Più aspra la polemica tra giornalisti romani di Felice Froio

Più aspra la polemica tra giornalisti romani La crisi nei quotidiani Più aspra la polemica tra giornalisti romani I documenti dell'Associazione e di "Rinnovamento sindacale" - Le proposte dei comitati di redazione del "Messaggero" e del "Secolo XIX" (Nostro servizio particolare) Roma, 25 giugno. Si è svolta ieri mattina, in un clima di tensione, l'assemblea dell'associazione stampa romana. All'ordine del giorno c'era l'approvazione dei bilanci consuntivo e preventivo, ma si dava per scontato che si sarebbe discusso del documento col quale il direttivo della « Romana » si era dissociato dallo sciopero del 5 giugno, in occasione della « giornata del silenzio » proclamata per protestare contro le concentrazioni dei giornali. Già il 4 giugno numerosi comitati di redazione avevano « criticato duramente l'atteggiamento della "Romana ", che in un momento così delicato tentava di rompere l'unità dei giornalisti ». Al termine della polemica assemblea di ieri l'associazione stampa romana e i giornalisti di « rinnovamento sindacale » diffondevano due rispettivi comunicati. « L'assemblea — dice il documento dell'Asr — al di fuori di qualsiasi discriminazione politica, ha espresso piena solidarietà ai colleghi di Roma e di tutte le altre città impegnati nella difesa dei propri interessi professionali e ha dato mandato ai dirigenti di assumere ogni iniziativa per eliminare la grave crisi dell'editoria italiana resa evidente da recenti e passate operazioni di concentrazione di testate ». Quanto alla « dissociazione » dello sciopero del 5 giugno l'assemblea della « romana » ha approvato le decisioni del direttivo « in occasione della vicenda del "Messaggero e del "Secolo IX " e protesta contro la strumentalizzazione politica compiuta dalla Fusi». I giornalisti di « Rinnovamento » nel loro comunicato dicono « di essere stati costretti ad abbandonare l'assemblea perché non esistevano più le condizioni — dato il clima di rissa e d'intimidazione — per il proseguimento del libero dibattito avviato con la presentazione di un proprio ordine del giorno unitario ». Subito dopo si sono riuniti e hanno approvato un documento di solidarietà col corpo redazionale del « Messaggero » dato che l'assemblea si era rifiutata di prenderlo in esame. L'ordine del giorno di « Rinnovamento sindacale » dice: «I giornalisti romani confermano la solidarietà più attiva ai giornalisti del Messaggero impegnato in una dura battaglia democratica e antifascista per la tutela dell'autonomia dell'infermazione e della dignità professionale e impegnano il direttivo a convocare nei prossimi giorni la consulta sindacale per un esame della situazione e per sottoporre alla fe¬ derazione della stampa, la delicata situazione che si è creata a Roma ». La polemica non è finita qui. I giornalisti di « rinnovamento sindacale » avevano indetto una riunione per mercoledì prossimo alle ore 22 nella sede dell'associazione, ma la segreteria della « Romana » ha negato l'uso della sede, perché in base allo statuto « solo il consiglio direttivo decide sulla convocazione delle assemblee e ne fissa la data e l'ordine del giorno». La riunione si terrà alla stessa ora in via Colonna Antonina 22. Dell'atteggiamento dell'associazione stampa romana si occuperà questa notte l'assemblea del Messaggero che si riunirà durante uno sciopero di tre ore. Già stamane il Messaggero era stato molto duro nei confronti dell'associazione stampa romana. Il comitato di redazione del« Messaggero » e del « Secolo XIX » hanno presentato alla società editrice una proposta d'accordo integrativo aziendale che « vuole garantire l'indipendenza delle testate e la libertà professionale, dopo la cessione del 50"Zo del pacchetto azionario ad altro editore ». In particolare i giornalisti dei due quotidiani chiedono che « i mutamenti delle direzioni, condirezioni e vicedirezioni devono essere sottoposti preventivamente al giudizio vincolante espresso per iscritto dai comitati di redazione e che anche le assunzioni, i licenziamenti, i mutamenti di mansioni e di qualifiche, i trasferimenti non possono essere disposti senza il benestare scritto dei comitati di redazione ». Per quanto riguarda il giudizio su eventuali contrasti sulla completezza dell'informazione, il contratto integrativo chiede cse « debbano essere affidati congiuntamente al direttore e al comitato di redazione, in caso di mancato accordo il giudizio definitivo è demandato all'assemblea di redazione ». L'eventuale rettifica o il completamento della notizia dovrà essere pubblicata nelle 24 ore successive. . Felice Froio

Luoghi citati: Roma