Quanto si balla per un premio letterario

Quanto si balla per un premio letterario L'assegnazione del Viareggio fra tanghi e gentili tornei Quanto si balla per un premio letterario Una festosa soirée per la proclamazione dei vincitori, un ballo fino a notte alta per la consegna - E' il destino della manifestazione, nata sulla riviera versiliese - Repaci pensò, alle origini, di pagare il premio con una serata danzante (Dal nostro inviato speciale) Viareggio, 23 giugno. Il Premio Viareggio, dopo lo studio, va a cercare ristoro, con igienica saggezza, nelle svagate balere di periferia. Così è stato ieri. Nel pomeriggio si sono letti i vincitori del certame letterario — e come e perché — ma poi, la sera, s'è andati a ballare in una gradevole discoteca detta « Linus Club », che è fuori mano, in località Ponte di Sasso. C'era il presidente Leonida Repaci e la moglie Albertina, i critici e i premiati, e gli innumeri ospiti, dame cortesi e cavalieri d'ingegno. E' stata una deliziosa soirée. Prima sono venuti i discorsi e le proclamazioni, poi i conversari e le danze. Repaci e la sua famìglia hanno premiato i vincitori d'un nuovo concorso dedicato ai pittori, che s'intitola «Ai frati» dal nome della galleria nella quale sono state esposte le opere. Una targa d'oro è stata assegnata a Pietro Nardi, una d'argento a Giorgio Longoni e medaglie a Leonello Marchetti e Giorgio Orefice. Poi tutti a guardar i quadri, che erano messi a girotondo, nella sala del night; tutti a indovinare, come miopi ostinati, quali fossero le vere cromie, nell'ingannevole luce della sala. Quindi s'è ballato. Repaci stava a guardare la pista dove le coppie ruotavano. Ricordava come nacque il Viareggio. S'era allora nel '29, la gente ballava il charleston, le ragazze aveva no i capelli tagliati alla maschietta. Sulla Versilia il turismo aveva mondani fulgori. Gite in pattino, escursioni in cutter, cene notturne sul mo lo. La nobiltà era ospite abituale, e l'alta borghesia. Affollati erano i a tea-rooms » sulla passeggiata; nei risto ranti cicalavano spensierate orchestrine. Un giorno, il 18 agosto, sulla spiaggia gli strilloni portarono un singolare giornale. I bagnanti lessero. « I mortali », era scritto sul frontespizio del numero unico, e sotto, fra parentesi « o giù di lì ». Più in basso, con caratteri piccoli, stava una spiegazione: « Organo degli interes¬ si parnassiani per mortali e affini, edito a rinforzo del Ballo degli Scrittori, costituendo premio Viareggio la più bella e significativa opera letteraria dell'annata ». La penisola aveva un certame. Repaci ha raccontato quei giorni: « Il premio nacque da tre padri, Repaci, Salsa e Colantuoni, e da un'unica madre, la spiaggia. Noi volevamo creare un premio che avesse respiro più arduo del Bagutta, nato qualche mese prima. Volevamo, impiantandolo nel "plein air", farlo circolare di più e costituire intorno ad esso una possibilità d'incontro dei fatti che meno avessero subito la forza ideologica delle dittature ». Nella discoteca di Ponte Sasso le belle discepole del « Viareggio » fanno giocondo torneo. I relais fanno pazza luce intermittente: chi sta in poltrona sbatte gli occhi e fa morbido passaparola con amici e conoscenti. A imparare i bei giochi degli adulti sta quieta una bambinella, vestita di rosa. E' nipotina di Repaci. Zio Leonida è complimentato anfitrione. ~A lui vengono alunni e discepoli, che poi tornano a ballare. Forse Repaci sa quanto ancora era scritto nel giornaletto che gli strilloni portarono in spiaggia: « Quale spiaggia battere — diceva Colantuoni — per rinvenire la falange sodale, decisa a estollersi dal consueto tema festaiolo, per navigare verso