Disperata lotta per salvare 4 silenziati americani bloccati in un batiscafo a 100 metri di profondità

Disperata lotta per salvare 4 silenziati americani bloccati in un batiscafo a 100 metri di profondità Disperata lotta per salvare 4 silenziati americani bloccati in un batiscafo a 100 metri di profondità La tragedia al largo di Key West nella Florida - Gli uomini sono vivi, ma forse in coma, chiusi in due "camere" separate del sommergibile tascabile - Falliti quattro tentativi di raggiungere il battello mediante una campana da palombari Key West, 18 giugno. Palombari e sommozzatori della marina degli Stati Uniti hanno ingaggiato una disperata lotta contro il tempo nella speranza, sempre più lieve col passare delle ore, di salvare quattro scienziati bloccati su un sottomarino tascabile a oltre cento metri di profondità, in Atlantico, al largo della Florida. Era stato detto che i quattro sfortunati esploratori degli abissi sottomarini, il cui mezzo subacqueo per ricerche sulla flora e sulla fauna marina è rimasto incagliato in un relitto della seconda guerra mondiale, avevano aria fino alle 18 (italiane) di oggi. Più tardi veniva affermato dalle autorità marittime che forse la riserva di ossigeno sarebbe durata ancora meno. E' certo che la loro sorte è ormai appesa a un filo e si sta facendo l'impossibile per sottrarli a un terribile destino. Fra coloro che si trovano bloccati sul batiscafo Johnson Sea Link c'è Clayton Link, figlio di 31 anni del progettista e costruttore del minisommergibile Edwin Link, oceanografo — quest'ultimo — di fama mondiale. Gli altri sono lo scozzese Archibald Menzies, comandante e pilota del sottomarino tascabile, Robert Meek di 27 anni, biologo della marina di Santa Bai-bara (California) e Albert Stover, sommozzatore e pilota di sommergibili di West Palm Beach (Florida). L'oceanografo Edwin Link si trova sulla nave appoggio che partecipa alle operazioni di soccorso. Nello scompartimento di prua del batiscafo si trovano Archibald Menzies e Robert Meek. Con loro è stato stabilito un contatto radiotelefonico ed hanno comunicato che gli altri due, che si trovano a poppa, non rispondono alle chiamate e probabilmente sono caduti in coma. L'aria che respirano è ormai troppo carica di anidride carbonica ed è quindi pressoché letale per i due sventurati. Anche gli altri due di prua mostrano segni dì sofferenza, sudano profusamente e rischiano di soffocare. David Stover di 21 anni, figlio di Albert Stover, ha detto che il padre è rimasto bloccato nello scompartimento di poppa insieme a Link. «Quando ho ricevuto l'ultima comu¬ nicazione, verso le otto di stamane (ora locale) era privo di conoscenza». Albert Stover è uno dei sommozzatori che furono inviati per recuperare la bomba all'idrogeno americana caduta accidentalmente al largo della costa della Spagna all'inizio del '66 a seguito di un incidente accaduto a un B-52. Un sottomarino tascabile riuscì poi a recuperare la bomba, diversi mesi dopo l'incidente aereo. Con l'impiego di un'apposita campana da palombari sono stati effettuati nelle ultime ore quattro tentativi di raggiungere lo scafo sommerso, e sono tutti falliti. La campana, di nuovissima costruzione, non era mai stata impiegata prima. Viene servita da due palombari muniti di scafandri a doppia parete, riscaldati con un flusso di acqua calda portata da una specie di cordone ombelicale. Il portavoce della marina comandante R. H. Bisbing ha dichiarato: «Dobbiamo a tutti i costi raggiungere questo sommergibile. Speriamo ancora di riuscire a salvarli». Alle 17 (ora italiana) la riserva di aria era ormai ridotta a un'ora, mentre i palombari e i sommozzatori lavoravano febbrilmente per cercare di raggiungere i quattro con la campana di profondità. Oltretutto i soccorritori hanno la prospettiva di dover assorbire una parte del vitale rifornimento dì ossigeno per aumentare la temperatura nel batiscafo e permettere così alle batterie chimiche di assorbire l'anidride carbonica. Due squadre di sommozzatori si sono calate ripetutamente e una si è portata ad appena tre metri dal batiscafo ma non è stata in grado di raggiungerlo a causa dei relitti del cacciatorpediniere Fred Berry, nel quale è impigliato. I sommozzatori hanno corso il rischio di rimanere essi stessi impigliati nei cavi del relitto della seconda guerra mondiale che era stato affondato l'anno scorso dalla marina americana allo scopo di creare una scogliera artificiale nella quale trattenere i pesci. La tragedia ha avuto inizio verso le 10 di ieri mattina (ora locale) quando l'oceanografo Edwin Link, nella nave appoggio, aveva avvertito la guardia costiera che il bati¬ scafo era rimasto impigliato in qualcosa. In un primo momento era sembrato che il minisommergibile fosse rimasto impigliato in una rete da pesca. Poi invece si è appurato che a trattenerlo erano stati i cavi d'acciaio o il relitto stesso del cacciatorpediniere affondato. (Associated Press)

Luoghi citati: California, Florida, Spagna, Stati Uniti