II dc Spagnolli è eletto presidente del Senato di Gianfranco Franci

II dc Spagnolli è eletto presidente del Senato Maggioranza ottenuta al primo scrutinio II dc Spagnolli è eletto presidente del Senato Ha 63 anni, più volte ministro - Succede a Fanfani segretario della de Hanno votato per lui de, psdi, pri, pli e psi - Il discorso d'insediamento (Nostro servizio particolare) Roma, 27 giugno. Il sen. Giovanni Spagnolli è il nuovo presidente del Senato: succede a Fanfani, dimessosi perché divenuto segretario della de. Per la sua elezione è stato sufficiente un solo scrutinio avendo egli raggiunto, già nella prima votazione, la maggioranza assoluta dei componenti dell'assemblea. Il risultato del voto segreto è stato letto dal vicepresidente anziano, Spataro, alle 18 in punto ed è stato salutato dal clamoroso applauso di tutti i settori, eccetto quelli di estrema destra e di estrema sinistra. Presenti e votanti: 297. Maggioranza: 162. Spagnolli: 170 voti. Schede bianche: 118. Voti dispersi: 9. Sul nome dell'ex capogruppo de (appena appreso il ri- sultato del voto Spagnolli ha rassegnato le dimissioni dalla carica ricoperta per quattro anni consecutivi) sono confluiti i voti democristiani, socialdemocratici, repubblicani, liberali e socialisti, questi ultimi — come ha spiegato il loro capogruppo, Pieraccini — «per coerenza», avendo a suo tempo i parlamentari de votato alla Camera in favore di Sandro Pertini. L'elezione di Giovanni Spagnolli non è avvenuta senza qualche contrasto, anche se egli ha superato facilmente la maggioranza assoluta richiesta del regolamento per il primo scrutinio, e cioè la metà più uno dell'intera assemblea, che è composta da 322 senatori. Ottenendo 170 voti, Spagnolli ne ha avuti ventidue in meno rispetto a quelli di cui disponeva sulla carta, considerati gli assenti. Lo schieramento in suo favore era di 202 senatori: esclusi i dieci assenti (in totale non hanno partecipato alla votazione 25 senatori, tra cui dieci missini) gli elettori potenziali dovevano quindi essere 192. Dei ventidue voti mancanti, tredici sono andati ad arricchire il numero delle schede bianche dell'estrema sinistra e dell'estrema destra, nove sono andati dispersi (tre voti ha avuto Spataro, due ciascuno Gonella e Gava, uno Medici, tutti della de, ed uno Ossicini, indipendente di sinistra). Tra gli assenti, oltre allo stesso Spagnolli, anche i senatori a vita Merzagora, Nenni e Montale ed i senatori di diritto Gronchi e Saragat. Cera invece Fanfani che partecipava per la prima volta, dopo cinque anni, ad una votazione del Senato poiché, per consuetudine, il presidente dell'assemblea non vota. Proclamato il risultato, il vicepresidente Spataro ha sospeso la seduta per mezz'ora per recarsi nello studio di Spagnolli per informarlo della sua elezione.. Alla ripresa il neoeletto ha fatto il suo ingresso in aula e l'assemblea, levatasi in piedi, lo ha applaudito a lungo, compresi stavolta alcuni comunisti. Nel discorso di insediamento, pronunciato dinanzi alle luci abbacinanti dei riflettori, Spagnolli ha detto di assumere la presidenza del Senato «con lo spirito di servizio, la commozione e la fierezza provata vent'anni fa entrando per la prima volta nell'aula dove si sono avvicendati gli uomini che hanno fatto una l'Italia, che hanno militato nella Resistenza e combattuto nella lotta di liberazione e che hanno ricostruito il Paese». Dopo aver espresso gratitudine per essere stato eletto all'alta carica ed aver rinnovato, a nome dell'intera assemblea, un ringraziamento «affettuoso e non formale» a Fanfani, il nuovo presidente del Senato ha sostenuto la necessità di assicurare funzionalità e vitalità al Parlamento per rispondere in modo tempestivo e realistico alle giuste istanze che provengono specie dai ceti più umili e dai giovani. «Occorre tutelare senza incertezze — ha detto ancora Spagnolli — l'ordine democratico e bandire ogni forma di violenza. Occorre reprìmere con fermezza ogni tentativo di eversione neofascista e prevenirlo creando le condizioni per una crescita democratica e civile, che attui compiutamente i contenuti della Costituzione. Occorre uscire rapidamente, col contributo responsabile delle forze politiche e sindacali, da una situazione economica precaria che si riflette in modo assai negativo sulla vita di tante famiglie». Spagnolli, che ha rivolto nel suo discorso anche uno «schietto augurio di successo» per il lavoro intrapreso dal presidente del Consiglio incaricato e dai partiti per risolvere la crisi governativa, si è recato subito dopo al Quirinale dove è stato trattenuto a lungo e cordiale colloquio dal presidente della Repubblica, Leone. Il nuovo presidente del Senato ha 63 anni ed è nativo di Rovereto in provincia di Trento. Proviene da una famiglia di origine contadina ed il padre era tecnico agrario. E' senatore da cinque legislature. E' sposato e padre di tre figli, due maschi ed una femmina, studenti universitari. Ha due lauree (in giurisprudenza ed in scienze economiche) ed è stato tenente degli alpini (è anche presidente del Club alpino italiano), funzionario di banca e membro di vari consigli di amministrazione. La sua carriera politica cominciò durante il periodo clandestino come segretario del Comitato cittadino milanese della de e nel 1948 fu chiamato a Roma da De Gasperi per organizzare l'ufficio centrale per i problemi economici della de. Fu eletto senatore la prima volta nel 1953, per il collegio di Rovereto, ed è stato ministro della Marina Mercantile nei primi due governi presieduti da Moro e nel secondo governo Leo ne per divenire poi il ministro delle Poste del terzo go verno Moro. Gianfranco Franci II senatore Spagnolli

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