Un "Giro,, che se ne va

Un "Giro,, che se ne va LA CRONACA DELLA TELEVISIONE Un "Giro,, che se ne va La galoppata ciclistica è stata messa in cassetto come una cosa vecchia Si è rivisto sul video Baseggio in "Serenissima" di Giacinto Gallina i . . n i ? Ma il Giro d'Italia — televisivamente parlando — dov'è finito? Una volta, e ci riferiamo a pochi anni fa, costituiva per giorni e giorni 10 spettacolo di centro della giornata. Cerano delle riprese dirette che cominciavano per tempo, e telecamere in moto o in macchina che s'infilavano nel gruppetto degli animosi fuggitivi e ne coglievano in primo piano i sederi tesi, le groppe inarcate, le grinte stillanti di sudore; e poi c'era lo stacco sul traguardo e qui, in attesa dell'arrivo, col sottofondo della voce affannata dello speaker che dava ragguagli sui foruncoli di Bitossi o sulle bizze di Taccone, il regista si abbandonava a lente panoramiche sugli aprichi colli circostanti, sui balconi gremiti di folla, sul ragazzino che al di là della transenna si metteva le dita nel naso... Dopo l'arrivo, l'assalto al vincitore e il suo trionfo in palco, il mazzo di fiori, il bacio, le dichiarazioni ansimanti con lo speaker che intanto continuava ad urlare eccitatissimo senza necessità... Ma ecco, un brusco e austero trapasso. Niente più cagnara, s'apriva il sipario su una specie di teatro-tribunale presieduto da Sergio Zavoli: 11 « Processo alla tappa »... In un ambiente di estrema serietà, con la partecipazione di eminenti scrittori del pedale e al cospetto di due o tre ciclisti già miracolosamente ripuliti e ravviati, Zavoli, con gesto pacato e solenne e con voce cardinalizia, rievocava, riassumeva, esortava, ammoniva, filosofeggiava. Adesso, che crollo. Il Giro d'Italia è sparito dal canale nazionale ed è stato confinato sul « secondo », nel tardo pomeriggio, e non più in ripresa diretta ma in registrazione (e quindi privato della suspense dell'attualità e dell'imprevisto). In altre parole, l'hanno fatto fuori, povero Giro, come una cosa vecchia, non più di moda, che interessa ormai soltanto una trascurabile minoranza. La prosa del venerdì? Una replica di Serenissima di Giacinto Gallina, commedia rispettabile ma assai vetusta, spettacolo dignitoso ma che non era il caso di ripetere in occasione dell'unico — si badi bene — unico appuntamento con la prosa della settimana. E' un pezzo che il teatro in tv non dà soddisfazioni. Atteniamoci ai dati di cronaca. Il 5 aprile viene trasmesso « Don Giovanni » di Molière, con Bosetti, così e così; il 13 aprile « Goldoni e le sue sedici commedie nuove», buona regia di Sequi, testo pieno di polvere. Ma fin qui, passi. Il 20 aprile, essendo Venerdì Santo, la prosa salta. Il 27 aprile viene offerta la settantenne e rugo¬ sBrdrl«sm sissima « Maman Colibrì » di Bataille. Il 4 maggio si va a ripescare di Ugo Betti uno dei copioni più fragili, « Marito e moglie». L'11 maggio la replica di « Ross » ovvero « Lawrence d'Arabia », altra replica di cui non c'era bisogno. Il 18 maggio si riesuma il quasi-fumetto « La famiglia BaiTett ». Il 25 maggio, volendo dare l'« Andrea Chénier », si va a cascare sulla serata della prosa — unica serata, insistiamo — e quindi la prosa nuovamente salta... Dopo un cartellone tanto misero e limitato, si aveva il diritto di assistere a qualcosa di sostanzioso. Nossignori, ieri una replica. E di Serenissima. Teatro in tv, sveglia! Esistono i classici, esiste un repertorio impegnato (anche nel campo comico e satirico), esiste un repertorio moderno e contemporaneo... Non è possibile stare attaccati a Bataille, a Ferrari, a Gallina (e la settimana prossima a Scribe)... E poi si stabilisca una regola precisa: le repliche di commedie vengano eliminate dai programmi serali. Alla sera si dia del nuovo, e le repliche — scelte con un criterio migliore — vadano a rimpolpare gli squallidi pomeriggi dei dì di festa. In alternativa il rotocalco Stasera ha allineato cinque servizi di attualità: la dittatura militare in Grecia; i tifosi italiani a Belgrado; un ricordo di Papa Giovanni; le sciagure stradali durante i « ponti »; e il futuro dell'astronautica dopo il recente tentativo americano. * * Stasera scelta fra la terza puntata di Dove sta Zazà con Gabriella Ferri e la rubrica Come ridevano gli italiani (che ospiterà un intero film, « Il re di denari » con Angelo Musco). Sul «nazionale», dopo la rivista, andrà in onda la trasmissione di inchieste e dibattiti A-Z. u. bz.

Luoghi citati: Belgrado, Grecia, Italia, Scribe