Scoppio in una fabbrica di fuochi alla periferia di Napoli: tre morti

Scoppio in una fabbrica di fuochi alla periferia di Napoli: tre morti Scoppio in una fabbrica di fuochi alla periferia di Napoli: tre morti Le vittime sono i proprietari, fratelli, e un giovane lavorante (Dal nostro corrispondente) Napoli, 2 giugno. (a. I.) Due fratelli, Luigi e Gennaro Di Mauro, di 40 e 37 anni, sono morti con un loro collaboratore, l'artificiere Giuseppe Cafasso, di 20, nello scoppio di una fabbrica di fuochi artificiali nelle campagne di Ponticelli, una borgata alla periferia di Napoli. Non si conoscono le cause della sciagura. L'autorità giudiziaria ha aperto una inchiesta. Per il momento non si esclude che l'esplosione sia di origine dolosa. La fabbrica, che è andata completamente distrutta (era autorizzata) sorgeva in via San Michele alla Cupa Lettieri, a circa due chilometri dal centro abitato. Il laboratorio era costituito da baracche in legno suddivise in quattro ambienti adibiti a deposito della polvere pirica e per la lavorazione di petardi, stelle filanti, razzi, delle bombe-car¬ ta e di altri fuochi d'artificio. Al momento dello scoppio erano nei locali i fratelli Di Mauro e l'operaio Capasso. Per la ricorrenza festiva, gli altri dipendenti non erano al lavoro. La sciagura è avvenuta intorno alle 16 nel laboratorio centrale, dove i tre sventurati erano intenti a manipolare un quantitativo di polvere. Si è levata una fiammata, seguita poi dall'esplosione. Il boato, che ha squassato l'aria, è stato udito a molti chilometri di distanza. Gli abitanti di Ponticelli, scesi in strada, hanno subito intuito che era saltata in aria la fabbrica dei fratelli Di Mauro. Una densa colonna di fumo si è levata dal luogo dell'esplosione, mentre un susseguirsi di scoppi ha fatto desistere i primi soccorritori dal portare aiuto agli uomini che erano nella fabbrica. L'opera dei vigili del fuoco, giun¬ ti sul posto poco dopo, è stata febbrile. Protetti da getti di schiuma e potenti idranti, i pompieri sono riusciti ad avvicinarsi ai locali e a recuperare fra le macere i corpi straziati dei fratelli Di Mauro e del Capasso.

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