Incertezze della lira (e dollaro più debole) di Giulio Mazzocchi

Incertezze della lira (e dollaro più debole) In attesa del nuovo governo Incertezze della lira (e dollaro più debole) Ieri moderato esodo di valuta italiana verso il mercato tedesco - Il deprezzamento della lira commerciale: 15,16 v/c - Nessun intervento della Banca d'Italia (Nostro servizio particolare) Roma, 27 giugno. Oggi c'è stato, come ieri, un altro spostamento di valuta italiana verso la Germania, ciò che ha provocato un rialzo di fatto di circa tre lire nel valore di cambio del marco. Non è un'ondata, grazie al rarefarsi del denaro liquido di provenienza bancaria. Che il provvedimento creditizio di lunedì 19 abbia considerevolmente tagliato le fonti monetarie per gli speculatori è anche dimostrato dall'assopirsi delle svendite sui titoli di Stato e dallo scarso afflusso di denaro nuovo nelle borse azionarie. La forzata stasi speculativa sui mercati interni fa sì che il residuo denaro liquido torni a convogliarsi sui mercati esteri: quelli dai quali alcuni ancora sperano di ricavare benefìci. La perseveranza degli speculatori al ribasso sulla lira non è del tutto diabolica: continuano a esistere le condizioni che spingono i capitali all'esodo e tarda l'annuncio della formazione e del programma di governo. La Banca d'Italia, tuttavia, neppure oggi ha ripreso a difendere la lira sul mercato commerciale: non l'ha ritenuto opportuno perché, contemporaneamente, il dollaro s'è indebolito in tutto il mondo, trascinando con sé le monete che gli si legano (peseta ed escudo) e quasi tutte quelle che fluttuano isolatamente: sterlina, franco svizzero e lira. Ma queste ultime, e la lira soprattutto, si sono indebolite assai meno. Questa sera il valore della lira commerciale calcolato da 24 ore è del 15,16 per cento inferiore a quello del 9 febbraio, ultimo giorno della sua difesa. Ieri era a —15,22: dunque, malgrado il non intervento, c'è stato ugualmente un lievissimo miglioramento. Esso tuttavia, data la sua origine, non avrà molto seguito. Infatti oggi il dollaro è caduto per la notizia del deficit di maggio della bilancia dei pagamenti americana. La notizia doveva essere giunta in Germania con qualche lievissimo anticipo, provocando il pre-annuncio di misure antispeculative della Banca centrale. Oggi, nonostante la difesa tedesca e olandese (stasera l'Olanda ha elevato di mezzo punto il tasso di sconto ufficiale, nonostante l'opposizione politica del governo a misure che attraverso la contrazione del credito incidano sullo sviluppo), il dollaro ha dunque perso abbondantemente su tutti i mercati, tornando sul nostro a valere 587 lire. Ma in pochi giorni il dollaro si riprenderà, perché non c'è nessun peggioramento di fondo nella situazione americana. Alla ripresa del dollaro, la lira si troverà ancora debole verso le monete del blocco europeo di « fluttuazione congiunta ». La nostra bilancia commerciale continua infatti ad essere deficitaria, perché privata dell'apporto turistico. Il turismo negozia ormai i biglietti di banca per canali non ufficiali, quindi s'indebolisce anche la lira finanziaria, che torna stasera a valere media¬ mente oltre tre punti e mezzo meno della commerciale, per l'uscita dei capitali. La situazione è tesa, com'è inevitabile, sin tanto che non sarà chiara la decisione politica del futuro governo di riportare la lira rapidamente entro gli accordi europei, mediante una svalutazione ufficiale. Quest'ultima, tuttavia, finirà certo con l'essere una rivalutazione, rispetto all'attuale fluttuazione. Ma ancora pochi credono alla « svolta ». Giulio Mazzocchi

Luoghi citati: Germania, Olanda, Roma