Il mafioso Frank Coppola arrestato per l'attentato al questore Mangano di Fabrizio Carbone

Il mafioso Frank Coppola arrestato per l'attentato al questore Mangano Ha esclamato; "E bravi! Avete arrestato l'assassino!,, Il mafioso Frank Coppola arrestato per l'attentato al questore Mangano Sarebbe stato il mandante - Gli agenti lo hanno trovato a casa sua, a Tor San Lorenzo, presso Roma, ancora a letto Due arresti anche a Milano - Sembra che uno dei due sia un killer del gruppo che la notte del 5 aprile scorso sparò al funzionario della Criminalpol - Dietro l'operazione di polizia ci sarebbe la mano dello stesso Mangano, che ebbe in passato diversi contatti con Coppola nel corso delle indagini per rintracciare Liggio - Altri due uomini ricercati 1 (Nostro servizio particolareì | Roma, 22 giugno. Lo hanno preso che era an- ! cora a letto, come Luciano Liggio. Lui, Frank Coppola, 74 anni, di Partinico, detto «Tre dita», vecchio mafioso della «Mano nera», amico di Lucky Luciano, ha esclamato con ironia: «E bravi! Avete arrestato l'assassino!». E' sta ta un'operazione-lampo scat tata alle 7,15 di stamane. Cop phtnshltdgi9tpela deve rispondere di una . caccusa gravissima: sarebbe il presunto mandante del tentato omicidio del questore Angelo Mangano e del suo autista Domenico Casella. Per gli stessi motivi, a Milano, sono state arrestate due persone, Ugo Bossi e Sergio Boffi, tutti e due trentacinquenni. C'è un riserbo stretto da parte degli investigatori: pare comunque che almeno uno dei milanesi sia uno dei killers che la notte del 5 aprile scorso tesero l'agguato al funzionario della Criminalpol, davanti alla sua abitazione romana di via Tor tre teste. Frank Coppola è in cella d'isolamento nel carcere di Regina Coeli, a disposizione del magistrato De Nicola, che da due mesi e mezzo conduce le indagini sull'attentato a Mangano. E' stato lui a richiedere al giudice istruttore Imposimato, di firmare ieri notte i tre mandati di cattura. In nottata carabinieri e polizia sono partiti da Roma alla volta di Milano. L'arresto di Coppola, che era controllato da un mese, è avvenuto a Tor San Lorenzo, una località sul mare, trentacinque chilometri da Roma, vicino Pomezia, il «feudo» del boss siciliano. I funzionari della squadra mobile Caggiano, Viscione e Balassone, sono arrivati al cancello della tenuta di Coppola all'alba; hanno disposto i loro uomini intorno alla casa per impedire ogni tentativo di | fuga. Alle 7 hanno bussato alla villa, che sorge al centro di. pPlgghgmacogicuna tenuta di cento ettari che j vale decine di miliardi. Cop- pola era in camera da letto in I pigiama. I due funzionari gli hanno letto il mandato di cattura. Il vecchio «pezzo da 90» non ha battuto ciglio; si è vestito di nero, come sempre, ha inforcato gli occhiali e si è lasciato portar via docilmente. Appariva stanco. A tutta velocità, scortato dalle «gazzelle» a sirene spiegate, Coppola è stato portato in questura. E' arrivato alle 9,40 e c'è rimasto un'ora esat¬ ta, controllato a vista, per un colloquio con i magistrati. | . presente il capo della mobile Poi, su un'auto con targa civile, Frank «Tre dita» ha raggiunto Regina Coeli. Il dottor Vecchione, diligente della squadra mobile, ha parlato in questura con i giornalisti per precisare i termini dell'accusa. «Sono stati arrestati, ha detto, per concorso fra loro nel tentativo di omicidio nei riguardi di Mangano e Casella. Dato che siamo nella fase istruttoria, le indagini ancora in corso sono coperte dal più rigoroso ri- i serbo ». Il lavoro paziente del giova- [ ne magistrato romano ha portato alla soluzione del caso? L'arresto di Coppola, improvviso e inatteso, farebbe pensare di sì. Altri fatti farebbero pensare che nelle mani degli investigatori ci siano soltanto forti indizi. Si sa che i giudici stanno cercando qualcosa. Per questo hanno effettuato una perquisizione nella casa della nipote di Coppola, Antonina Di Giacomo, 35 anni, che abita anche lei a Pomezia. La perquisizione, da quello che risulta, non sarebbe approdata a nulla. Dietro l'operazione, anche se nessuno parla, c'è la mano di Angelo Mangano. Il questore non è