La riforma monetaria all'incontro dell'Ocse di Loris Mannucci

La riforma monetaria all'incontro dell'Ocse Interventi di Giscard e Ferri La riforma monetaria all'incontro dell'Ocse (Dal nostro corrispondente) Parigi, 7 giugno. La ripresa (relativa) del dollaro sui mercati internazionali ed un corrispondente calo dell'oro forniscono ai finanzieri ed agli uomini politici americani attualmente a Parigi per la conferenza monetaria indetta dall'Associazione delle banche statunitensi e per la riunione del Consiglio dei ministri dell'Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, cui appartengono 24 Paesi), gli argomenti per affermare che la loro moneta non ha bisogno di essere sostenuta perché l'economia del loro Paese va benissimo e che ciò provocherà, a breve scadenza, un ritorno del dollaro alla sua antica forza. Un problema è molto più importante e dovrà essere affrontato insieme, secondo gli america| ni: quello dell'energia, i cui rifornimenti dipenderanno dalle decisioni che si adotteranno. Gli Usa accettano, quindi, che il Comitato dei Venti si riunisca fin da luglio per far avanzare la riforma del sistema monetario internazionale, ammettono che la discussione dei problemi monetari e quella dei problemi commerciali possano essere separate (concessione fatta alla tesi francese) ed annunciano un controllo dei prezzi e dei salari negli Stati Uniti per dimostrare l'intenzione di lottare contro l'inflazione, ma non intendono ritornare al sistema dei cambi flessibili né alla convertibilità del dollaro finché non saranno scomparsi gli squilibri delle bilance di pagamento. La tesi americana è appoggiata dalla Germania ma respinta dalla Francia il cui ministro delle Finanze, Valéry Giscard d'Estaing, è intervenuto al consiglio dell'Ocse. Per sostenere che non basta riformare il sistema monetario internazionale ma occorre «elaborare un ordine monetario nuovo» basato su «parità fisse», Giscard d'Estaing non ha pronunciato, nel suo intervento, la parola «oro», alla quale pensano invece i suoi tecnici. Nel suo intervento il ministro italiano Mauro Ferri ha dichiarato che il nostro governo annette la massima importanza alle azioni in corso per conferire al sistema monetario internazionale un assetto più stabile, e non sotto valuta il ruolo che, in questo quadro, deve avere una situazione di partenza di maggiore equilibrio delle bilance dei pagamenti, particolarmente per quei Paesi, come il Giappone e gli Stati Uniti, che presentano i più forti squilibri. Circa la situazione italiana, Ferri ha dichiarato che pur cominciando appena una effettiva ripresa economica, dopo il rallentamento produttivo degli scorsi anni, l'Italia è anch'essa colpita da un aumento di prezzi che, per l'azione congiunta di vari fattori, ha raggiunto negli ultimi mesi punte pari a quelle più rilevanti registrate negli altri Paesi. Loris Mannucci

Persone citate: Giscard D'estaing, Mauro Ferri

Luoghi citati: Francia, Germania, Giappone, Italia, Ocse, Parigi, Stati Uniti, Usa