I due giudici a Marsiglia di Gino Mazzoldi

I due giudici a Marsiglia L'indagine su Bertoli I due giudici a Marsiglia Controllano i rapporti della gendarmerìa francese sulla "centrale nera" frequentata dal dinamitardo (Dal nostro corrispondente) Milano, 2 giugno. Gianfranco Bertoli, il sedicente anarchico individualista autore della strage del 17 maggio davanti alla questura centrale, subirà la prossima settimana un nuovo lungo interrogatorio. Al terrorista saranno mosse numerose contestazioni e non è improbabile un suo confronto col sindacalista della Cisnal, Rodolfo Mersi, col quale si era incontrato non appena giunto a Milano. Il giudice istruttore e il sostituto procuratore della Repubblica Riccardelli, che l'affianca nell'inchiesta, dovrebbero poi recarsi a Marsiglia. Da un primo esame delle informazioni è emerso chiaramente che Gianfranco Bertoli nel grande porto della Costa Azzurra è stato in locali e ambienti frequentati dai noti esponenti dell'estrema destra nazionalista non solo francese, ma anche di tutta l'Europa, italiani compresi. Marsiglia, con Atene e Barcellona, è una delle centrali operative del terrorismo nero e punto d'incontro degli aderenti all'internazionale neonazista della « Europeische neue ordnung », cui fanno capo in Francia « Ordre nouveau » e in Italia « Ordine nuovo » fondato da Pino Rauti e di cui faceva parte Franco Tommasoni, uno degli amici di Bertoli. Tommasoni, ora scomparso dalla circolazione, era in stretti contatti col procuratore legale padovano Franco Freda, accusato d'essere uno degli organizzatori degli attentati terroristici compiuti in Italia nel 1969, tra cui quello della strage di Piazza Fontana. Pare inoltre che Freda abbia partecipato il 28 marzo 1970 a Parigi a una riunione della « Fédération nationale et Européenne » e del « Eassemblement pour la libération de la Palestine » per coordinare l'attività e l'azione dei movimenti fascisti europei a favore dei palestinesi. Se Gianfranco Bertoli faceva parte di questi organismi, la sua presenza in Israele ha un significato ben preciso. Gino Mazzoldi