I giapponesi ora puntano sui grandi mercati europei

I giapponesi ora puntano sui grandi mercati europei Conseguenze della svalutazione del dollaro I giapponesi ora puntano sui grandi mercati europei Gli Usa non saranno più un punto di forza - Nel '72, la Toyota ha già raddoppiato le vendite in Europa (160.000 unità) - In aumento le immatricolazioni nazionali (Nostro servizio particolare) Tokio, giugno. L'industria automobilistica giapponese si trova quest'anno a dover imprimere un diverso orientamento alle esportazioni, variando le tradizionali, correnti finora seguite. Per esempio, dopo la svalutazione del dollaro e la rivalutazione dello yen, il mercato degli Stati Uniti non sarà più il punto di forza delle marche nipponiche che, di fronte agli aumenti di prezzo nell'area americana, dovranno in parte dirottare l'esportazione verso altri mercati, potenziando in modo particolare quelle verso l'Europa, ma anche ridurre il volume globale delle spedizioni di vetture all'estero. La stampa nipponica ha ultimamente pubblicato i nuovi programmi — ridotti — delle due principali marche, Toyota e Nissan, che hanno deciso di ridurre le esportazioni di 100 mila unità rispetto all'anno scorso. Per quanto si riferisce al mercato interno, esistono al momento attuale buone possibilità di assorbimento per quei contingenti che non potranno essere venduti negli Stati Uniti o in altri paesi. Infatti nei primi mesi del 1973 le immatricolazioni nazionali appaiono in notevole aumento. Anzi, in febbraio è stato battuto il record assoluto mensile delle vendite di automezzi. D'altro canto, questi sintomi possono aprire ulteriori possibilità per le Case europee e statunitensi finora presenti in Giappone con cifre piuttosto limitate, ma che ora vanno progressivamente crescendo. Le importazioni del 1972 denotano infatti un aumento del 32 per cento sul 1971, anche se il totale generale è ancora modesto: 23 mila 559 unità. I dati provvisori dei primi mesi di quest'anno confermano tale tendenza. L'altra apertura per l'industria automobilistica giapponese è costituita dall'Europa dove, nonostante le difficoltà derivanti dai lunghi trasporti e dalla concorrenza locale tedesca, inglese, francese e italiana, le marche nipponiche stanno accentuando i loro sforzi. Basti citare il caso più vistoso e cioè quello della Toyota che, nel 1972, ha raddoppiato le sue vendite in Europa con 160 mila unità nei confronti del 1971, mentre la Nissan e la Toyo Kogyo sono progredite fino a raggiungere rispettivamente 125 mila e 46 mila unità. Queste tre case, da sole, rappresentano oltre il 90 per cento di tutte le vendite automobilistiche giapponesi in Europa. Intanto, anche allo scopo di rafforzare l'azione di penetrazione in Europa, la Nissan ha immesso sul mercato due modelli radicalmente rinnovati: la Sunny 1200 e la Sunny Excellent. La prima è una berlina 4-5 posti, 4 porte, con motore di 1200 ce, di linea molto «europea»; la seconda è un coupé di linea sportiva, con motore di 1400 ce dotato di carburatore doppio corpo. Interessante notare che per ambedue le versioni non si richiede il carburante «super» ad alto Numero Ottano in previsione delle ormai imminenti benzine senza additivo di piombo tetraetile. c. g. La nuova versione berlina a quattro porte della Nissan « Sunny 1200 »