Il rumore inquina l'ambiente

Il rumore inquina l'ambiente Un fatto di costume Il rumore inquina l'ambiente ù Qualche giorno fa Stampa Sera ha pubblicato una «mappa» dei rumori a Torino, ricavata mediante rilevamenti fonometrici dall'Istituto Galileo Ferraris. Purtroppo ci abbiamo fatto l'abitudine, ma osservando la media del livello sonoro in città c'è da chiedersi come sia possibile all'organismo umano resistere senza gravi turbe a questo sottoprodotto della civiltà, che ormai si definisce correntemente una forma di inquinamento dell'ambiente. L'azione logorante che i rumori esercitano sul sistema nervoso e sull'equilibrio psicofisico dell'individuo è stata dimostrata già da molti anni: le migliaia di vibrazioni sonore raccolte dall'orecchio umano e trasmesse al cervello agiscono come autentici fattori patologici, rendendosi responsabili di profondi perturbamenti del sistema circolatorio, del cuore e persino dell'apparato digerente. Non c'è dubbio che — in certe ore del giorno — la circolazione dei veicoli a motore è la maggior responsabile della rumorosità generale nei centri urbani, in particolare a causa degli impianti di scarico dei gas (che tecnicamente si chiamano «silenziatori», con involontaria ironia). Le leggi di ogni Paese prevedono per queste apparecchiature livelli massimi di rumorosità, diversi a seconda del tipo di veicolo cui sono applicati; ma tali livelli vengono rilevati per mezzo di fonometri in sede di omologazione dei veicoli stessi, cioè valgono al momento del collaudo di auto e motoveicoli nuovi di fabbrica. Poi, con l'uso, anche i silenziatori di scarico si logorano e la loro rumorosità aumenta; così come la si può aumentare illegalmente manomettendoli. Resta il fatto che con il progresso meccanico la rumorosità ha assunto negli ultimi anni l'aspetto di un autentico problema urbanistico, cioè sociale. Per risolverlo non esiste una soluzione univoca, anche perché diverso è l'ambiente nel quale i rumori si generano e si propagano. Mentre la prevenzione e l'attenuamento delle vibrazioni sonore in ambienti chiusi sono in parte realizzabili, nella lotta contro i rumori del traffico intervengono numerose cause secondarie che danno luogo a fenomeni di risonanza acustica tali da provocare l'esaltazione e, in qualche caso, lo smorzamento dei rumori stessi, per esempio la larghezza della strada, gli edifici circostanti, la presenza di alberi, etc. E' insomma un problema assai complesso per i legislatori, per le amministrazioni delle grandi città, per le forze dell'ordine. Soluzioni tecniche definitive non sembrano per ora possibili, mentre sono certamente realizzabili correttivi efficaci. Come sempre, il rimedio preventivo sovrano dovrebbe essere nelle mani di ogni singolo individuo, cioè della collettività, attraverso un minimo di educazione e di civiltà. Ma questo è un discorso astratto, anzi utopistico. f. b.

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