (dal 79' Bertini s.v.), Rocca 4. 12" Sulfaro. L.R. VICENZA: Bardin 7; Volpato 6, Stanziai 7; De Petri 6 (dall'84' Nardello s.v.), Ferrante 6, Berni 5; Vitali 5, Berti 6, Vendrame 7, Faloppa 7, Galuppi 6. 12" Anzolin. Arbitro: Monti 5. (Dal nostro inviato speciale) Roma, 6 maggio. Il pareggio dà un po' di ossigeno al Vicenza e concede alla Roma largo margine di possibilità di salvezza, ma al di là del risultato (il più squàllido fra gli 0 a 0) sta il gioco modesto delle due squadre, che nulla hanno fatto per uscire dalla più sciatta mediocrità. Però gli errori dei singoli giocatori in campo sono apparsi irrisori di fronte agli errori dei due allenatori. Trebiciani alla vigilia aveva detto che la Roma « doveva vincere », ma per ottenere la tanto agognata vittoria il trainer provvisorio romanista ha scelto un attaccante e mezzo: Mujesan nel ruolo di centroavanti e Spadoni, fragile e inoffensivo come un modesto debuttante. Quando si vuole vincere non si mandano in campo quattro terzini e quattro centrocampisti. Si rischia qualcosa di più, specialmente se l'avversario si chiama Vicenza, impegolato nella lotta per non retrocedere e bloccato dalla paura di perdere. Trebiciani ha sbagliato: è un trainer giovane, manca d'esperienza, ma non bisogna essere dei maghi per capire che di solito sono gli attaccanti a segnare, non i difensori. A questa Roma rinunciataria ha fatto riscontro un Vicenza ancora più timoroso. Anche il Lanerossi « doveva » vincere, invece Puricelli ha schierato due sole punte (Vitali e Galuppi), ha affidato all'estroso Vendrame il compito di regista, ed ha ordinato agli altri di « stare indietro ». La buona forma di Faloppa, autore di alcune prepotenti incursioni in area, e la « verve » intelligente di Galuppi hanno fatto da diversivo alla dinamica difesa vicentina. Galuppi ha pure segnato un gol (colpo di testa su azione di calcio d'angolo, 32'), ma l'arbitro Monti, casalingo come sempre, ha annullato per un presunto fallo dello stesso Faloppa al momento del tiro. Tutto qui, il Vicenza. Dire che i veneti hanno corso di più, sarebbe inutile. Non basta correre. Che cosa potevano fare in campo gli atleti se i loro allenatori avevano ordinato tattiche così prudenti? Toccava alla Roma attaccare, ed i giallorossi hanno tentato qualche sortita, senza peraltro sguarnire mai né le retrovie né il centrocampo. Ha rischiato qualche puntata Scaratti, ha avuto due spunti offensivi anche Franzot, ma sono stati episodi marginali di una condotta di gara tendente a non perdere. Mujesan, mal aiutato da uno Spadoni « spento », non è riuscito mai a impegnare Bardin, ha sbagliato come nelle giornate più grame e si è guadagnato salve di fischi. Il Vicenza ha subito l'azione avversaria reagendo a tratti con l'estro del barbuto Vendrame, un elemento di indubbia classe che cerca il gioco anche quando le circostanze pretenderebbero più decisione, Vendrame « sivoreggia », ma si tratta di una modesta imitazione del grande argentino. Il più utile dei veneti è apparso Faloppa, il più pericoloso Galuppi. La partita non ha avuto momenti emozionanti. All'8' Bardin parava in due tempi un tiro improvviso di Scaratti, poco dopo lo stesso Bardin bloccava una punizione « inventata » da Monti e calciata da Scaratti. Al 23' l'arbitro ammoniva per simulazione di fallo Vitali, atterrato da Bet. Passava un minuto appena e Franzot serviva a Spadoni, solo a pochi metri dalla porta vicentina, un pallone che bastava deviare in porta. Spadoni toccava maldestramente di testa e Bardin poteva bloccare. Poco dopo la mezz'ora Vendrame « tagliava » un intelligente pallone su calcio d'angolo, e Galuppi di testa segnava, ma Monti annullava per fallo dello stesso Galuppi su Peccenini. Molti hanno giudicato casuale lo scontro fra i due, ma Monti non ha accettato le timide proteste dei veneti. Il gioco non cambiava nella ripresa. Trebiciani (79') accentuava la difesa dei suoi mandando negli spogliatoi Spadoni e sostituendolo con Bertìni, che è un terzino. Ed era il Vicenza a giocare meglio, senza peraltro impen¬ sierire Ginulfi. La gente seguiva le notizie di Torino, di Bologna e di Bergamo. Festeggiatissimo il pareggio della Lazio, molta delusione invece al gol di Sabadini che dava il 2 a 2 al Milan. La Roma ha rinviato a domenica la conquista del punto necessario per raggiungere la sicurezza di rimanere in A. Il Vicenza rincorre la Samp, ma per sperare di sai. varsi dovrà sfoderare altra grinta e un miglior gioco. Il calendario non è proibitivo per i veneti: giocando in casa con la Ternana e in trasferta a Bergamo i vicentini dovrebbero racimolare tre punti. Basteranno? Giulio Accatino Una Roma rinunciataria, un Vicenza ancora più timoroso