Nicola Pietrangelo invitato all'ultima ora gioca, perde ma entusiasma Wimbledon

Nicola Pietrangelo invitato all'ultima ora gioca, perde ma entusiasma Wimbledon Partito dall'Italia come spettatore è sceso invece in campo Nicola Pietrangelo invitato all'ultima ora gioca, perde ma entusiasma Wimbledon Il capitano Gibson, giudice-arbitro del torneo, aveva chiesto al fuoriclasse italiano a occupare uno dei posti vuoti nel tabellone - Nicola, dopo qualche incertezza, ha rimediato abbigliamento e attrezzatura - Ha incontrato il numero due neozelandese Simpson e l'incontro si è risolto soltanto al quinto set - Con 18 presenze è il secondo veterano del torneo Se nel 1970 per una mancata coincidenza aerea non fosse giunto in ritardo all'incontro con l'attuale capitano di Coppa Davis degli Stati Uniti, Dennis Ralston, Nicola Pietrangeli sarebbe oggi in testa alla graduatoria delle presenze nelle gare di singolare maschile a Wimbledon, alla pari con in capellone danese Torben Ulrich che vanta ben 19 gettoni di presenza anche se i suoi 45 anni gli rendono difficile migliorare il limite. Quest'anno Nicola Pietrangeli era partito per Wimbledon con l'incarico di ingaggiare alcuni dei più noti tennisti che hanno boicottato il torneo in modo da fare svolgere a Torino la prima edizione delle Targhe Lancia, una manifestazione di soli doppi che dovrebbe diventare una classica del calendario nazionale. Almeno per il momento, il programma è svanito però per l'indisponibilità di un valido impianto (lo Sporting fa toilette in vista della Davis, il Monviso non ha ancora completato il bel campo tribuna), ma il viaggio di Nicola Pietrangeli a Wimbledon non è stato inutile. Il vecchio « leone » del tennis italiano, come lo chiama Nastase, si è presentato all'Ali England Lawn Tennis Club in compagnia di un altro ex grande campione, lo spagnolo Manolo Santana che era accompagnato dal figlio Monolito di dieci anni. I due sono stati subito bloccati dai fotografi. In una giornata in cui le persone che sedevano in tribuna d'onore erano più facilmente riconoscibili dei tennisti in campo, il giocatore italiano e quello spagnolo erano un ghiotto boccone. L'assedio dei fotografi è stato però rotto dal capitano Gibson, giudice arbitro del torneo. Alcuni dei giocatori inseriti in extremis nel tabellone dopo il boicottaggio dei professionisti, non si erano presentati e pertanto il torneo rischiava di iniziare senza il regolare numero di 128 partecipanti. Così Santana e Pietrangelì venivano invitati a partecipare all'87* edizione di Wimbledon. Lo spagnolo si schermiva: «Sono cinque anni che non vengo a Wimbledon ed ho voluto fare conoscere a mio figlio il luogo più famoso del mondo per il tennis. Non sono in grado di giocare». A malincuore rinunciava. Nicola Pietrangelì invece veniva subito allettato dall'idea. «Sono tentato dall'idea di giocare — rispondeva Nicola — anche se dall'inizio dell'anno ho toccato la racchetta solo poche volte. Poi sono qui come mi vedete, senza indumenti, senza racchetta e scarpette». Rapidamente provvedeva Sergio Tacchini con pantaloncini, maglietta e Ilie Nastase gli prestava le racchette. Un rapido massaggio sciogli muscoli negli spogliatoi e poi subito in campo contro il neozelandese Jeff Simpson, numero due nelle graduatorie del suo paese. Mentre Corrado Barazzutti si arrendeva al numero sei inglese David Lloyd vincendo un solo set e poi perdendo la tramontana per essersi visto conteggiare ben dodici falli di piede, Nicola Pietrangelì era artefice di un'eroica partita. Perdeva il primo set ma vinceva il secondo, Simpson si aggiudicava il terzo e quando si aspettava la resa di Nicola, questi riusciva a pareggiare le sorti nel quarto set. Nel quinto il «leone» otteneva un «break» e si portava in vantaggio per 3-1 poi sbagliando un facile smash restituiva il gioco al rivale ed i due procedevano appaiati sino al 5 pari quando Pietrangelì dopo essere stato in vantaggio per 40-0, sul 40-30 si è visto dichiarare fuori una palla nettamente buona. L'errore del giudice ha smontato Nicola che è stato sconfitto ma ha riscosso una quantità di applausi. Con questa presenza a Wimbledon Ni¬ cola Pietrangelì ha preso parte a 18 edizioni del torneo così come lo statunitense Gardner Mulloy e l'inglese Bobby Wilson, ad una sola distanza dal capolista Torben Ulrich. Come Pietrangelì anche un altro giocatore del «team» Lancia si è fatto onore nella prima giornata del torneo di Wimbledon. Il «barone» Pietro Marzano ha superato nel primo turno il messicano Ramirez, un giovane che gioca nonostante in un incidente d'auto abbia perso un occhio. Non per questo le sue prestazioni sono peggiorate. Basti dire che nell'anno ha battuto lo statunitense Tom Gorman in Coppa Davis e l'altro americano Connors al Roland Garros di Parigi. Rino Cacioppo e

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