Elicona? ». La scelta era stata fatta. Viareggio. Ed ecco che, per la prima volta, il black-bottom avrà diritto di cittadinanza in alto loco. Nel Parnaso sarà lecito entrare a passo di tango. Il tango riscattato a dignità di funzione sociale. Il vate di domani — il novelliere, il trageda — coronato di stringhe, laccioli e fettucce elastiche da calzolaio di lusso. Auspice il mare sonante di Shelley e Byron. Coronati, dunque, anche di spuma. Ma non bisogna fermarsi qui. Occorrerà fare di Viareggio — aveva scritto nel '29 Colantuoni — il sinonimo di Siracusa, Bayreuth, Oberammergan, diventate da secoli sedi di fasti spirituali. Stasera danzavano gli ospiti del Premio Viareggio 73. C'erano ritmi caserecci ed esotici, recenti e lontani. Si ballava. Nella memoria era ancora l'eco di fasti letterari. Campanile vincitore, e Camon e Praz. C'era l'eco di molte polemiche. Forse meritevoli di premio erano anche Sandro Penna, la Ginzburg, Raffaele La Capria e Altomonte tra i romanzieri; Raffaello Croni, Mario Socrate e Franco Fortini tra i poeti; Garrone, Lajolo e Pittano tra i saggisti. Si ballava, e nel cuore erano le Muse. Leonida Repaci stava in poltrona, e scambiava baci celebrativi con le sue belle visitatrici. Forse ricordava il Ballo degli Immortali al Lido di Viareggio, 44 anni fa. « Presenti i maggiori scrittori, pittori e scultori d'Italia — diceva l'annuncio dato ai villeggianti —. Un libro in dono — Gotta, Forzano, Viani, Salsa, Repaci, Gian Capo, Da Verona, ecc. — a ciascun acquirente del biglietto d'ingresso. Decorazioni artistiche ». Fu festa grande, al Lido. Mille luci aveva il vecchio stabilimento balneare. Quat¬ tro vele stavano agli angoli del salone all'aperto che gonfiava la brezza della notte. E una barca in fondo al dancing carica di libri. Gli scrittori davano sorrisi e autografi. Il pubblico accorse, con un signorile vestito. Ballò charleston. Bevve all'American Bar. « La serata diede pressapoco la somma del premio, cinquemila lire, ma le spese si erano mangiate l'incasso — ha ricordato Repaci — si decise di assegnare il premio l'anno seguente, istituendo il necessario bando ». Nella discoteca Linus Club ieri ballava anche donna Albertina, sposa di Leonida e segretaria organizzativa del Viareggio. «Bello è vivere con gli artisti — aveva detto Albertina — perché sono meravigliosi ». E forse ricordava come il marito l'ha ricordata, narrando del lontano '29: «Vedo mia moglie che si dirige all'ombrellone volando leggera sulla sabbia dorata come una rondine marina sull'acqua ». A lungo ha ballato ieri la signora Albertina, anch'essa è scrittrice E' suo il ro¬ manzo « L'amore è difficile »: libro recente, « pulito e responsabile — dice il risvolto di copertina — che si presenta all'attenzione dei critici e dei lettori come un lenzuolo di bucato steso ad asciugare, odoroso di aria e di sole ». Festevole premio è il Viareggio, che non disdegna le celebrazioni. Stanotte si danno i premi, nella « Capannizzo », poi si farà gran cenone. Anche questa sera, sarà notte lieta, come ieri, quando, alla fine, anche Repaci ha ballato: tanghi e mazurche. Fu lieto spettacolo. Dall'acquario guardarono anche i pesci, d'oro e turchini. Giuseppe Brunetto « Rai-tv, la voce del regime » — Su questo tema si svolgerà una tavola rotonda domani sera alle 21,15 nella sala dei cento del Toro assicurazioni, via Lascaris 4, per il centro di ricerca e documentazione « Luigi Einaudi ». Parteciperanno gli onorevoli Renato Altissimo (pli), Gian Aldo Arnaud (de), Giorgio Bogi (pri) e Paolo Vittorelli (psi). Presiederà il giornalista Gaspare Barbiellini Amidei.

Luoghi citati: Italia, Lido Di Viareggio, Siracusa, Viareggio