Interruppe la maternità La corte non la condanna
Interruppe la maternità La corte non la condanna La sentenza al tribunale di Rovigo Interruppe la maternità La corte non la condanna E' una ragazza di 18 anni - Un anno e 4 mesi alla ostetrica per l'intervento "su persona consenziente" (Dal nostro corrispondente) Rovigo, 26 giugno. (e. f.) Nessun cartello o gruppo di simpatizzanti al processo per procurato aborto, dibattuto nel pomeriggio di oggi presso il tribunale di Rovigo. Sul banco degli imputati erano Luisa Nardin, 18 anni, abitante a Rovigo, e l'ostetrica di Polesella, Anna Boggiani Fossati, 64 anni; la prima accusata di aver consentito l'aborto, la seconda di averlo compiuto su persona consenziente. Il pubblico ministero ha chiesto per la Nardin il perdono giudiziale e per la Boggiani un anno e quattro mesi di reclusione. La Corte ha accolto le proposte della pubblica accusa. All'origine della vicenda il ricovero della Nardin all'ospedale di Lendinara, avvenuto il 31 agosto dello scorso anno con la diagnosi di « metrorragia » di natura da determinarsi. Il ginecologo aveva provveduto ad informare del caso il medico provinciale che, nella sua qualità di pubblico ufficiale, informava la Procura della Repubblica. Le indagini, affidate alla polizia femminile.hanno poi portato alla scoperta del reato. La Nardin, come ella stessa ha dichiarato ai giudici, non appena si era accorta delle sue condizioni, frutto di una relazione con un giovane conosciuto sul lido ferrarese l'estate scorsa e che aveva in seguito rifiutato di assumersi le proprie responsabilità, decisa a non arrecare scandalo alla sua famiglia, si era rivolta alla Boggiani. L'operazione, conclusasi poi all'ospedale di Lendinara, si era svolta nella casa dell'ostetrica il 24 agosto per un compenso pattuito e mai riscosso di 50 mila lire.
Persone citate: Anna Boggiani Fossati, Boggiani, Luisa Nardin, Nardin
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