Indagini su Enrico e Giovanni Berlinguer per il possesso di un terreno su un'isola

Indagini su Enrico e Giovanni Berlinguer per il possesso di un terreno su un'isola I due deputati comunisti accusati di truffa e falso? Indagini su Enrico e Giovanni Berlinguer per il possesso di un terreno su un'isola In una lettera a un giornale sardo si ipotizzava che i due parlamentari avessero ricevuto tre ettari e mezzo di terreno di forte valore turistico pagando soltanto 8440 lire - L'assessore regionale alle Finanze li favorì in forza di un diritto di usucapione patrimoniale del terreno? (Dal nostro corrispondente) Sassari, 26 giugno. Il discusso possesso di oltre tre ettari e mezzo dell'iso- la Piana (un isolotto posto tra l'estremità nord-occiden-tale della Sardegna e l'isola dell'Asinara) è al centro di un'indagine che la procuradella Repubblica di Sassari dovrà esperire e durante la quale potrebbero configurarsi a carico dell'onorevole Enrico Berlinguer, segretario nazio- naie del pei, e di suo fratello Giovanni, deputato al Parla- mento nelle file dello stesso partito, gravi accuse di natu- ra penale, e precisamente: truffa pluriaggravata ai danni dell'amministrazione regiona-te e falso in atto pubblico. La sussistenza di tali reati è stata ipotizzata dal Tribunale di Sassari, che ha trasmesso all'ufficio del pubblico ministero gli atti d'un procedimento per calunnia a carico del giornalista pubblicista Luigi Piana, direttore del periodico «Sardegna attualità», e del professor Mirko Addis, autore materiale d'una «Lettera aperta al procuratore della Repubblica». Nella lettera si chiedeva se l'allora assessore regionale alle Finanze, onorevole Nino Costa, non avesse «favorito i propri parenti Mario, Ei.rico e Giovanni Berlinguer ceden do a essi terreni del valore di centinaia di milioni al prezzo irrisorio di un chilogrammo di formaggio a ettaro», rico noscendo loro, con atto nota rile del 1962, la proprietà di quei tre ettari e mezzo dell'i sola Piana in forza di un di ritto di usucapione derivante dal carattere patrimoniale, anziché demaniale, ricono sciuto a quel terreno, II riconoscimento avveniva dietro versamento della som ma di lire 8440, corrisponden ti alle imposte pagate dal l'amministrazione regionale nell'ultimo quinquennio; in realtà, secondo gli estensori dell'articolo, il loro valore poteva raggiungere le centinaia di milioni dato lo sviluppo turistico verso il quale la zona era avviata e la conseguente speculazione immobiliare che si stava determinando. Il giornalista Piana e il professor Addis sono stati assolti dal tribunale, su conforme ri- chiesta del pubblico ministero, perché il fatto non costituisce reato; a tale giudizio il tribunale è giunto avendo accertato «l'assoluta temerarietà e infondatezza delle pretese dei Berlinguer» circa il diritto vantato sui tre ettari e mezzo dell'isola Piana. E' risultato infatti cronologicamente che nel 1950 l'amministrazione regionale contestò agli eredi Satta Branca (dai quali poi qualche anno dopo i Berlinguer ereditarono a loro volta) l'abusivo sfruttamento dell'intera isola Piana. Gli eredi Satta Branca in risposta precisarono che circa 113 ettari dell'isola appartenevano loro fin dal 1856, mentre la proprietà demaniale era costituita da un'antica torre e da una limitata area circostante, dell'estensione appunto di tre ettari e mezzo. Successivamente gli eredi Satta Branca inoltrarono richiesta di acquisto di quel tratto di terreno, ma non avendo la Regione dato seguito alla loro richiesta, avevano lasciato perdere «non avendovi interesse». Vi ebbero interesse, invece, i successivi eredi, cioè i Berlinguer, i quali nel 1960 inoltrarono domanda per acquistare (nel caso si fosse trattato d'un bene patrimoniale) o per avere in concessione (nel caso di bene demaniale) quel tratto di terreno, riconoscendo con ciò di non poter vantare alcun diritto. Due anni più tardi, invece, la Regione riconosceva «il buon diritto dei Berlinguer» per l'avvenuta usucapione, grazie al «possesso continuo di oltre novant'anni, pacifico e incontrastato». a. p. vincolante che impegna il pei a non utilizzare il territorio dell'isola Piana a fini speculativi. (Ag. Italia)

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