Assicurazioni: crisi per l'aumento furti di Giuseppe Alberti

Assicurazioni: crisi per l'aumento furti Convegno a Trieste Assicurazioni: crisi per l'aumento furti La vertiginosa diffusione dei reati contro la proprietà condiziona l'attività delle compagnie Preoccupazioni anche per il ramo trasporti (Nostro servizio particolare) Trieste, 26 giugno. La fiera campionaria di Trieste, in collaborazione con le compagnie di assicurazione della città e sotto gli auspici dell'Ania (Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici) ha indetto un incontro con gli operatori economici italiani sul tema: « L'assicurazione e il mondo imprenditoriale ». Il senatore Pella, presidente dell'Ania, ha tenuto in mattinata la prolusione introduttiva. Sono seguite le relazioni tecniche di Gaverbi, Samaestri, Vettovani e Vergna, qualificati esponenti del mondo assicurativo nazionale. Nel pomeriggio Pella ha tenuto una conferenza stampa, affiancato dal sen. Merzagora, presidente delle Assicurazioni Generali, dall'ing. Lolli, presidente della Ras, dal dott. Salomone, per la Sasa (Sicurtà fra armatori). L'incontro è servito per tracciare un'analisi dei problemi che travagliano il mondo assicurativo italiano e confrontarli con quanto accade all'estero nello stesso settore. Non è una novità che in Italia le varie compagnie attraversano momenti difficili, con un mercato parzialmente in crisi per diversi motivi. Per quanto concerne uno degli aspetti più preoccupanti — il deterioramento del ramo furti — sia il relatore ing. Gaverbi, sia i partecipanti alla conferenza stampa pomeridiana, hanno sottolineato la gravità della situazione. L'aumento vertiginoso dei reati contro la proprietà è l'elemento che desta le maggiori apprensioni. I riflessi che i furti hanno nel campo assicurativo condizionano la struttura stessa dei rapporti compagnie-clienti, rovesciando un rapporto economico equo, che fino a qualche anno fa ancora poteva esistere. Non vi sono dubbi che gli operatori del ramo assicurativo, se vogliono continuare a lavorare secondo il criterio dell'azienda che rispetta le più elementari regole economiche, debbano correre ai ripari. E' impensabile il mantenimento in vita di rami improduttivi per situazioni contingenti; lo stesso pareggio economico di gestione, oggi come oggi, appare un obiettivo apprezzabile. L'assicurazione nel campo dei trasporti (fluviali, marittimi, ecc.) che hanno avuto uno sviluppo eccezionale nell'ultimo decennio, pone a sua volta molti problemi. L'incontro di Trieste ha consentito di esaminare la situazione nazionale e le implicazioni con i sistemi operativi di altri Paesi. Aziende con enormi capitali, che devono garantirsi contro i rischi dello spostamento di prodotti di pregio, sia per valore intrinseco, sia per quantità, hanno diritto a una « copertura » ragionevole. Ma anche in questo caso, l'economicità del rapporto compagnie-clienti deve essere rispettata, se si vuole che questo abbia un'evoluzione utile alla collettività. Dal convegno sono scaturiti l'auspicio e l'impegno a operare concordemente per una maggiore conoscenza dei problemi assicurativi, che non devono essere — è stato detto — argomento per soli iniziati. Una partecipazione più attiva di chi si rivolge alle imprese assicuratrici, una sua maggiore sensibilità e « educazione » nei confronti di questioni vitali per l'intera comunità, sarebbero il primo passo verso un più funzionale modo di operare secondo criteri economici. Giuseppe Alberti

Persone citate: Lolli, Merzagora, Pella, Sasa

Luoghi citati: Italia, Trieste