La destituzione di re Costantino

La destituzione di re Costantino La destituzione di re Costantino (Segue dalla 1" pagina) me, qualcosa come i risultati (troppo plebiscitari per non essere sospetti) con cui venne approvata la prima Costituzione dei colonnelli nel dicembre '68. Quest'ultimo appuntamento elettorale si svolgerà « entro il '74 », e con esso i greci eleggeranno « un parlamento ». Cosa significano queste promesse di « futuro democratico », e quante probabilità ci sono che vengano mantenute? E' troppo presto per fare un discorso esauriente ed avanzare ipotesi di qualche consistenza. Ma è certo che nulla, di quel che è accaduto in questi sei anni di regime, consente di illudersi sulla vocazione democratica di Papadopulos e dei suoi. Parlamenti ce ne sono di diversa specie: ci sono per esempio le Cortes in Spagna, ma ciò non basta a definire parlamentare il regime franchista. Qualcosa, insomma, cambierà nella facciata della situazione greca, ma è assai dubbio che vi sarà una modificazione dei suoi contenuti autoritari e antidemocratici. La decisione della giunta ha avuto i caratteri della « sorpresa », dell'azione veloce e inaspettata. Metodi che si insegnano nelle scuole militari, e che i colonnelli greci avevano già applicato altre volte in questi sei anni di dominazione. Fino a ieri sera, il problema della destituzione di Costantino (che, comunque, era ormai certa) sembrava dovesse essere risolto con calma e cautela, in qualche settimana se non addirittura in un paio di mesi. Poi, stamane, sono venute le prime avvisaglie d'una accelerazione. Alle 10, il sottosegretario alle informazioni Stamatopulos ci aveva detto che « una decisione sul problema della monarchia poteva ormai sopravvenire da un momento all'altro ». Contemporaneamente al discorso di Papadopulos, è venuto un comunicato del ministero della Difesa col quale vengono rese pubbliche le risultanze dell'inchiesta sul tentato colpo di mano della marina. In esso, con materiali quasi « gialli » (messaggi cifrati, incontri segreti), il complotto viene attribuito ad ufficiali che, prima di agire, si erano messi in contatto con l'ex primo ministro Karamanlis a Parigi e con Costantino a Roma. Il via, anzi, sarebbe stato dato proprio dall'ex re, malgrado che i congiurati avessero qualche dubbio sulla riuscita del colpo. s. v.

Persone citate: Cortes, Karamanlis, Papadopulos

Luoghi citati: Parigi, Roma, Spagna