Minaccia rivelazioni il miliardario Vesco sotto accasa per lo scandalo Watergate di Ennio Caretto

Minaccia rivelazioni il miliardario Vesco sotto accasa per lo scandalo Watergate Per ora è introvabile, forse è fuggito in Costarica o alle Bahamas Minaccia rivelazioni il miliardario Vesco sotto accasa per lo scandalo Watergate Aveva consegnato 200 mila dollari agli ex ministri Mitchell e Stans per la rielezione di Nixon, in cambio della concessione di una società finanziaria; ma il denaro sarebbe servito a pagare le spie nella sede dei democratici - Il "grande inquisitore" Cox vuole assicurarlo alla giustizia - Sconcertante personaggio : di origine italiana, ha fatto fortuna in pochi anni con spregiudicate operazioni (Dal nostro corrispondente) New York, 11 giugno. Un nuovo personaggio è apparso sulla scena dello scandalo Watergate: il miliardario Robert Vesco, di discendenza italiana, imputato, in contumacia, di brogli elettorali. Di Vesco, le cronache si sono già interessate il mese scorso, allorché l'ex ministro della Giustizia Mitchell e l'ex ministro del Commercio Stans sono comparsi di fronte a un «gran giurì» a New York. E' emerso infatti che il miliardario aveva loro consegnato segretamente 200 mila dollari per il «Comitato per la rielezione del presidente Nixon». In cambio, gli allora ministri gli avevano garantito l'approvazione dell'acquisto della Ios (Investors Overseas Services), una colossale società finanziaria in bancarotta, con sede in Svizzera. Da un paio di mesi, da quando cioè lo scandalo è «esploso», Robert Vesco è latitante. A maggio, ha chiesto la residenza a Costarica, dopo aver concluso con il presidente José Figueres un accordo finanziario di oltre 2 miliardi di dollari. Ieri, il Dipartimento di Stato ha presentato istanza di estradizione alla piccola repubblica centroamericana. Ma è tutt'altro che certo che il relativo trattato tra i due Paesi, datante al 1922, contempli anche un caso come quello di Vesco. Il miliardario, inoltre, è irreperibile a Costarica, qualcuno dice che si sia rifugiato alle Bahamas, dove possiede alcune banche. Vesco dovrebbe essere processato VII settembre, con Mitchell e Stans, ed è passibile di 20 anni di prigione. La New York Post scrive stamane che forse Robert Vesco «è al centro dello scandalo Watergate». La versione comune sul suo contributo segreto di 200 mila dollari, in violazione delle norme elettorali, è che esso servì a compensare le spie arrestate dalla polizia nella sede del partito democratico. Ma Vesco sostietie di non essere stato al corrente di quella operazione, di essere stato anzi costretto al versamento da Mitchell e Stans, e di essere stato poi privato del permesso di assorbire alla Ios. Un'inchiesta delle autorità finanziarie americane culminò nell'accusa di «appropriazione indebita» dì 224 milioni di dollari della società. Ha affermato Vesco di recente: «Adesso, mi perseguita anche la Cia». Il miliardario ha promesso «rivelazioni da fare tremare il mondo», e ha chiesto l'immunità al «grande inquisitore» di Watergate, Archibald Cox, in cambio della propria testimonianza. La stampa americana non dubita che egli sia in possesso di «dati esplosivi», ma si sa che Cox è un uomo rigido, che intende assicurare Vesco alla Giustizia. Nessuno, perciò, fa previsioni su come si concluderà la vicenda. Per la Casa Bianca, comunque, è un'altra ferita. Il miliardario è infatti legato personalmente a Nixon: ha concluso affari con i due fratelli del Presidente, per due anni ne ha avuto il nipote alle dipendenze, è stato anche suo ospite. Vi sono fotografie che lo ritraggono in sua compagnia. Chi è Robert Vesco? Nel gergo americano è un sei made man, uno che viene dalla gavetta, cresciuto nel ghetto italiano di Detroit, mediocre come studente, ma con il bernoccolo del dollaroo. La sua fortuna incominciò con un atto di coraggio: le dimissioni da un lavoro di rappresentanza ben pagato, quando aveva solo 24 anni. Dal Connecticut, dove aveva seguito la famiglia, si trasferì a New York. In un solo quinquennio, fondò e rafforzò la sua prima società, International Control Corporation, e successivamente ne assorbì altre. Nel '70, divenne miliardario. Si comprò una villa fiabesca nel New Jersey, e un aeroplano con la suna, la discoteca e un sistema di computer migliore di quello degli apparecchi di Nixon. A 37 anni, sposato, con due figli, alto, atletico, coi baffi, Robert Vesco rappresentava l'ideale americano del successo. Era deciso, amava l'intrigo, aveva amici potenti, faceva prestiti astronomici a tassi d'interesse assai basso a paesi e capi di Stato. Le sue ambizioni non avevano limiti, e forse pensava d'aver trovato il migliore degli alleati nella Casa Bianca. Di Vesco, si parlerà molto nei prossimi mesi. Domani, al Senato, riprenderà l'inchiesta televisiva della Commissione Ervin. L'ex avvocato di Nixon, Kalmbach, ha reso pubblico che la Casa Bianca gli ordinò di pagare le spie di Watergate e i loro difensori. Grosse sorprese aspettano ancora l'America in questa drammatica storia. Ennio Caretto