Lo scuola all'esame dei quattro partiti di Felice Froio

Lo scuola all'esame dei quattro partiti Le trattative per il governo Lo scuola all'esame dei quattro partiti I socialisti contrari ai "provvedimenti urgenti" per l'Università presentati da Scalfaro (Nostro servizio particolare) Roma, 27 giugno. Nell'incontro di domani, Rumor e i rappresentanti dei partiti che si accingono a formare il nuovo governo affronteranno anche i problemi della scuola. Le leggi sono già in Parlamento: lo stato giuridico del personale, i provvedimenti urgenti per l'Università, la riforma universitaria e quella della scuola secondaria superiore, l'edilizia scolastica. E' un vantaggio rispetto alle precedenti crisi, ma questo non vuol dire che la trattativa sarà facile. Su queste leggi, varate dal ministro Scalfaro negli ultimi mesi del governo Andreotti, i socialisti si erano pronunciati negativamente ed ora bisogna trovare un compromesso per modificarle durante l'iter parlamentare. Le leggi più urgenti sono quelle dell'Università, che è sull'orlo della paralisi: coi suoi settecentomila studenti che non hanno le condizioni «minime» per studiare, l'Università italiana non dà alcuna garanzia sulla preparazione dei sessantamila laureati che sforna ogni anno. Nelle ultime tre legislature, il Parlamento non è riuscito a varare la riforma con la conseguenza che i problemi si sono ingigantiti. La commissione Istruzione del Senato ha già iniziato l'esame della legge incontrando l'opposizione dei socialisti e dei comunisti, che hanno presentato loro progetti «urgenti». La proposta socialista l'ha illustrata ai giornalisti il segretario De Martino che, in quell'occasione, disse: «Noi siamo stati sempre contrari agli stralci e ci siamo sempre battuti per una riforma organica, ma di fronte alla legge del governo che è una controriforma e compromette le scelte qualificanti abbiamo voluto assumerci la responsabilità di presentare un nostro progetto». Sul testo Scalfaro, c'erano anche le riserve di una parte dei socialdemocratici che, proprio alla vigilia del Consiglio dei ministri, ebbero una vivace polemica coi repubblicani. C'è anche da dire che, durante il dibattito alla commissione del Senato, era emersa la possibilità di cambiare il testo governativo. Ecco i punti più importanti del disegno di legge: vengono riaperti i concorsi a cattedre (bloccati da tre anni) con 1800 nuovi posti di professore ordinario da bandire nei prossimi due anni; nuovo sistema dei concorsi con sorteggio delle commissioni; in quadramento nel ruolo di professore ordinario dei «ternati» e degli aggregati; istitu zione del professore associato; contratti per i laureati; concorsi per borsisti; norme sull'istituzione delle nuove se di universitarie. La proposta socialista ha un'impostazione diversa e si muove sulla linea della riforma già approvata dal Senato nella scorsa legislatura e tiene fermo il principio che i provvedimenti urgenti non debbano compromettere o anticipare la riforma organica. Il compromesso è possibile su numerosi articoli della legge, ma su alcuni punti è tutt'altro che facile: c'è da ricordare che, alla fine della legi¬ slatura, i partiti di centro-sinistra si sono divisi sulla riforma universitaria. Alla Camera su ogni articolo c'erano da trenta a settanta «franchi tiratori» e solo l'astensione o il voto determinante dei comunisti ha consentito di varare i primi 30 articoli della legge. I punti più delicati sono il docente unico, il pieno tempo dei professori, la programmazione delle sedi universitarie, il numero delle cattedre da bandire. Se è vero che in questo momento ci sono problemi pressanti, è altresì vero che rinviare ancora i provvedimenti per l'Università significherebbe compromettere definitivamente il progresso scientifico, culturale ed anche economico del nostro Paese. Di fronte ad una situazione così drammatica, ciascun partito dovrà sacrificare qualcosa pur di varare al più presto una legge che avvìi a soluzione le cose più urgenti. II ritardo della riforma ha determinato negli Atenei situazioni assurde: a Roma ci sono più di 100 mila studenti, mentre i posti disponibili non arrivano a 30 mila; a Napoli. Milano, Palermo la situazione è più o meno analoga. I precedenti sulle leggi scolastiche non dovrebbero lasciare spazio all'ottimismo, ma un accordo tra i partiti sui provvedimenti urgenti potrebbe consentire che la legge venga approvata dai due rami del Parlamento .prima dell'inizio del prossimo Anno accademico. Felice Froio

Persone citate: Andreotti, De Martino, Rumor, Scalfaro

Luoghi citati: Milano, Napoli, Palermo, Roma