rintracciabile ma, dati i suoi precedenti di «antimafioso», è facile immaginare quanto siano pesate la sua esperienza e le sue conoscenze per giungere a questo colpo di scena. E' bene ricordare che Angelo Mangano aveva vi j sto Frank Coppola tre giorni prima dell'attentato e che fu I proprio il questore a deporre a favore di Coppola, quando volevano arrestare Frank «Tre dita» nella retata dei «mafiosi» scattata nella primavera del '71. Mangano forse si interessava a Coppola e lo voleva libero per arrivare a Luciano Liggio, dopo la clamorosa fuga della «Primula di Corleone» dalla clinica romana dove era ricoverato. Mangano è convinto che Liggio si nasconde in Italia e 10 vuole prendere. Così per diversi anni ha seguito Coppola, lo ha fatto «controllare» per telefono dal suo ex collega Beneforti, oggi investigatore privato invischiato nello scandalo delle intercettazioni telefoniche. Ci fu poi il contatto con Italo Jalongo, il commercialista della Regione Lazio, che avrebbe tentato di convincere Coppola a rivelare 11 rifugio di Liggio. Proprio in quei giorni saltò fuori lo scandalo di Natale Rimi, l'impiegato di Alcamo (Sicilia) trasferito in maniera più che clamorosa a Roma, con incarico alla Regione Lazio. Vennero fuori alcune bobine di registrazioni telefoniche, in cui si sentiva anche la voce di Coppola. Le bobine sparirono, poi furono ritrovate manomesse. Coppola doveva essere molto irritato per le attenzioni del questore. I contatti, come abbiamo detto, proseguirono fino a tre giorni prima dell'attentato. Arriviamo al 5 aprile scorso. Alle 20,15 Angelo Mangano e il suo autista tornano a casa. Dall'altra parte della via li aspetta un'Alfa («2000» o «1750») che non è mai stata trovata. Dentro ci sono quattro persone. Quando il funzionario di polizia scende e si avvia al cancello per aprirlo, parte una raffica di lupara che investe anche l'autista. Un uomo scende e spara a bruciapelo sul questore, per finirlo, ma sbaglia e lo colpisce solo di striscio. I due feriti raggiungono in auto una clinica, poi vengono trasferiti in ospedale. Li operano, dopo una non lunga degenza vengono dimessi. Mangano riprende il suo lavoro come niente fosse, e si rimette in contatto con Coppola. Subito dopo l'attentato si pensò per un attimo al boss di Pomezia, poi si parlò i l di Liggio. Le ipotesi erano tre: mafia, intercettazioni telefoniche o le due cose insieme. Ci si orientò sulla mafia, apparvero sui giornali gli identikils dei presunti sicari del questore, tranne uno. Si disse che mancavano elementi per riconoscerlo e non era vero. Era la «trappola» di Mangano per lasciare ad uno degli attentatori la possibilità di muoversi tranquillamente. Ora, grazie a c[ue\\'identikit mai rivelato, ci sono tre pesci nella rete. E uno è grosso. Stasera è emerso un particolare inedito: dopo l'attentato, Mangano aveva telefonato diverse volte a Coppola per invitarlo a casa. Il «mafioso» aveva rifiutato, dicendo che, malato com'era, non poteva allontanarsi dalla sua tenuta. Allora Mangano lo andò a trovare. «Dimmi chi mi ha sparato» furono le parole del questore. Con uno scatto d'ira il vecchio italo- americano rispose: «Sarà uno di quelli I che hai mandato in galera. Io I non lo so». Da quel giorno i | contatti si interruppero e ! Coppola fece togliere il telefo| no, dopo aver fracassato l'apparecchio. «L'operazione, si sono limitati a dire i magistrati che domani interrogheranno Coppola, era stata predisposta da tempo». Subito dopo si è saputo che altri due uomini, oltre gli arrestati, sono ricercati perché coinvolti nell'attentato. Non ne sono stati resi noti i nomi. Si parla di una vasta operazione in corso da Nord a Sud. La polizia è convinta che, proprio in Sicilia si sono rifugiati i presunti killers sfuggiti all'operazione. Se Coppola è il mandante, il motivo per uccidere Mangano può essere uno solo: il questore sapeva troppo. Si parla di un tribunale mafioso, riunito a Roma la notte del 10 febbraio di quest'anno, che avrebbe deciso per l'eliminazione del poliziotto. Quattordici persone, tutte d'accordo per farla finita. Fra queste anche Luciano Liggio? Fabrizio Carbone Frank Coppola