Battaglin va all'inseguimento di Gimondi lungo le Dolomiti
Battaglin va all'inseguimento di Gimondi lungo le Dolomiti Ieri a Verona Van Linden in volata su Basso Battaglin va all'inseguimento di Gimondi lungo le Dolomiti Il Giro, con Merckx sicuro vincitore, chiede interesse alla lotta per il secondo posto - Oggi arrivo ad Andalo dopo la scalata al Bondone ed al Fai della Paganella - Si rifarà vivo Parrampicatore Fuente? (Dal nostro inviato speciale) Verona, 6 giugno. Per Marino Basso ormai ogni rettilineo d'arrivo è un piano inclinato, sul quale il trionfatore irresistibile dello sprint iridato di Gap scivola inesorabilmente all'indietro. Verona era per il campione del mondo la penultima occasione per evitare di congedarsi dal Giro completamente digiuno di vittorie di tappa: ora non gli resta più che Trieste, visto che anche oggi, sul traguardo fissato in piazza Bra, nel pieno centro cittadino, il solito belga è riuscito ancora una volta a precederlo. Non si può parlare di sfortuna, né di episodi poco chiari nello sprint: Eik Van Linden, che già aveva vinto al Lido delle Nazioni, è arrivato ancora primo perché è andato più forte, ecco tutto. Il fiammingo è spuntato solo alla corda, dopo che il compagno di squadra Karstens gli aveva sgombrato il cammino scattando appena superato lo striscione dell'ultimo chilometro, ed è schizzato via irresistibilmente, mentre Basso arrancava, pedalando con rabbia ma senza potenza, con i tubolari che faticavano quasi a scivolare sul selciato viscido. Resistendo per un soffio alla rabbiosa rimonta di De Vlaeminck, Marino è riuscito a conservare un secondo posto che ormai potrebbe essergli concesso in abbonamento. La Forte dei Marmi-Verona, tappa di avvicinamento al finale del Giro sulle montagne del Trentino, è in pratica tutta qui. Una giornata di relativa quiete per i «grandi» della classifica, che hanno affrontato la prima offensiva del maltempo sul Giro limitando l'impegno per ridurre i rischi. La partenza dalla Versilia aveva avuto un prologo pacifico a sfondo sindacale: gli operai di due calzifici di Pietrasanta e di Castelnuovo Garfagnana e quelli della Montedison-Marmi di Viareggio avevano invaso pacificamente la sede stradale, senza alcuna intenzione di fermare il Giro, ma semplicemente quella di attirare l'attenzione della stampa e della Tv sui loro gravissimi problemi. Una distribuzione di volantini in ciclostile, una sfilata di cartelli di protesta, poi gli scioperanti hanno lasciato disciplinatamente il passo alla corsa, che è scattata regolarmente, con due minuti di anticipo sull'orario. C'era da affrontare il Passo della Cisa, ammantato di nebbia, per scendere dalla Toscana in Emilia e dirigersi, attraversando Parma e Mantova, verso il traguardo di Verona. Il fatto che in vetta alla salita siano transitati per primi Crepaldi e Buffa, con una decina di metri sul gruppo condotto da Fuente, esprime chiaramente la misura dell'impegno generale, che è cresciuto notevolmente, malgrado la pioggia scrosciante, nella discesa verso Parma, il cui traguardo volante era nobilitato da ricchissimi premi messi in palio dalla Salvarani, che facevano gola a tutti. Ercole Gualazzini, l'«enfant du pays» ha dominato lo sprint, vincendo una vettura Fiat 126, mentre Paolini e Parecchini, rispettivamente secondo e terzo, sono stati premiati con l'assegnazione di un maiale vivo. Nel finale verso Verona l'unica nota di cronaca, prima della conclusione in volata, è data da una caduta del veneto Battaglin: il ragazzo cade ormai con troppa frequenza, sono forse i segni della fatica che incominciano a farsi sentire, anche se il leader della Jollj-Ceramica promette battaglia aperta a Gimondi nella tappa di domani. Merckx, la maglia rosa, è in condizioni di fare da spettatore ad un duello che ormai non lo interessa più. Il fuoriclasse belga ha fatto quanto doveva per vincere il Giro sulle montagne della prima fase della corsa, ora è in condizioni di lasciare l'iniziativa ad avversari non in grado di disturbarlo più. Inventare, per supplire alla scarsità di notizie di un Giro piuttosto avaro di emozioni, drammatiche rivalità in seno alla Molteni che minerebbero la compattezza della squadra, è senz'altro puerile. La serenità di Merckx fa invidia a tutti, questo è il punto: non rassegnarsi fino all'ultimo è senza dubbio giusto, ma sperare che proprio in queste ultime tappe di montagna la corazza del dominatore del Giro riveli qualche incrinatura, appare azzardato. Nella Verona-Andalo di domani, 173 chilometri con avvio in pianura ed il monte Bondone (1605 metri) ed il Fai della Paganella (958 metri) raggruppati negli ultimi 60 chilometri, la parola è a Gimondi, che difende il secondo posto, a Battaglin, che vuole riprenderglielo, a Paniz- zaBbapoavsaungndaneprsolelaaldspinmapcicecip za, che insegue a sua volta Battaglin, a Fuente che, «imbavagliato» finora dalla strapotenza di Merckx, non ha avuto ancora l'occasione per salvare il suo prestigio con una vittoria parziale. Lo spagnolo, staccato di 25 minuti da Merckx, non dà fastidio a nessuno e toccherà quindi probabilmente a lui, salvo sorprese, l'incarico di cavare le castagne dal fuoco, di fare la prima mossa d'attacco. Gli altri, quelli che lottano per dividersi i posti d'onore alle spalle di Merckx, partiranno in seconda battuta. Gimondi, al riparo di un margine di 2'40" su Battaglin, appare sufficientemente fiducioso anche se scruta con una certa apprensione il grigio del cielo: la pioggia ed il freddo, più che Battaglin, sono i suoi veri nemici anche se il ragazzo di Marostica lancia una aperta sfida al «vecchio leone» di Bergamo. Gianni Pignata ORDINE D'ARRIVO: 1. Van Limici) (Rokado) km 244 in 6 ore 45'12", alla media di km 35,258; 2. Basso; 3. De Vlaeminck; 4. Karstens; 5. Ongarato; 6. Parecchlnl, tutti col tempo del vincitore; 7. Molinerls a 6"; 8. F. Mosci-, 9. Gambarotto; 10. Brcntegani; 11. Gllson. Segue tutto II gruppo, col tempo di Molinerls. CLASSIFICA GENERALE: 1. Merckx 89 ore 9'18"; 2. Gimondi a 6'56"; 3. Battaglin a 9'34"; 4. Panizza a 11'06"; 5. Pcsarrodona a 11*17"; 6. Bltossi a 12' e 3"; 7. De Vlaeminck a 13'10"; 8. Lazi-ano a 13'51"; 9. Pettersson a 14'53"; 10. Motta a 16M5"; 11. Rltter a 19'49"; 14. Fuente a 25'14"; 18. Zilioll a 33'27'; 19. F. Moser a 33'44".
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