Le polemiche sul rinvio della riforma tributaria

Le polemiche sul rinvio della riforma tributaria Dopo le "voci,, insistenti di questi giorni Le polemiche sul rinvio della riforma tributaria Il responsabile del psi per i problemi fiscali, sen. Lepre, sostiene che il governo, se vuole, può mantenere l'impegno assunto - Anche per la Confcommercio è ancora possibile rispettare il termine del V gennaio (Nostro servizio particolare) Roma, 7 giugno. Non vi è alcuna necessità di l'inviare oltre al primo gennaio prossimo la riforma delle imposte dirette, ha dichiarato oggi a nome del partito socialista il senatore Lepre, «responsabile» per la materia. La crisi di governo, ha osservato, non impedisce di «esercitare l'ordinaria amministrazione» e quindi di preparare e quindi presentare in tempo alla « commissione parlamentare dei 30 » i dieci decreti necessari. Il senatore ricorda che l'anno scorso il governo Andreotti presentò alla commissione i decreti per l'Iva, pur essendo un governo che non aveva mai avuto la fiducia del Parlamento (episodio che portò allo scioglimento anticipato delle Camere). La commissione lavorò su quei decreti fino a decidere, dopo un incontro con Andreotti, che l'amministrazione fiscale non era in grado di applicare la riforma dal primo luglio. Fu allora presentato un ordine del giorno che impegnava il governo al rinvio, documento firmato proprio dal senatore Lepre e approvato e larghissima maggioranza dal Parlamento. Andreotti, di conseguenza, non emanò i decreti applicativi per l'Iva. Ricostituitosi il Parlamento, il governo presentò un disegno di legge di rinvio l'opinione della totalità del Parlamento. E' proprio tale meccanismo che garantisce, anche in perìodo di transizione da una compagine all'altra, che il governo rispetti l'equilibrio delle volontà espresse dall'elettorato. 1 (approvato a larga maggioranza) e l'Iva è così entrata in vigore dal primo gennaio di quest'anno. Tutto ciò è stato detto dal parlamentare per indicare che nessuna situazione politica impedisce al ministro delle Finanze Valsecchi di tener fede all'impegno di puntualità più volte ribadito. Oggi, inoltre, è pubblicata un'intervista rilasciata da Valsecchi appena qualche giorno fa nella quale si dichiara che «è mia ferma intenzione completare la riforma entro i termini prescritti. Farla slittare vuol dire creare una serie di guai, che per i contribuenti e per l'erario devono essere decisamente evitati». Il sen. Lepre ritiene che le pressioni che vengono attualmente esercitate in favore del rinvio sono nìent'altro che «manovre» per far passare poi alle Camere, col tempo, un provvedimento di «condono generalizzato», al quale invece il psi si oppone. Ritengono i socialisti che un provvedimento di clemenza per le pratiche fiscali pendenti sia possibile, ma solo al patto che riguardi i redditi mediobassi (compresi quelli dei minori industriali) e che sia concomitante, se non successivo, all'assolvimento dell'impegno) prioritario di completare nei tempi di legge la riforma fiscale. Anche l'esperto fiscale della Confederazione del commercio, professor Quercia, osserva oggi che non è assolutamente da escludere che la riforma possa essere applicata in tempo. Ve n'è ancora il modo, bastando che la commissione parlamentare riceva tutti i decreti entro fine luglio - principio d'agosto, anche se è meglio il maggior anticipo possibile. Ciò appare tanto più possibile in quanto, secondo notizie fornite oggi dal ministro nella sua intervista, il lavoro tecnico al ministero delle Finanze è pressocché ultimato. Al momento manca quindi solo il «concerto» dei ministri interessati e l'approvazione finale del presidente del Consiglio. Dopodiché gli schemi di decreto possono essere trasmessi alla «commissione dei 30», che esprime pareri consultivi ma di grande imporI tanza perché rappresentano

Persone citate: Andreotti, Lepre, Quercia, Valsecchi

Luoghi citati: Roma