Messi in libertà 6 soldati in carcere per sedizione
Messi in libertà 6 soldati in carcere per sedizione Deciso dal giudice di Pinerolo Messi in libertà 6 soldati in carcere per sedizione Distribuirono volantini contro le forze armate - Il tribunale militare non competente per giudicare (Dal nostro corrispondente) Pinerolo, 1 giugno. (m. g.) I sei militari arrestati il 2 febbraio scorso a Pinerolo, accusati di attività sediziose, istigazione a disobbedire alle leggi e di stampa clandestina, hanno ottenuto la libertà provvisoria. Gliel'ha concessa questa sera il giudice istruttore presso il Tribunale di Pinerolo, dott. Vittorio Lanza, che solo in questi giorni ha ricevuto, dalle carceri militari di Peschiera, dove i sei sono tuttora detenuti, il fascicolo processuale. I sei militari, tutti appartenenti al battaglione carri della divisione di fanteria « Cremona », di stanza a Pinerolo, sono Paolo Cabula, 21 anni, da Iglesias; Pasquale Iorio, di 21, da Casoria; Renato Cruciani, 26 anni, da Sassoferro; Alfonso Ippolito, 24 anni, da Santa Caterina Villarmosa; Moreno Volponi, 21 anni, da Mirandola e Rosario Camemolla-Ballotta, di 21, da Noto. Malgrado il riserbo dell'autorità militare si è potuto apprendere che i sei, tutti simpatizzanti del movimento dei « Proletari in divisa », emanazione di « Lotta continua », avrebbero portato nella caserma « Bochard », dove prestavano servizio, volantini polemici sulla vita militare in genere e sull'attività della caserma. L'arresto dei sei soldati e il loro trasferimento a Peschiera aveva provocato alcune reazioni in città, esternate con scritte sui muri e numerosi volantini. L'inchiesta condotta dalla magistratura militare consentì di accertare la partecipazione all'episodio di alcuni elementi civili, per cui il tribunale militare dichiarò la sua incompetenza a concludere le indagini, trasferendo gli atti al Tribunale di Pinerolo. Il nostro Tribunale ha affidato ora al giudice Lanza l'istruttoria sulla vicenda, che prevede un ulteriore sviluppo di indagini, per cui il giudice ha ritenuto concedere, dopo quattro mesi di detenzione, la libertà provvisoria ai sei soldati.
Persone citate: Alfonso Ippolito, Iorio, Lanza, Moreno Volponi, Paolo Cabula, Peschiera, Renato Cruciani, Rosario Camemolla-ballotta, Vittorio Lanza
Luoghi citati: Casoria, Iglesias, Noto, Pinerolo, Santa Caterina Villarmosa
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