Consigli di esperti per liberare le città dalla morsa del traffico di Giuliano Marchesini

Consigli di esperti per liberare le città dalla morsa del traffico Convegno a Verona di 400 amministratori di enti locali Consigli di esperti per liberare le città dalla morsa del traffico La situazione diventa sempre più allarmante: occorre agire subito perché i centri urbani rischiano la paralisi - Proposto uno schema di legge che definisce le competenze della Regione (Dal nostro inviato speciale) Verona, 14 giugno. Problema del traffico: un garbuglio sempre più difficile da districare. Se ne parla ad un convegno che si tiene a Verona, con la partecipazione di circa 400 amministratori degli enti locali e di parecchi comandanti di corpi dei vigili urbani. L'assedio dei veicoli, soprattutto per i centri storici, è quasi soffocante. Si vanno cercando qui e là rimedi sufficientemente efficaci per evitare le congestioni, per dare più ampio respiro alle città diventate convulse, trovare nuove zone di parcheggio ove la fiumana impetuosa riposi un poco. Un sostanzioso contributo per migliorare la situazione è offerto da congres¬ si come questo, dove confluiscono pareri di esperti, consigli, proposte di soluzione. Il sindaco di Verona, Leon zio Veggio, nell'introdurre i lavori osserva che la proble matica di gruppo settore «sta assumendo dimensioni a dir poco allarmanti». E aggiunge. «I sintomi che caratterizzano la circolazione nei nostri centri abitati sono quelli di un malessere, di uno stato di disagio sempre più preoccupante, che non consente più attese. Si accelerano i tempi dell'istituzione delle isole pedo nali con perimetri molto vasti, ma il problema va di pari passo con la creazione di par cheggi e l'adozione di veloci mezzi di collegamento tra i punti terminali del traffico extra urbano e le zone centra- li, che non devono subire le conseguenze di deleteri abbandoni». Eugenio Bozzello, assessore allo sviluppo sociale e trasporti dell'amministrazione provinciale di Torino, il presidente dell'Atm di Bologna Domenico De Brasi, e l'assessore alla viabilità del comune di Milano, Luigi Ferrari, presentano congiuntamente una relazione sulla pianificazione regionale dei trasporti. La Regione, dicono, offre l'opportunità di sciogliere nodi che hanno fortemente condizionato lo sviluppo dei trasporti. Quali sono le linee essenziali per avviare un processo di ristrutturazione? La crisi ha radici in certi fattori economico-sociali, come la crescente concentrazione delle attività nelle aree metropolitane. I disagi si possono riscontrare, di riflesso, anche in termini finanziari, nell'ingente ammontare dei costi del trasporto privato e delle situazioni deficitarie delle aziende pubbliche del settore. Si osserva, al convegno, che le tendenze in atto e le previsioni sul piano economico na- \ zionale per quanto riguarda gli investimenti per i trasporti, non sono tali da far prospettare un miglioramento a breve scadenza. Si potrà fare qualcosa di efficace soltanto attraverso un'energica opera rivolta ad elevare il livello del servizio, a sfruttare tutte le risorse, non solo finanziarie, in modo più razionale e più rispondente agli interessi della collettività. Premessa indispensabile per raggiungere l'obiettivo, sostengono i relatori, è l'attribuzione di poteri agli enti locali, alle province, ai comuni e ai loro consorzi, capovolgendo una concezione fondata sul principio della delega, per cui lo Stato si pone come organo accentratore piuttosto che come ente di guida e di coordinamento nella tutela delle autonomie locali. In questo senso viene proposto uno schema di legge quadro sui trasporti, che definisce le competenze legislative della regione. Nelle loro conclusioni, gli esperti sottolineano ancora una volta che la situazione va facendosi sempre più caotica: «Le città rischiano la congestione, quindi bisogna provvedere subito. La responsabilità di qualsiasi ulteriore ritardo nella adozione dei necessari provvedimenti dovrebbe essere attribuita al potere pubblico. Gli esperimenti che si stanno facendo a livello locale devono essere stimolati e migliorati, ma sempre coordinati in un quadro generale. Si tratta, in ultima analisi, di agire con tempestività, naturalmente senza sminuire la qualità del servizio di tra¬ sporto, per recuperare i ritardi che si sono determinati in passato, poco importa se volutamente o no». I relatori affermano che a questo punto si impone la approvazione immediata del programma economico nazionale, con l'apporto decisivo delle Regioni, dei Comuni, delle Province, delle aziende, di trasporto e dei sindacati. Giuliano Marchesini

Persone citate: Domenico De Brasi, Eugenio Bozzello, Luigi Ferrari, Veggio

Luoghi citati: Bologna, Milano, Torino, Verona