Bimbo di sette anni preso come ostaggio da due rapinatori inseguiti dalla polizia

Bimbo di sette anni preso come ostaggio da due rapinatori inseguiti dalla polizia Momenti d'angoscia in un edificio di via Genola Bimbo di sette anni preso come ostaggio da due rapinatori inseguiti dalla polizia I malviventi, accerchiati dalla folla, cercano di nascondersi in un alloggio - Ci sono due fratellini soli - Si chiudono col più pìccolo nel bagno, intimando all'altro di allontanare gli agenti Banditi assaltano l'ufficio postale di Borgaro, rubati due milioni Momenti d'ansia in via Genola per la sorte di due fratelli, uno di 7 e l'altro di 11 anni: intorno alle 10 di ieri, due scippatori sono entrati nella loro casa, fuggendo dopo un assalto e hanno sequestrato il minore, asserragliandosi con lui nel bagno. Ma il piccino non si è perso d'animo. « Dal buco della serratura — ha raccontato più tardi — ho visto arrivare la polizia e ho aperto senza fare rumore ». A questo punto la sua avventura è finita. Conclusa anche l'impresa degli scippatori, saliti sulle vetture del¬ la « volante » fra due ali di folla, radunatasi nel frattempo in strada. Qualcuno ha urlato minacce, ma l'intervento degli agenti ha evitato gravi reazioni nei confronti degli arrestati. Angelo Patanè, 16 anni, d'Aci Castello e Vincenzo Spinella, 26 anni, d'Acireale. Il movimentato episodio di via Genola si è iniziato quando una donna di 60 anni è stata avvicinata da due sconosciuti. E' Derna Cicognani Andreoli, abitante in via Monginevro 118. Stava rincasando dopo aver fatto la spesa in corso Racconigi. In una mano stringeva un borsellino con 50 mila lire. All'incrocio fra via Genola e via Caraglio, lo scippo. Ha potuto soltanto vedere due giovani che fuggivano. Alle sue invocazioni di aiuto sono accorsi alcuni passanti, hanno chiamato la polizia. Qualcuno aveva visto gli scippatori entrare in un portone, al numero 20 di via Genola. Gli agenti seguono la pista. Inquilini dello stabile raccontano della corsa di due sconosciuti lungo le scale. La signora Rosa Sandrelli Giovanditti afferma che qualcuno ha bussato alla porta di fronte e d'aver udito queste parole: « Aprite, abbiamo fretta ». Dirimpetto abita Luigi Starnone, 37 anni, operaio. E' al lavoro, la moglie è uscita per la spesa. In casa sono rimasti due bambini: Lino, 7 anni, e Vincenzo, 11. Attimi d'incertezza. Poi gli agenti bussano. Apre quasi subito Vincenzo. Tenta di tener fuori gli agenti. Racconterà più tardi: « Quei due uomini sono entrati con prepotenza, quando abbiamo aperto, poi si sono seduti sul divano a fumare una sigaretta. Non ci hanno fatto niente, né a me né a mio fratello. Però quando hanno sentito la polizia, hanno preso Lino e mi hanno detto di tacere, di non dire niente ». Il ragazzo cerca di non compromettere la sorte del fratellino. Ma questi è riuscito a sfuggire agli sconosciuti e apre la porta del bagno. I due ricercati, a faccia a faccia con gli agenti, si arrendono subito. Dentro una calza, uno ha del denaro, forse quello della signora Cicognani Andreoli. * Armati di mitra e pistole, il volto coperto da passamontagna rossi e grigi, tre bandùi hanno rapinato ieri mattina l'ufficio postale di Borgaro Torinese. Hanno immobilizzato una ventina di persone, clienti e impiegati e costretto il direttore ad aprire la cassaforte: si sono impadroniti di circa due milioni L'assalto è stato compiuto alle 10. L'ufficio postale è nel centro del paese, in via Costituente 4. Con il direttore Giuseppe Chereni, 32 anni, via Lanzo 149, c'era¬ no tre impieganti e 15 clienti. I rapinatori sono entrati silenziosamente, confondendosi tra il pubblico. Si è sentito un grido: « Fermi tutti, è una rapina ». Ricorda il direttore: « Uno è rimasto al centro del locale, imbracciava il mitra. Un complice è subito venuto verso il bancone, agitando una pistola. L'altro era fermo sulla porta ». Quello al centro, probabilmente il capo, ha affrontato i clienti: « Fermi tutti, bastardi, non muovetevi o sparo». « Erano nervosissimi, ho intuito che se non avessi ubbidito poteva accadere qualcosa di grave — aggiunge il direttore — per questo ho subito aperto la cassaforte, indicando al rapinatore do ve era riposto il denaro ». I fratelli Lino e Vincenzo Starnone sequestrati da Angelo Patanè e Vincenzo Spinella per sottrarsi alla cattura

Luoghi citati: Aci Castello, Acireale, Borgaro, Borgaro Torinese, Derna