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Un'ammenda al giudice assente da un processo Un'ammenda al giudice assente da un processo Il presidente delle assise non ha accettato la giustificazione - Pagherà anche le spese del rinvio La corte d'assise (pres. Luzzatti, p. m. Silvestro, cane. Santostefano) doveva giudicare ieri Antonino Pecorella, 40 anni, da Catania, imputato di omicidio e di detenzione e porto abusivi di una pistola cai. 7,65. Ma uno dei giudici popolari, Teresio Fantini, poco prima dell'inizio dell'udienza, ha mandato a dire al presidente, attraverso un amico, che si trovava fuori Torino. Il dott. Luzzatti non ha ritenuto valida la giustificazione ed ha inflitto al giudice popolare una sanzione pecuniaria (30 mila lire alla cassa delle ammende), ponendo anche a carico dell'asi sente le spese del rinvio del pro' cesso a nuovo ruolo. « E' la prima volta — ha detto il presidente — che la corte di assise di Torino prende questo provvedimento. Lo ritengo tuttavia quanto mai opportuno anche perché, oggi pomeriggio, allo stadio ci saranno tutti ». Tra l'altro il caso del Pecorella, difeso dagli avv. Auberti e Gentilli Insabato, si presentava particolarmente delicato. Antonino Pecorella, il 14 aprile dello scorso anno, uccise con un colpo di pistola Giuseppe Lamia, ritenuto uno dei maggiori interessati nel contrabbando di sigarette. L'imputato si costituì spontaneamente dopo pochi giorni e disse: « Tutto nacque da un banale litigio. Lamia si arrabbiò con me perché non lo avevo salutato, mi inseguì, minacciandomi con un coltello, ed io sparai alla cieca, senza intenzione di uccidere ». Il colpo raggiunse il Lamia al cuore. Il p. m.. che svolse le prime indagini, chiese che il Pecorella fosse rinviato a giudizio « per eccesso colposo in legittima difesa ». Di parere diverso fu il giudice istruttore. Ma se la tesi del p. m. si fosse riaffermata in udienza il Pecorella sarebbe stato addirittura scarcerato. Invece, per l'assenza di un giudice, rimarrà detenuto almeno per tutta l'estate.