Sparano e rapinano 150 milioni chi li ha informati del prelievo?

Sparano e rapinano 150 milioni chi li ha informati del prelievo? lli quattro bloccano auto portavalori tra Como e Lecco Sparano e rapinano 150 milioni chi li ha informati del prelievo? Il servizio — ha spiegato un funzionario della banca cui era destinato il denaro — viene eseguito saltuariamente, e solo in caso di emergenza" - "I rapinatori — dice il comandante dei carabinieri di Lecco — hanno certamente operato sulla base di una soffiata" - Una guardia giurata è stata ferita ad un braccio (Dal nostro corrispondente) Como, 26 giugno. (a. c.) Quattro rapinatori, armati di mitra e pistole, hanno assalito questa mattina verso le 11, sulla statale Como-Lecco, nei pressi di Suello, un'auto portavalori del Credito Italiano. Il bottino è ingente: 150 milioni in contanti. I banditi hanno sparato un colpo di pistola, che ha ferito al braccio sinistro una guardia giurata dell'istituto locale di vigilanza, Arnaldo Arrigoni, di 39 anni, abitante a Pescate (Lecco), in via Sant'Alessandro. La rapina è stata fulminea. L'auto della banca (una «124» chiara targata Como) era partita questa mattina da Lecco per Como. Qui, alla Banca d'Italia, erano stati prelevati i 150 milioni. L'auto era guidata da Emilio Brusoni, di 40 anni, abitante a Lecco e dipendente della filiale di Lecco del Credito Italiano; al fianco del guidatore c'era il commesso Roberto De Lorenzi, di 50 anni, pure di Lecco; dietro erano seduti Arnaldo Arrigoni e l'altra guardia giurata dell'Ilvi, Antonio Manca, di 44 anni, di Lecco. Effettuato il prelievo della grossa somma, l'auto stava facendo ritorno a Lecco. Giunta sul ponte di Suello, che scavalca la superstrada Milano - Lecco, l'auto portavalori è stata affiancata da una «1750» color amaranto. A bordo vi erano i quattro banditi. «Ci hanno puntato addosso i mitra, ha raccontato, ancora sconvolto, Emilio Brusoni, e ci hanno fatto segno di fermarci. Avevano V volto coperto da passamontagna scuri. Abbiamo obbedito e in un attimo ci siamo visti circondati da tre uomini, due dei quali impugnavano mitra; il quarto è rimasto a bordo dell'Alfa. Quello che aveva in mano la pistola si è avvicinato alla nostra auto ed ha aperto bruscamente la portiera dalla parte del guidatore. E' stato a questo punto che ha fatto partire un colpo di pistola. Il proiettile ha forato il vetro laterale fisso dell'auto e ha colpito al braccio la 1 guardia giurata. Poi il bandito ci ha intimato di scendere e ha costretto l'autista ad aprire il baule, dove evidentemente sapeva che si trovava la borsa con i milioni. L'autista ha obbedito. Prima di fuggire con il bottino i banditi ci hanno urlato: "Giù, giù! State giù!" e tutti e quattro siamo stati obbligati a stenderci a terra a lato della strada: poi le due guardie giurate sono state disarmate, quindi i quattro sono fuggiti». Subito dopo la guardia giurata, che perdeva abbondantemente sangue dal braccio ferito, veniva trasportata da un'auto di passaggio all'ospedale di Lecco dove era ricoverata in stato di choc e giudicata guaribile, salvo complicazioni, in quindici giorni. Intanto, scattava l'allarme, posti di blocco venivano istituiti in tutta la zona. Le operazioni erano coordinate dal maggiore Schettino, comandante del gruppo carabinieri di Como, e dal dottor Cataldi, capo della Mobile di Como. Indubbiamente, i malviventi conoscevano molto bene il percorso e gli spostamenti dell'auto portavalori. «Il servizio di prelievo di denaro a Cerno viene eseguito, spiega un alto funzionario della filiale di Lecco del Credito Italiano, saltuariamente, e solo in casi di emergenza, quando la nostra filiale rimane con insufficienti scorte di liquido. Anche in questo caso avevamo preso tutte le precauzioni opportune ». Il Credito Italiano non ha posto una taglia sui quattro malviventi; «Il trasporto, ha detto il funzionario, era assicurato». Il maresciallo Canevaro, comandante della compagnia dei carabinieri di Lecco, ha dichiarato: « Molti elementi non quadrano in questa rapina. I banditi hanno certamente operato sulla base di una soffiata. Su questo stiamo indagando ». Non era passata mezz'ora dalla rapina all'auto della banca, che veniva assaltata da due banditi la Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde di Lambrugo, un paese pure in provincia di Como. Due giovani, armati e mascherati, sono giunti davanti alla banca in sella ad una moto targata Bergamo, poi hanno fatto irruzione nell'agenzia. Uno dei due ha scavalcato la ve¬ trata antiproiettile posta sopra il bancone ed ha arraffato dalla cassaforte circa quattro milioni di lire in contanti; poi lui e il complice sono fuggiti in direzione di Bergamo. Sono però stati avvistati da una pattuglia della Volante di Como già in allarme per la precedente rapina. Vistisi scoperti, i banditi hanno abbandonato la moto, fuggendo per i campi. Dopo una vasta battuta uno dei due banditi era snidato e bloccato da due agenti della Volante di Como. E' stato identificato per Giulio Colosimo, di 24 anni, originario di Petronà (Catanzaro), ma abitante a Calolziocorte (Bergamo). Como. L'auto con il deflettore frantumato da un proiettile (Telefoto Ansa)

Persone citate: Antonio Manca, Arnaldo Arrigoni, Cataldi, Emilio Brusoni, Giulio Colosimo, Roberto De Lorenzi