Benzina: senza decisioni mancherà il rifornimento di Mario Salvatorelli

Benzina: senza decisioni mancherà il rifornimento Dichiarazioni Unione petrolifera Benzina: senza decisioni mancherà il rifornimento La crisi è già in atto: i consorzi agricoli non ricevono dalle compagnie petrolifere benzina, gasolio e olio combustibile necessari per la trebbiatura - Seria minaccia per metà luglio e per il riscaldamento nel prossimo inverno - Albonetti: "Siamo giunti all'estremo limite" (Nostro servizio particolare) Roma, 7 giugno. Il rifornimento eli carburanti è sia entrato in crisi, perché i consorzi non ricevono dalle compagnie petrolifere la benzina, il gasolio, l'olio combustibile necessari alla trebbiatura e agli altri lavori dei campi. Sull'imminente stagione turistica incombe una seria minaccia, perche si prevede una graduale riduzione degli approvvigionamenti alle pompe e la scarsità di benzina dovrebbe farsi sentire in forma acuta intorno al j 15 luglio. Incerto, infine, si j presenta il riscaldamento per il prossimo inverno, i cui rifornimenti s'iniziano di solito in settembre. Que- i sto è il quadro tracciato sta- j mane ad alcuni giornalisti dai più qualificati rappresi-manti dell'Unione petroli- 1 fera italiana. «Abbiamo un aumento dei costi — afferma il nuovo presidente dell'Unione, Domenico Albonetti — che ci è stato riconosciuto sulla certa dal Cip, con il nuovo metodo di calcolo pubblicato anche sulla Gazzetta Ufficiale, ma non j in pratica. Dal primo gennaio ad oggi le Compagnie non ; hanno fatto mancare i riforni- j menti necessari, ma siamo giunti all'estremo limite ». | Una decisione doveva essere presa dal Cip il primo giùgno, poi tutto è stato rinviato al prossimo Consiglio dei ministri, che sembra debba riunirsi lunedì prossimo, 11 giùgno. Qual è, secondo le Compagnie, l'ultimo termine utile? «Oggi — risponde Albonetti — 7?2a dovrei dire ieri; in ogni caso domani è troppo tardi ». All'Unione petrolifera affermano che le Compagnie operanti in Italia dall'inizio dell'anno perdono complessivamente almeno un miliardo al giorno, a causa della differenza tra il prezzo al quale devono vendere la benzina (al netto delle tasse) e i costi mondiali. Secondo i loro calcoli, una tonnellata di greggio è salita da 12.000 a 15.750 lire, e a ciò si devono aggiungere i rincari dei noli marittimi e nei diversi passaggi del processo di produzione e commercializzazione. Quali sono le richieste delle Compagnie? «Aumenti di 10 lire il litro per la benzina, di 8 lire per il gasolio e in proporzione per gli altri prodotti. L'olio combustibile, invece, può rimanere invariato perché le sue quotazioni non sono salite sul mercato internazionale». Queste richieste riguardano, ovviamente, i prezzi al netto del carico fiscale. Tocca al governo decidere se scaricarli sui prezzi di vendita ai consumatori totalmente, oppure in parte, o anche non scaricarli del tutto, riducendo in proporzione le tasse. Le Compagnie sembrano favorevoli a un aumento del prezzo al consumo, perchè vi vedono due vantaggi: avrebbe I : ] , I i i I 1 I i j j i j 1 I effetto immediato e ridurreb: be i consumi, facilitando il regolare rifornimento del mer] cato italiano in questo periodo di scarsità mondiale di , greggio. Un disegno di legge I per una defiscalizzazione rini vierebbe, invece, chissà fino a i quando una decisione già conI siderata tardiva. Dubitano, in1 fine, che il governo scelga la I defiscalizzazione attraverso i un decreto legge, che avrebbe pure un effetto immediato e, almeno in teoria, potrebbe avere efficacia retroattiva, ma esige una maggioranza parlamentare, per la sua approvazione entro 60 giorni. Non c'è dubbio che una decisione sia urgente. «Vado a Londra sempre più spesso — dice Nicolò Pignatelli, della Gulf — per l'assegnazione di petrolio che la Compagnia fa ai vari mercati europei, e devo sostenere una guerra sempre più aspra per ottenere la quota italiana. Le mie assicu- razioni che le cose, prima o poi si aggiusteranno, perdono sempre più in credibilità. A questo punto, ima Compagnia responsabile deve fare i suoi programmi e graduare i rifornimenti nel tempo; ritengo che verso la metà di luglio la scarsità di rifornimenti si sentirà in forma acuta». Fa osservare che, con la riforma tributaria, chi consuma benzina per scopi professionali, per l'azienda dalla quale dipende, può chiedere ai gestori delle pompe una regolare fat- tura, per lo scarico dell'Iva (circa 17 lire al litro). Quindi, i rispetto al regime tributario I precedente, la benzina viene a 1 costare di meno. L'osservazione è esatta, ma interessa solo una minoranza e non elimina il fatto che il prezzo del carburante in Italia è tra i più alti, e il suo carico fiscale il più pesante del mondo occidentale. Mario Salvatorelli

Persone citate: Albonetti, Domenico Albonetti, Incerto, Nicolò Pignatelli

Luoghi citati: Italia, Londra, Roma