Controlli in città per prevenire fughe di metono

Controlli in città per prevenire fughe di metono Controlli in città per prevenire fughe di metono Un operaio di 47 anni è rimasto ustionato l'altra notte dallo scoppio di una bombola di gas. Si chiama Vincenzo Tundis, è originario di Cedraro (Cosenza) dove risiedono moglie e cinque figli, lavora presso la segheria Gandelli, a Mappano. Rientrando a casa a notte inoltrata dopo aver assistito ad uno spettacolo televisivo, ha allungato la mano al muro per accendere la luce, nella sua modesta stanza al piano terreno della cascina Telli Olio di Mappano, e le pareti gli sono crollate addosso. Una fiammata l'ha Investito in pieno provocandogli ustioni di primo, secondo e terzo grado alle mani e al volto. Ferito, per fortuna lievemente, è stato anche il figlio dell'inquilino accanto, Vincenzo Mobilia, di 10 anni, investito nel sonno dalle macerie del muro divisorio abbattuto dalla vampata. « Non riesco a capire come sia successo — ha detto l'operaio —. Di solito dopo essermi fatto da mangiare io chiudo il gas. Sono sicurissimo di averlo fatto anche quel pomeriggio alle quattro e mezzo dopo essere rincasato dal lavoro n. Forse è stato un difetto della bombola a provocare l'incidente. Il Tundis terrorizzato e dolorante è uscito all'aperto nel buio della notte, invocando aiuto. L'ha soccorso un amico che lo ha portato al pronto soccorso del Martini, e poi al Centro Grandi Ustionati del Traumatologico. Le sue condizioni non sono gravi. * * L'incidente del Mappano è stato causato da gas liquido, e non ha nulla a che fare con il metano e con i pericoli che la nostra città ha ampiamente sperimentato nel « pomeriggio di fuoco », 1*8 aprile scorso. Ma il timore delle fughe di gas non è ancora del tutto sopito. Fra l'altro la commissione di inchiesta non ha an- cora spiegato le cause delle esplosioni e pare non risulti facile accertare il perché del mancato funzionamento delle due valvole di depressione che provocarono il disastro. Nulla anche per gli «sflati» che il sindaco, il 10 aprile, aveva ordinato di installare su tutta la rete proprio per evitare l'inconveniente dell'aumento improvviso di pressione. L'Italgas dice che non sono stati fatti perché non è stata ancora accertata la causa dell'esplosione di piazza Massaua. Eppure erano stati ordinati con urgenza e allora l'Italgas, forse sotto la spinta dell'opinione pubblica, aveva dichiarato che avrebbe provveduto immediatamente. Tanto più che non si trattava di una novità, poiché già tre o quattro delle 40 cabine della città ne erano già dotate. Perché quelle sì e le altre no? Ora qualche lettore ha notato che l'Italgas sta controllando numerose zone di Torino con uno speciale rivelatore di fughe di gas: ad ogni controllo viene lasciato un segno di vernice gialla. E 1 segni sono molti. Viene impiegato un apparecchio sensibilissimo, a raggi infrarossi (11 Severing), unico in Italia. Nelle scorse settimane è stata ispezionata tutta la zona interessata alle esplosioni, ora si seguono altre segnalazioni. Tuttavia, sempre secondo l'Italgas, la situazione sarebbe normale. I controlli sarebbero particolarmente numerosi in questo periodo soltanto perché sempre durante l'estate si è proceduto alle revisioni utilizzando le settimane delle ferie. Non c'è — conclude — motivo di timore. Vincenzo Tundis ed Enzo Mobilia, feriti dallo scoppio

Persone citate: Enzo Mobilia, Gandelli, Vincenzo Mobilia, Vincenzo Tundis

Luoghi citati: Cosenza, Italia, Torino