Usa: annunciate da Nixon misure contro l'inflazione di Ennio Caretto

Usa: annunciate da Nixon misure contro l'inflazione li discorso radiotelevisivo nella notte Usa: annunciate da Nixon misure contro l'inflazione Il Presidente americano ha incontrato prima i "leaders" del Congresso I provvedimenti dopo tre vertici economici con i ministri finanziari (Dal nostro corrispondente) New York, 13 giugno. Alle 20,30, le 2,30 dì domani in Italia, il presidente Nixon annuncerà in un discorso radiotelevisivo alla nazione le attese misure antinflazionistiche e a difesa del dollaro. Il portavoce della Casa Bianca Warren ha precisato che il presidente riunirà prima i ministri e incontrerà, in separata sede, i leaders del Congresso. Questa è la procedura ufficiale delle grandi occasioni: indica che le misure avranno un peso considerevole sull'economia americana per i prossimi mesi. Nixon parlerà per circa dodici minuti. Le sue decisioni sono frutto di un intenso lavoro di alcune settimane, culminato in tre riunioni consecutive negli ultimi tre giorni con i consiglieri economici, il ministro del Tesoro Shultz, il sottosegretario Volcker, Connally e Stein, e il presidente della riserva federale Burns. A Washington vi è molta aspettativa. Il Senato ha rinviato il dibattito di una mozione su un blocco immediato di tre mesi dei prezzi e dei salari. L'obbietivo principale del governo americano è la deflazione. Tra gennaio e il mese scorso, i prezzi al dettaglio sono saliti ad un tasso annuale del 9,2 per cento (quelli dei generi alimentari ad un tasso del 25 per cento). La spinta produttiva è stata enorme: il prodotto lordo nazionale è cresciuto ad un ritmo dell'8-9 per cento in termini reali. La bilancia commerciale e la bilancia dei pagamenti ne hanno sofferto, accusando gravi de- fllstcrlqvlsnspps ficit nel primo trimestre dell'anno e indebolendo il dollaro. L'inflazione in corso è considerata la più grave da oltre vent'anni a questa parte, cioè dalla guerra di Corea; si ripete, ma è più allarmante, la congiuntura dell'estate '71, quando Nixon sospese la convertibilità del dollaro in oro, lo svalutò, e bloccò prezzi e salari. Gli economisti notano che in quel periodo il tasso inflazionistico scese al 2 per cento, e che subito dopo si ebbero ì primi segni di ripresa dell'economia. Il presidente passò allora ad una seconda fase di controlli. Nella seconda fase (all'incirca tutto il '72) il presidente applicò controlli selettivi e settoriali. Il tasso inflazionistico fu contenuto nei limiti del 3,6 per cento. Dall'11 gennaio scorso, è entrata in vigore la terza fase, purtroppo infausta: quella dei controlli volontari. Il ricorso al senso di responsabilità degli imprenditori e dei sindacati non ha dato buoni frutti: specialmente i primi hanno perseguito i propri interessi, realizzando nel primo trimestre dell'anno i massimi profitti nella storia Usa. Sulle misure che verranno annunciate questa sera sono trapelate poche indiscrezioni. Sembra tuttavia che coprano l'intera gamma dei controlli: blocchi settoriali di prezzi e salari (ad esempio, per certi generi alimentari, e per le categorie che hanno appena rinnovato i contratti nazionali di lavoro), limitazioni a certi redditi e profitti (con forti penalità per gli imprenditori), restrizioni creditizie per fare scendere la domanda interna, e agevolare invece le esportazioni. I giornali accennano anche ad una tassa sulla benzina, con lo scopo di ridurre altresì il consumo in un momento di crisi delle fonti d'energia, e a provvedimenti tecnici in difesa del dollaro, come intervento della riserva federale sui mercati internazionali nel caso di nuove tempeste monetarie, emissioni di obbligazioni per richiamare i capitali speculativi fuggiti negli ultimi mesi e così via. Per i particolari, occorre tuttavia attendere il discorso di Nixon: di certo, avrà ripercussioni in tutto il mondo. Ennio Caretto

Persone citate: Burns, Connally, Nixon, Stein, Volcker

Luoghi citati: Corea, Italia, New York, Usa, Washington