Stroncato dalla sventura, è impazzito e ha ucciso moglie, figlio, due operai

Stroncato dalla sventura, è impazzito e ha ucciso moglie, figlio, due operai L'autista che trasportava gli spastici a Firenze Stroncato dalla sventura, è impazzito e ha ucciso moglie, figlio, due operai Poi si è tolto la vita - La sorella dell'omicida nega che fosse pazzo Aveva cercato di dare sicurezza alla famiglia, ma non vi era riuscito (Dal nostro corrispondente) Firenze, 23 giugno. Elio Grassi, che ha ucciso quattro persone e si è tolto la vita, doveva essere ricoverato in manicomio? I suoceri dicono di sì; la sorella Renata, che vive sola in via Atto Vannucci, lo nega. Elio Grassi ha ucciso la moglie in casa, il figlio sui monti del Casentino verso Arezzo e due operai che l'avevano sorpreso nella casa in costruzione accanto al cadavere del bambino (il secondo operaio è morto stamani per le gravi ferite). La sorella sostiene che non era un pazzo. Dal suo racconto balza la figura di un uomo timido e ingenuo, facilmente vinto dalla vita e dalle sue insidie: con un'ansia costante di migliorare le condizioni della propria famiglia e la sventura pronta a stroncare ogni sua iniziativa. Aveva messo su un piccolo laboratorio di artigiano (bigiotteria), aveva aperto un negozio di ortolano, aveva inventato una specie di filtro per rendere innocue le sigarette, si era costruito la casa in via Papini affrontando un mutuo molto gravoso. Tutto finito nel nulla: Elio Grassi si era ridotto a fare l'autista di un pulmino per il trasporto di spastici dal comune di Fiesole a un istituto di Sesto Fiorentino. Dietro di lui c'è l'ombra di qualche abile profittatore. Elio Grassi aveva perduto la famiglia e questo era il più grande tormento perchè, dice la sorella, amava la moglie e voleva molto bene al figlio Leonardo, che solo di rado poteva vedere. Torturato dalla consapevolezza di non aver potuto dare loro la sicurezza per la quale aveva lottato, è andato consumandosi lentamente in questi anni, fino alla tremenda decisione. Una stra- ge, dice chi conosceva Elio Grassi, nata, in fondo, dall'amore. I due operai, arrivati per caso davanti al corpo del figlio, quando l'autista stava per spararsi, sono sembrati all'uomo degli intrusi e ha fatto fuoco su di loro. Elio Grassi ha portato Leonardo a morire in Secchieta, una piccola stazione invernale dove altre volte ( i giorni in cui poteva togliere il bimbo alla moglie) l'aveva portato a sciare. Pochi giorni fa li avevano visti allegri al Forte di Belvedere da dove si domina il panorama della città. E una domenica, soli, in chiesa, per la «seconda comunione» di Leonardo, (una settimana dopo la prima: in quell'occasione Elio Grassi aveva seguito la cerimonia, ma poi era stato escluso dalla festicciola). «Era allontanato da tutti», dice la padrona della stanza di via Lambruschini dove Elio Grassi viveva. Una stanza linda e ben tenuta, tutta in ordine. Ma dentro il cuore c'era il tumulto. Non odiava la moglie, diceva di volerle ancora bene, era certo della sua fedeltà. D'altra parte, la moglie aveva spesso avuto per lui parole di comprensione pur non nascondendo che 10 stato di nervosismo del marito aveva finito per stancarla, con quelle scenate talora violente. Ma era solo Elio a fare le scenate? In un diario trovato in casa, che racconta gli ultimi tre anni di tormenti, c'è per esempio una frase come questa: «Io ho rotto solo un piatto, ma lei ha spezzato tutto». Anche ieri mattina, prima della strage, Elio Grassi ha fatto il suo solito giro a Fiesole per raccogliere gli spastici da portare a Sesto Fiorentino. L'ultimo è stato un giovane di 29 anni. Hanno scambiato qualche parola. Pioveva. «Una giornata nera», ha detto 11 giovane. Elio Grassi ha risposto: «Lo dici a me? Non ho chiuso occhio tutta la notte, ho avuto anche un po' di febbre». E al momento di salutarsi: «Ci si vede stasera». Alle 9,45, da casa della sorella ha telefonato alla moglie Emanuela, in viale Morgagni. Ha parlato con lei e col bambino. «Ora vengo e poi andiamo a prendere una maglietta», ha detto a Leonardo. Poco dopo era lì col suo pulmino grigio. La madre di Emanuela, passando in autobus, lo ha visto fermo con Leonardo seduto al posto di guida che leggeva un giornalino. Fra Elio e la moglie si stava concludendo in casa l'ultimo colloquio a colpi di pistola. e. b. Firenze. Elio Grassi

Persone citate: Elio Grassi

Luoghi citati: Arezzo, Fiesole, Firenze, Sesto Fiorentino